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Il sorriso della Gioconda: il mistero nella passione per la farina?

Monna Lisa custodisce ancora molti segreti irrisolti. Il più misterioso? Il suo sorriso enigmatico. Vi sveliamo 7 arcani da risolvere.

Il dipinto di Leonardo da Vinci Monna Lisa, più noto come la Gioconda, realizzato nel XVI secolo, è forse l’opera d’arte più famosa al mondo. Un ritratto che nasconde molti enigmi, le cui soluzioni sono talvolta un pò bizzarre. Nel 2004 il romanzo “The da Vinci code”, Il codice da Vinci, di Dan Brown ha riproposto addirittura la teoria secondo cui la Gioconda conterrebbe indizi per scoprire luogo in cui si trova il Sacro Graal, la coppa utilizzata da Cristo durante l’ultima cena.

Ma il primo mistero da risolvere è chi sia la giovane ritratta nel dipinto. Storici e critici hanno discusso per secoli su chi fosse e quali misteri celasse l’affascinante ma enigmatico sorriso. Vediamo insieme le principali tesi sull’identità della donna ritratta da Leonardo da Vinci. Ma tanti sono gli altri enigmi da sciogliere: che cosa nasconde il sorriso della Gioconda? E che dire dell’assenza di ciglia e sopracciglia?

Ritratto della moglie incinta di un mercante di seta di Firenze

Si tratta della teoria più accreditata. Si narra che la Gioconda sia il ritratto della moglie di un gentiluomo fiorentino di nome Lisa del Giocondo. Secondo i documenti storici, questa donna era incinta del suo secondo figlio quando Leonardo da Vinci, tra il 1503 e il 1506, dipinse il suo ritratto. La prova? Nel dipinto stesso. Le mani della donna sono incrociate sell’addome. Un gesto usuale per le donne che aspettano un bambino.

Nel 2006 un gruppo di scienziati canadesi, utilizzando la scansione laser per creare un’immagine tridimensionale del dipinto, ha trovato un’altra conferma a suffragio di questa tesi. Inizialmente sulle spalle di Monna Lisa c’era un velo sottile o guarnello, un capo di abbigliamento indossato dalle donne del Rinascimento durante la gravidanza.

Ritratto di una donna di facili costumi

Esistono altre teorie sull’identità della donna rappresentata da Leonardo. Alcuni studiosi suggeriscono che nel famoso dipinto l’artista abbia raffigurato sua madre, altri che la Gioconda sia un’ immagine collettiva di diverse figure femminili e maschili. Ci sono persino critici che sono convinti che Monna Lisa sia il tentativo dell’autore di dipingere il suo ritratto come se fosse una donna.

Tuttavia, esiste una versione ancora più “azzardata” accreditata dalla scansione a infrarossi degli scienziati canadesi. La signora nel dipinto non ha i capelli che ricadono sul viso e le ciglia, come le sopracciglia, sono solo tratteggiate. Nell’Italia del XVI secolo era una sorta di divisa delle prostitute. Le cortigiane, infatti, schiarivano le ciglia e le sopracciglia, o addirittura se ne liberavano completamente, in modo che il loro aspetto fosse più seducente.

Il sorriso della Gioconda nasce dalla passione per la farina?

Tra le tante ipotesi la più bizzarra è quella avanzata dallo studioso Vito Franco, docente di anatomia patologica all’Università di Palermo. Nel Rinascimento l’opulenza, la rotondità delle forme indicava benessere, ricchezza e potere. Secondo lo studioso siciliano, la donna del dipinto di Leonardo da Vinci consumava diversi prodotti a base di farina. Il livello di colesterolo nel suo sangue era altissimo come denunciano le tracce di depositi di acidi grassi visibili sotto i suoi occhi. In particolare nel suo occhio sinistro ci sarebbero tracce di xantelasma. La misteriosa espressione del volto della Gioconda sarebbe solo una manifestazione esterna di disturbi nel corpo causati dal colesterolo alto nel sangue. Il sorriso della Gioconda è frutto d’ingordigia?

Il mistero delle sopracciglia

Il ritratto della Gioconda non presenta le sopraciglia, ma secondo il Vasari Monna Lisa aveva sopracciglia folte. Che le vernici siano sparite per le ingiurie del tempo?

La magneticità dello sguardo de La Gioconda spiegata dalla matematica

Perché è impossibile distogliere lo sguardo dalla Gioconda? La risposta è offerta dai matematici. A causa della cosiddetta “regola aurea”. Gli scienziati hanno scoperto forme geometriche sulla tela che influenzano la percezione dell’immagine.

Nel dipinto il rapporto aureo è stato individuato:

  • nella disposizione del quadro
  • nelle dimensioni del viso
  • nell’area che va dal collo a sopra le mani
  • in quella che va dalla scollatura dell’abito fino a sotto le mani.

Leonardo da Vinci, esperto in tecniche artistiche basate su calcoli matematici, avrebbe usato trucchi visivi capaci di creare un senso di bellezza ed equilibrio anche in un altro dei suoi capolavori, l’Ultima Cena. Il pittore rinascimentale perfezionò questi trucchi, studiando le testimonianze artistiche del passato. La regola aurea era già conosciuta nell’antichita come testimoniano le piramidi di Giza.

E se il viso celasse un codice segreto?

E’ la tesi del libro di Dan Brown. Il fisico Pascal Cotte aveva colto nel dipinto un dettaglio interessante: numeri (e/o lettere) a malapena distinguibili negli occhi della donna. Nella pupilla sinistra della Gioconda sono nascoste le lettere “LV”. Per molti la firma dell’artista stesso. I simboli nella pupilla destra sono, invece, più difficili da decifrare. Forse i contorni delle lettere “C” ed “E”, di cui sfugge il significato.

Ma questi non sono gli unici simboli nascosti nella tela. Lo studioso Vincheti ha scorto anche il numero “72″ appena sotto il ponte ad arco sullo sfondo del dipinto. Il ricercatore interpreta i numeri come simbolo della dualità della natura umana, dell’unità degli opposti. Il numero “7” nella cultura cristiana rimanda a Dio Padre, mentre il numero “2” indica entrambi i sessi – maschio e femmina, richiamando la combinazione di principi divini e umani. Un altro critico, esperto di esoterismo, Giuseppe Papagni, è convinto che il numero “72” nel dipinto di Leonardo da Vinci sia il nome in codice dell’Onnipotente. In effetti nel Rinascimento si credeva che il nome di Dio consistesse di 72 lettere. Che dire? Molte teorie, poche certezze.

La Gioconda ammirata come un gioco ottico

L’artista americano Ron Piccirillo per risolvere i misteri della Gioconda ha deciso di risolvere i misteri della leggendaria Monna Lisa, osserrvandola lateralmente. 

Studiando la Gioconda ha girato l’immagine su un lato. E così ha scoperto l’esistenza di un grande serraglio visibile sullo sfondo dell’immagine. Si può distinguere la testa di un leone, di una scimmia e anche di un bufalo. Un vero e proprio regno animale ricco di simboli biblici. A ciò si aggiunge una particolarità davvero curiosa. Se si guarda l’immagine di lato, il sorriso della Gioconda diventa ancora più evidente. È come se la donna sulla tela si congratulasse per aver svelato il suo misterioso enigma.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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