In ordine sparso, parole di lessico#foodcultural da degustare, una alla settimana, in questi tempi satolli. Daniela Ferrando, FamFriend :-), le cura per il nostro blog.
*** Nervìtt ***
[ner-vìtt] s.m. plur. dialettale milanese per “nervetti”. Non di nervi propriamente si tratta, ma di tendini e cartilagini dello stinco bovino. Per nervìtt si intende anche l’insalata – calda o fredda – fatta con i nervetti bolliti e tagliati piccoli, conditi con olio, cipolla, verdure variabili.
Dove l’ho sentita:
Essendo di Milano, questa cosa l’ho sempre saputa. Ma cenando una sera all’Osteria della Bullona e chiacchierando con lo chef Daniele Ferrari, mi sono imbattuta nella sua versione di questo piatto-cardine della cucina milanese che valorizza il cosiddetto quinto quarto.
Nervetti, cipolla, fagioli, olio. Ma il bello sono i fagioli trasformati in una crema vellutata, tiepida. Che con i nervetti più freddi e col “colpo di gusto” della cipolla, formano un bel contrasto di consistenze e temperature.
Anche i non carnivori, comunque, all’Osteria troveranno degni sapori dall’antipasto in poi e una rotazione di menu poco più che mensile.
Nervìtt. La dizione dialettale è a vostra discrezione. Spesso è il contesto, spesso è l’opportunità commerciale a decidere quando è meglio spendere la parola #foodcultural in italiano sul menu.
Perché uno degli elementi d’affezione di un piatto, oltre all’autenticità, all’esecuzione memorabile, può essere anche il nome. Che è poi il gancio per tornare ad ordinarlo, a cercarlo ancora.
Per saperne di più:
Per sapere che sapore hanno i nervitt-nervetti versione Bullona, andate direttamente in via Piero della Francesca 68 a Milano e sedetevi a tavola anche soltanto per una pizza.
Per approfondire il tema del menu engineering, cioè i metodi per creare piatti dal nome comunicativo, chiaro e invitante per il cliente, leggete qui.
[Immagine: ufficio stampa Rosaspinto]
GIPHY App Key not set. Please check settings