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Valpantena, tutti i segreti dell’Amarone. Un vino da meditazione

Il vino è un piacere che coinvolge tutti i sensi, è puro desiderio che aspetta solo di essere appagato. Il suo movimento rotatorio nel bicchiere produce giochi che formano sul cristallo sottili veli che, per magia, diventano gocce e archetti.  Forme in controluce, uno spettacolo che anticipa il piacere del palato! Una visita a una cantina è sempre un’esperienza unica. Per Famelici una giornata presso la Cantina Valpantena Verona, è stata l’occasione di scoprire tutti i segreti dell’Amarone.

Valpantena, tutti i segreti dell’Amarone

Valpantena, tutti i segreti dell'Amarone. Un vino da meditazione

Ci aiuta a comprendere meglio il territorio, la storia di un vino dal gusto vellutato, caldo e vigoroso, la lettura del libro “Valpantena dal Vinum Raeticum all’Amarone” a cura di Bruno Avesani, scrittore e giornalista, grande conoscitore dell’Amarone, un vino sempre più apprezzato da chi ama i grandi vini.

La nascita dell’Amarone è avvolta nel mistero. La tradizione più consolidata lo fa nascere da un errore di lavorazione del Recioto. Un cantiniere, alquanto sbadato, si sarebbe dimenticato di prendersi cura del vino per poi ricordarsene, trasformandolo in un Recioto secco. Gli studiosi  riconoscono la derivazione dell’Amarone dal Recioto, ma sottolineano come la sua nascita sia stata in realtù il frutto di lunghi studi enologici negli ultimi anni dell’800, quando gli unici mercati del vino veronese erano quelli del Valpolicella, del Soave e del Grezzana. Per venire incontro alle richieste del mercato estero si fecero numerose sperimentazioni sul Recioto, cercando di produrre un vino “secco”, niente affatto dolce. Nasce così il “Recchiotto brusco”. La nascita della cantina sociale della Valpantena  porta poi alla consacrazione dell’Amarone.

La Valpantena, culla dell’Amarone

Siamo a metà strada tra Verona e i Monti Lessini. La valle che deve il suo nome al termine greco pan-theos, valle di tutti gli dei, vanta tradizioni antichissime che risalgono  al I secolo A.C. I vini prodotti, assai apprezzati dall’imperatore Augusto, conoscono poi una gran fortuna nel Rinascimento fino ad arrivare ai nostri giorni.

L’Amarone, come tutti i vini deve molto al terroir. La Valpantena è un sistema idrografico complesso, formato nella sua parte a monte da valli strette e profonde. Non è incisa da un unico tipo di roccia, ma da rocce diverse per caratteristica ed età. Si tratta prevalentemente di rocce sedimentarie marine, formate soprattutto da carbonato di calcio. All’interno di queste sono presenti anche argille e concentrazioni di silice. Ci sono inoltre rocce di origine magmatica lavica sottomarina. Le valli sono state poi scavate dal cosiddetto “terremoto di Verona” del 1117. Hanno poi influito notevolmente le erosioni e i cambiamenti climatici.

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Valpantena, tutti i segreti dell'Amarone. Lancio della nuova linea Brolo dei Giusti

Per festeggiare un compleanno importante Cantina Valpantena Verona ha lanciato Brolo dei Giusti, la nuova linea rivolta alla ristorazione di qualità. Un Amarone della Valpolicella DOCG e un Valpolicella Superiore DOC “creati” in tre vigneti seguiti direttamente dall’azienda cooperativa. La prima annata di Amarone Brolo dei Giusti è stato il 2011, lanciato  qualche mese fa. Le prossime saranno 2013 e 2015, quest’ultima la migliore degli ultimi decenni. Ci si aspetta un ottimo risultato anche dal 2018: i grappoli hanno  un peso superiore alla media degli altri anni, anche se con bucce più sottili. Per questo la raccolta dovrà avvenire con estrema cura.

E il rispetto della valle? Ci rassicura l’agronomo Stefano Casali: “conduciamo un’attenta politica di formazione rivolta ai viticoltori al fine di rispettare l’ecosistema della valle. Su gran parte della Valpantena utilizziamo il metodo della confusione sessuale per il controllo della tignoletta della vite per ridurre drasticamente l’impiego di insetticidi di sintesi chimica. Siamo consapevoli che è il è il luogo che distingue il vino”.

L’amarone nel bicchiere

L’Amarone presenta un gusto vellutato ma nello stesso tempo vigoroso. Ha un grande carattere, con un tannino avvolgente e una lunga persistenza. Propone note di ciliegia e prugna secca che si legano a note speziate di cacao e vaniglia. In grado di sostenere un invecchiamento di oltre 20 anni,  può essere degustato anche in gioventù. Predilige calici ampi ed una temperatura di servizio di 18-20 °C. L’Amarone della Valpolicella DOCG può essere bevuto come un vino da meditazione o, a tavola, essere proposto con piatti dai sapori marcati come lo stracotto, la selvaggina o il brasato.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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