in

Brolo dei Giusti: quando vino e cultura si incontrano

Quando vino e cultura si incontrano, avviene il miracolo: l’esaltazione e la difesa della tipicità di un territorio. Nel cuore della Valpolicella e della Val Squaranto la Cantina Valpantena Verona ci è riuscita.

Brolo dei Giusti: vigneti in Valpolicella

“Vendiamo il nostro territorio, la nostra è una responsabilità sociale importante– spiega Luigi Turco, Presidente della Cantina Valpantena–tra gli obiettivi c’è la massimizzazione delle rendite ai soci, ma ci piace sostenere qualsiasi tipo di iniziativa che si sviluppa nel territorio, di carattere sociale, sportiva e culturale”. La salvaguardia del territorio è importante. Come ricorda l’agronomo Stefano Casali: “conduciamo da anni un’attenta politica di sensibilizzazione rivolta ai viticoltori al fine di rispettare l’ecosistema della Valle. Su gran parte della Valpantena utilizziamo il metodo della confusione sessuale per il controllo della tignoletta della vite per ridurre drasticamente l’impiego di insetticidi di sintesi chimica”.

Brolo dei Giusti è la nuova linea rivolta alla ristorazione di Cantina Valpantena Verona. Secondo noi, la storia di un successo annunciato, quello di un’azienda cooperativa che conta 250 aziende agricole associate e copre un’estensione di 780 ettari di vigneto. La produzione annua supera le 9.500.000 bottiglie per un fatturato che nel 2017 è stato di 50 milioni di euro, generato per oltre il 60% dall’export.

Brolo dei Giusti
La nuova linea comprende due etichette: una di Amarone della Valpolicella DOCG e una di Valpolicella Superiore DOC. Nascono in un appezzamento di 13 ettari, e in due più piccoli, di 3 e 2,5 ettari, tutti in Valpantena. Qui sono coltivate le varietà tipiche della Valpolicella: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara, allevati con impianti in parte a pergola ed in parte a guyot. Il vigneto principale presenta le caratteristiche di un vero e proprio “brolo”, termine coniato dalla cultura contadina, che indica un campo protetto da siepi, alberi di ulivo e marogne, i tradizionali muretti a secco della Valpolicella.

La gestione diretta dei vigneti – spiega Luca Degani, direttore di Cantina Valpantena – ci ha permesso di sperimentare tecniche colturali avanzate come la confusione sessuale e eliminare il diserbo chimico a favore di lavorazioni meccaniche del sottofila. La creazione di una società agricola, controllata al 100% da Cantina Valpantena, è stata una conseguenza naturale”.

Come nasce il nome della linea di vini Brolo dei Giusti

Il “Giusto” evocato dal nome rappresenta un omaggio alla figura dell’agricoltore che, alla fine di una giornata di lavoro, si siede sulla marogna a contemplare il suo operato, immerso nella geometria delle vigne e nella bellezza della natura fuori e dentro il Brolo.
Il logo che abbiamo scelto – conclude Turcosimboleggia in modo efficace la filosofia che ci guida nella conduzione di questi vigneti, dove il rispetto per la natura e l’amore per le cose ben fatte sono gli stessi con cui la nostra gente ha sempre svolto il proprio lavoro”.

Cibo, cultura e…vino

All’anteprima milanese abbiamo degustato i due nuovi vini accompagnati dalle creazioni delle chef Giancarlo Perbellini, chef di Casa Perbellini di Verona, due stelle Michelin. Curiosi? Ecco un piatto salato e uno dolce…tanto per ingolosirvi!
Porca l’oca: un piatto storico di Giancarlo Perbellini, un assaggio sul tema maiale-oca.

Brolo dei Giusti: porca l'oca di perbellini

Millefoglie: una ricetta storica inventata dal nonno pasticciere a base di albumi montati al posto del latte. Una piacevole contrapposizione di consistenze.

Brolo dei Giusti e la millefoglie di perbellini

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

pane dolce pasquale

Ricette della tradizione: pane dolce pasquale

Aspettando il Salone del Mobile: Food Design, Good Design

Aspettando il Salone del Mobile: Food Design, Good Design (cibo è cultura)