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Monte del Frà: il Custoza dialoga con l’Amarone

Invitiamo gli amanti dei vini espressione del territorio del lago di Garda a fare con noi un originale percorso di degustazione verticale incrociata del Custoza e dell’Amarone. Un dialogo enoico proposto dalla cantina Monte del Frà.

Ci sono cantine che diventano simbolo di un territorio. Lo diventano non solo per la loro passione per il vino, ma anche per l’amore per la propria terra Sono cantine che narrano una storia familiare e che mantengono il loro legame con la tradizione senza rinunciare all’innovazione tecnologica con un unico obiettivo: mantenere intatta l’identità territoriale.

É il caso di Monte del Frà, una cantina che sorge sulle colline moreniche che abbracciano il Lago di Garda, uno dei più interessanti territori per l’enoturismo mondiale, dove gli amanti del vino e i viticoltori organizzano spesso piacevoli momenti d’incontro. Una area vitivinicola da visitare se si vuole vivere e gustare un’esperienza indimenticabile.

vigneti monte fra

Il Custoza dialoga con l’Amarone: il racconto di una famiglia e di un territorio

Il territorio dove nasce il Custoza è la storia dei Frati di Santa Maria della Scala. Qui i Frà (i frati in veneto) si dedicavano alla coltivazione dei vigneti. Con la calata di Napoleone Bonaparte in Italia i terreni furono espropriati e distribuiti a viticoltori e agricoltori.

La storia della cantina Monte del Frà ha inizio nel 1958, quando Massimo Bonomo affitta alcuni terreni e inizia a lavorarli producendo grano, ma anche fragole, pesche e uva. Il vino prodotto era venduto sfuso nella frasca, l’osteria di famiglia, segnalata da una frasca, l’antesignana insegna moderna.

Oggi tocca ai figli di Massimo, il visionario Eligio e il sensibile Claudio, portare avanti la tradizione enologica, affiancati dai nipoti Marica, Silvia e Massimo. Se Eligio è l’uomo delle vigne, il fratello Claudio è l’enologo, mentrei figli si occupano di marketing, comunicazione e ospitalità. La storia della famiglia Bonomi è la storia di un territorio e il racconto di un grande amore per il vino, che prevede la realizzazione di un grande sogno, ridare prestigio al loro vino del cuore, il Custoza.

Il racconto di una degustazione: un viaggio tra passione e visioni

monte del fra degustazione

Siamo a Milano, in via San Protaso 5, presso Horto, il ristorante con vista sul Duomo dello chef tristellato Norbert Niederkofler. In una location unica, ci attende un incontro inusuale: la doppia verticale del Custoza Superiore Cà del Magro e dell’Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo di Monte del Frà. Un confronto tra un bianco che vuole ritornare ad essere d’autore e un rosso consapevole della propria storia e della personalità acquisita. Un vero dialogo narrato da Marica Bonomo e dal giornalista e degustatore Nicola Frasson attraverso una verticale incrociata: 13 annate di Custoza e 9 annate di Amarone. Dall’annata più vecchia alla più giovane. Un viaggio nel tempo che consente ai vini di mostrarci la loro evoluzione, la loro mutazione e l’acquisizione di uno stile. A noi piace raccontarvelo diviso in atti come uno spettacolo teatrale. La trama? La storia di un bianco dal grande passato, poi caduto in disgrazia, che lotta per tornare ad essere considerato un gran vino. Un vino che sa invecchiare come un rosso e che proprio per questo accetta il confronto con un grande rosso.

degustazione monte del fra

Primo atto: il sogno di una rinascita

Il primo vino “a prendere la parola” è il Custoza Superiore Cà del Magro, blend di trebbiano toscano, garganega, bianca fernanda (Cortese) e Incrocio Manzoni.

  • Il 2008 è un vino con un’identità già definita, che manifesta profondità e carattere. Parla la vigna, l’enologo è solo ambasciatore. Presenta un bel colore giallo, note di frutta secca, palato alcolico.
  • Il 2009 ha un colore dorato, con note di zafferano. Al palato è ricco, dinamico ma non statico, con una piacevole sapidità.
  • Il 2010 ha colore giallo intenso. Al naso presenta sentori di agrumi e camomilla, al palato propone sentori mediterranei con tocchi esotici.

É ora la volta dell’Amarone della Valpolicella Classico Tenuta Lena di Mezzo, dove l’appassimento della corvina, del corvinone e della rondinella avviene per circa quattro mesi, a cui seguono due anni di maturazione in botti.

  • Il 2007, dal colore rubino porpora, al naso presenta sentori di erbe e chine. Al palato si percepiscono note di liquirizia, erbe medicinali, china e terra. Un vino elegante, consistente, caldo, avvolgente e molto equilibrato.
  • Il 2008, dal colore che declina dal rubino intenso al porpora, presenta sentori di frutto candito, note di prugna e speziature pepate. Un vino con buona struttura e avvolgenza.
  • Il 2009, dal colore meno intenso rispetto ai precedenti, presenta al naso note erbacee e di rabarbaro, al palato propone note mielose. Un vino complesso, variegato, importante, potente ma mai scontroso.

Secondo atto: il lungo cammino verso la rinascita

Torna a raccontarsi il Custoza Cà del Magro.

  • Il 2011, dal colore paglierino dorato, è un vino complesso e variegato, caratterizzato da lievi note di speziatura che comprendono anche sentori di zafferano.
  • Il 2012 ha colore giallo grano, profumi tropicali-mediterranei. Presenta una grande ricchezza olfattiva ed aromatica con sentori esotici ed agrumati.
  • Il 2013, di colore paglierino dorato brillante, presenta al naso una freschezza agrumata, con sentori erbacei. Al palato si percepisce l’agrumato e i fermenti muschiati.

É di nuovo la volta dell’Amarone.

  • Il 2011, dal colore rubino porpora, al naso si impone per i suoi sentori di frutta rossa maturo-candita, sfumature di erbe medicinali, tabacco e cacao. Un vino corposo ma anche raffinato, mai possente, armonico e intrigante.
  • Il 2013, dal colore rubino intenso, presenta al naso sentori di frutta rossa, erbe macinate e una spinta alcolica. Il vino evidenzia sapidità, tannini non invadenti ma idonei al lungo invecchiamento.
  • Il 2015, dal colore rubino intenso con sfumature granato, presenta al naso e al palato sentori di legno. Un vino di grande complessità olfattiva-aromatica (pepe, amarena, ciliegia) con note speziate avvolgenti e dolci su una struttura potente.

Terzo atto: vivere la rinascita

Torna protagonista il Custoza Cà del Magro.

  • Il 2014, annata difficile per le piogge e il freddo, di colore giallo grano, presenta note di zafferano e una struttura sottile ampliata da una ricchezza aromatica agrumata potenziata dall’importante presenza di acido malico.
  • Il 2016, di un bel colore giallo, rimanda nei profumi e al palato a sentori floreali e agrumati,di frutta matura, con lievi note resinoso-balsamiche.
  • Il 2017 è un vino che ha dovuto superare diverse criticità climatiche. Nonostante ciò è un vino di buona struttura, ottima intensità olfattiva, complessità e buona tensione acida.

Rientra in scena l’Amarone Lena di Mezzo con il suo ultimo intervento.

  • Il 2016, dal colore rubino intenso, presenta sentori di frutta rossa. Un vino elegante, espressivo e longevo.
  • Il 2017 è un vino di corpo, avvolgente, con quadro olfattivo/aromatico dominato da frutta rossa matura.
  • Il 2018, dal colore rubino intenso, è un vino elegante, ampio, di buona struttura con tannini nitidi e quasi già levigati.

Ultimo atto: il Custoza ritorna ad essere un vino d’autore

Siamo giunti al termine del confronto. La scena è del Custoza Cà del Magro, il vino orgoglioso di aver riconquistato la scena.

  • Il 2018, dal colore paglierino intenso e brillante, presenta al naso note di erbe e agrumi. Al palato è potente, succoso, con contrasti creati dal gioco tra erbe e agrumi. Da sottolineare la ricchezza floreale (glicine, mandorla, ginestra).
  • Il 2019, dal colore brillante, è un vino che raggiunge un perfetto equilibrio alcolico, freschezza e sapidità con un ampio patrimonio olfattivo-aromatico e ottima struttura.
  • Il 2020, dal colore brillante, presenta al naso sentori agrumati ed erbacei. Si tratta di un’annata ricca dal punto di vista olfattivo- gustativo con buona sapidità e complessità. Un vino elegante e con una forte persistenza.

Che dire? Il Custoza di Monte del Frà si conquista la scena e il nostro plauso! 

Monte del Frà
Via Custoza, 35, 37066 Sommacampagna VR
Tel 045510490

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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