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Sima, il fresco drink finlandese per un’estate spumeggiante

Sima, una bevanda analcolica con una lunga storia che affonda le sue radici in un lontanissimo passato. La sua fortuna la si deve ad una donna coraggiosa e al re Gustavo I.

La Finlandia non è solo nota per le sue saune, per la ricerca della felicità, ma anche per il Sima, un drink analcolico fermentato a base di acqua, zucchero, limone e lievito. Una bevanda consumata da tutti, bimbi, adulti e anziani, soprattutto quando il tempo consente di passare le giornate all’aperto.

L’idromele, antico parente del drink Sima

Un drink che racconta una storia leggendaria, che affonda le sue radici in un lontanissimo passato. Probabilmente è imparentato con l’idromele, la “bevanda degli dei”, realizzato con acqua e miele e conosciuta sia nell’ Europa del Nord fin dall’età del Bronzo che in India, come si deduce dal Rigveda indiano, un’antica collezione di inni vedici in sanscrito. Le serie Game of Thrones e The Vikings ci raccontano che i  vichinghi dell’ VIII secolo amavano bere un mix altamente alcolico di acqua, miele ed erbe selvatiche considerato capace di donare quella forza necessaria per vincere le battaglie più sanguinose. Non solo, era considerata la bevanda dei re, la preferita del dio Odino e di altre creature sovrumane.

Il Sima, l’empowerment al femminile e la Finlandia

L’idromele agrumato, molto simile al sima, arrivò sulle coste finlandesi solo nel XVI secolo, quando la Finlandia faceva ancora parte della Svezia. Veniva importato dalle città anseatiche del Nord Europa, ovvero dalla Germania e dalla Lettonia. La sua fortuna la si deve alla passione per esso del re Gustavo I, che dopo l’incoronazione avvenuta nel 1523 visitò la cittadina di Turku, considerandola importante per la sua posizione strategica.

Qui il re conobbe Valpuri Erkintytär Innamaa, la coraggiosa donna che aveva importato l’idromele, tanto da farlo diventare in breve tempo un temibile concorrente della birra. Il suma divenne la bevanda dei borghesi e così Innamaa, dopo la morte del marito, divenne il più ricco mercante di Turku con la più grande flotta di navi della città. La bevanda era distribuita fino a Stoccolma, dove costava quanto il vino! Innamaa, nonostante ebbe tre mariti, mantenne sempre il controllo della sua attività commerciale, anche quando divenne un facile bersaglio durante i tumulti politici del 1560, che seguirono alla morte di Gustavo I.

Da bevanda borghese a bevanda popolare

Perché il sima diventasse una bevanda che riempisse i bicchieri della classe operaia ci vollero ben due secoli. Ai tempi di Innamaa, infatti, il sima era una bevanda costosa all’appannaggio della borghesia dal momento che entrambi gli ingredienti principali della bevanda, miele e limone, erano ancora una rarità nei paesi nordici.

Nel XVIII secolo lo zucchero sostituisce  il miele, ma la bevanda rimane ancora costosa, perché la canna da zucchero era un prodotto d’importazione, che rimase tale fino a quando l’Europa non iniziò a produrre zucchero dalle barbabietole. Una volta che la prima raffineria di zucchero finlandese fu fondata a Turku nel 1750, il sima divenne un drink popolare, bevuto soprattutto durante eventi speciali come gli incontri primaverili organizzati dal vicariato locale. Dopo qualche decennio, quando nel 1880 la Finlandia cominciò a produrre anche il lievito, il sima divenne una bevanda veramente popolare.

Perché il sima diventa analcolico?

Grazie al Movimento finlandese per la temperanza, diventato popolare per la prima volta alla fine del XIX secolo e segnalatosi per avere dato vita a una crociata che ha portato a un divieto totale dell’alcol tra il 1919 e il 1932, il sima si trasformò da bevanda alcolica in analcolica a buon mercato da bere durante le feste. Che dire? Assomigliava allo spumante! Un’abile operazione di marketing ha poi imposto il Sima come bevanda del Primo Maggio.

Il Vappu e il sima fresco drink analcolico

Venduta in chioschi e caffè in tutta la Finlandia, all’inizio del XX secolo, il sima diventa  analcolico, diventando la bevanda preferita del Vappu, la festa celebrata il Primo Maggio per festeggiare l’arrivo della primavera e la fine della scuola. Il Vappu, in realtà, si celebra in più giornate: dal 30 aprile all’1 o al 2 maggio. In questi giorni le piazze si riempiono di bancarelle che vendono cibo e giocattoli, mentre le persone si vestono in costumi eccentrici con parrucche colorate e finti nasi rossi.

Oggi il sima si beve durante tutto l’anno e i finlandesi fin da giovani imparano a produrlo in casa. Se i ristoranti offrono sima nei loro menu accompagnato spesso ad aringhe, insalata di patate e dolci, i birrifici propongono diverse versioni della bevanda, sperimentando nuovi sapori che vanno dall’abete rosso al cetriolo fino al rabarbaro.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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