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Sai che cosa significa confit? Piccolo dizionario gastronomico

Piccolo dizionario gastronomico per gourmet e food lover. L’importanza di conoscere le parole

Il segreto della tecnica di cottura del confit sta tutta nel coprire le pietanze con del grasso e nel mantenere la temperatura di cottura costante in tutte le fasi di lavorazione.

Se ami la cucina devi conoscere anche il suo ricco dizionario. Per esempio sai che cosa significa confit, da molti tradotto dal francese con il termine candito?

Quante volte sei entrato in cucina e ti sei accorto di avere tanta verdura, ma anche tanta carne e tanto pesce? Veramente troppa, così tanta che potrebbe sfamare un intero battaglione! Peccato che tu non sei un generale e che la tua famiglia sia composta da poche persone. All’improvviso vieni preso da sgomento: che cosa fare? Ormai lo sai, i nostri comportamenti anche in cucina determinano quei cambiamenti culturali necessari per contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare la salute del Pianeta. A questo punto non puoi che richiamare alla mente le tue conoscenze culinarie. Eureka! Ho trovato! Ti ricordi dell’esistenza del confit, una tecnica di conservazione e cottura francese?

Sai che cosa significa confit?

Dal francese confire, preservare, il termine acquisisce valore in epoca medievale, quando lo si utilizza per indicare la frutta cotta e conservata nello zucchero. Ben presto viene usato anche per la conservazione e cottura delle carni.

Quali piatti si prestano meglio al suo utilizzo

Il confit è un’ottima scelta per la carne, in particolare per quella di:

  • anatra
  • agnello
  • oca
  • coniglio
  • bistecca
  • pancetta di maiale

Può essere utilizzato anche per la cottura di alcune tipologie di pesce, tra cui crostacei e molluschi, come il polpo. Il pesce richiede però una cottura molto più breve e una temperatura più bassa. Non solo, la scelta del confit può ricadere anche su diversi ortaggi, in particolare pomodorini, cipolle, zucchine e melanzane.

I grassi maggiormente utilizzati per ricoprire gli alimenti sono il burro e l’olio, ma taluni ricorrono anche allo strutto, al grasso di rognone o d’oca. L’ utilizzo del grasso è importante perché impedisce la fuoriuscita dei liquidi, determinando la morbidezza delle carni.

Come si fa la cottura confit

  • Ricopri completamente gli alimenti riposti su una leccarda rivestita con un foglio di carta da forno con il grasso leggermente scaldato (olio, burro, strutto, grasso d’oca o di rognone).
  • Inforna ad una temperatura tra i 70 °C e gli 80 °C per la carne, 40 °C per il pesce, e tra i 100 °C e i 140 °C per le verdure.
  • I tempi di cottura variano a seconda dell’alimento. Un’ora per il pesce, due ore per le verdure. mentre per alcuni tagli di carne occorre una lentissima cottura che può arrivare anche alle 8 ore.

I vantaggi della conservazione e della cottura in confit

  • Poca perdita di acqua
  • Uniformità di cottura (circa a 90°C nel grasso, spesso nell’olio o in acqua zuccherata)
  • Conservazione dell’aroma e delle proprietà nutritive dell’alimento grazie alla cottura a bassa temperatura
  • Proteine del cibo conservate dall’attacco dai microrganismi che deteriorano l’alimento
  • Lunga conservazione del cibo

I piatti più famosi

  • Confit d’anatra
  • Guancia di maiale confit
  • Confit d’agnello
  • Spalla di vitello in confit
  • Pomodorini confit o caramellati
  • Baccalà in confit

Allora ora sai che cosa significa confit? Ti è venuta voglia di provare?

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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