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Impronta idrica: quanta acqua consumiamo per produrre il cibo

Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in Europa, con 220 litri al giorno pro capite contro una media europea di 165 litri.

L’impronta idrica di una nazione è la quantità d’acqua utilizzata per produrre i beni e i servizi consumati dagli abitanti. L’impronta idrica italiana è di circa 6.300 litri per persona al giorno, che risulta di 1,65 volte più alto rispetto alla media globale.

Quanta acqua consumiamo per produrre il cibo? Si tratta di una domanda che non possiamo più ignorare. Il 2022 è stato l’anno di un triste record per l’Italia: è stato l’anno più caldo dal 1961, superando di 0,58°C il precedente record del 2018. Al Nord il calo delle precipitazioni è stato del 33%. Dati che dovrebbero farci preoccupare. Sapete perché? Semplice. Quando smette di piovere, i bacini idrici, i fiumi e le falde acquifere diminuiscono il loro livello, il che limita la quantità di acqua disponibile per il consumo umanol’agricoltura e l’industria.

Ogni italiano consuma 220 litri di acqua al giorno.Tanta, vero? Sei sorpreso? Ti vedo già dire…ma io non c’entro! Proprio sicuro? Ecco la prova che non è vero. Questa è la quantità di acqua che si consuma mediamente ogni giorno:

  • 59 litri per la doccia (per il bagno devi calcolare il doppio)
  • 44 litri per la toilette
  • 33 litri per la lavatrice
  • 18 litri in cucina
  • 9 litri in diverse attività di pulizia

E a ciò dobbiamo aggiungere l’acqua consumata per produrre ciò che mangiamo. Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), l’impronta idrica del cibo sottrae il 70% dell’acqua consumata in tutto il mondo. Ecco che cosa ci rivela la la Fondazione Aquae che ha realizzato uno studio per aiutare a capire quali cibi scegliere per contribuire alla sostenibilità del Pianeta.

Impronta idrica: quanta acqua consumiamo per produrre il cibo. Impariamo a utilizzarla meglio

L’acqua che “mangiamo” è nettamente superiore a quella che beviamo. Secondo i dati della Fondazione Barilla, la carne è l’alimento maggiormente “idrovoro”, seguita dal formaggio, dalle uova e dal pesce.

1 chilo di carne

  • Vitello: 15.000 l.
  • Carne di agnello: 8.700 l.
  • Carne suina: 6.o00 l.
  • Carne di pollo: 4.300 l.

1/2 chilo di legumi e cereali

  • Riso: 1.700 l.
  • Frumento: 500 l.
  • Mais: 450 l.
  • Lenticchie: 25 l.

1 porzione di frutta e verdura

  • Mela: 70 l.
  • Arancio: 50 l.
  • Patata: 25 l.
  • Lattuga: 13 l.
  • Pomodoro: 13 l.

Alimenti trasformati

  • Burro (1/2 kg): 2.700 l.
  • Formaggi (1/2 kg): 2.500 l.
  • 1 hamburger: 2.400 l.
  • 1 sacchetto di patatine: 185 l

Bevande

  • 1 l di latte: 1.000 l.
  • 1 caraffa da caffè: 840 l.
  • 1 bottiglia di vino: 720 l.
  • 1 bicchiere di succo di mela: 190 l.
  • 1 caraffa di birra: 106 l.
  • 1 tazza di tè: 35 l.

Quale dieta scegliere per fare bene alla salute e al pianeta? La dieta mediterranea

La migliore è la dieta mediterranea basata su frutta, verdura e pesce, che assicurano un minor consumo di acqua. I grassi animali e i latticini sono, infatti, gli alimenti che hanno più bisogno di acqua per la loro produzione.

Il peso dell’agricoltura sul PIL italiano è del 2,2%, a cui va aggiunto il valore dell’industria che trasforma i prodotti agricoli. I prodotti certificati in Italia occupano il 54% della superficie coltivabile; il loro peso sul fatturato dell’industria agroalimentare è pari al 10% mentre sull’export è pari al 21% per un valore di 7,8 miliardi di Euro.

Progetti per risparmiare acqua: il Renon svela la sua anima green

I progetti messi in campo nel Renon prevedono una gestione consapevole dell’acqua e del suo utilizzo più parsimonioso, garantendo che venga distribuita equamente.

A questo proposito, è interessante segnalare da parte del Renon la conquista della certificazione internazionale GSTC come destinazione sostenibile. «Da tempo il Renon è impegnato sulla strada della sostenibilità con piccoli gesti e progetti più importanti. – spiega Peter Righi, responsabile del progetto “Sostenibilità nel turismo sul Renon” Sostenibilità significa “conservazione della natura e protezione dell’ambiente”, ma anche “management/gestione”, per un’organizzazione turistica con risorse finanziarie e personale sufficiente e “sostenibilità culturale” con la creazione di eventi che si concentrano sulla regionalità e sul paesaggio, sulla promozione delle istituzioni culturali ma anche su prodotti ed eventi autentici».

I progetti per la salvaguardia dell’acqua

Per mitigare gli effetti della siccità conservando l’acqua e promuovere una crescita sana delle colture, sono stati lanciati, in particolare due progetti.

  • “Refill your bottle”: campagna che promuove la gestione sostenibile dell’acqua incentivando l’uso di borracce da riempire con acqua pura di sorgente di cui il Renon è disseminato.
  • Renon ComuneClima: il programma ComuneClima è un sistema di gestione energetica e ambientale che conferisce il marchio di qualità “ComuneClima” ai comuni che hanno deciso di partecipare al programma. Il Comune del Renon vi partecipa da metà 2022. Nell’ambito di questo programma vengono analizzati, valutati e ottimizzati il consumo di energia e di acqua degli edifici e delle strutture comunali, i piani e concetti di mobilità, la produzione locale di energia rinnovabile e la gestione dei rifiuti secondo gli aspetti della sostenibilità. Particolare attenzione è posta anche sull’organizzazione interna del comune e sulla comunicazione e il coinvolgimento dei cittadini.

Esempio virtuoso di sostenibilità è poi l’Hotel Weihrerhof, tra i primi in Alto Adige ad essere certificato GSTC. L’Hotel Weihrerhof serve l’acqua ai tavoli nelle bottiglie di vetro proveniente dalla sorgente del Renon (e parte del ricavato dalla vendita delle bottiglie viene inviato direttamente in Etiopia per contribuire alla costruzione di pozzi).

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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