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Ricette autunnali: crostone di pane alle noci con crescenza, mascarpone

Famelici vi propone una ricetta autunnale, una rivisitazione del crostone toscano: il crostone di pane alle noci con crescenza, mascarpone e pasta di salame.

Crostone di pane alle noci con crescenza, mascarpone, fichi e pasta di salame

Ingredienti

1 kg Farina w 350

100 g  Olio di oliva

250 g  Acqua

50 g  Lievito di birra

40 g  Sale

12 g Zucchero

6 g Malto

100 g  Noci

q.b. Uvetta

150 g Pasta di salame

150 g Crescenza

30 g Mascarpone

q.b. Semi di finocchio

q.b. Sale

q.b. Pepe

Procedimento

Mettete tutti gli ingredienti nella planetaria (o in una impastatrice) tranne le noci e l’uvetta. Lavorate il tutto fino a che l’impasto non si stacca dalla macchina. A questo punto aggiungete le noci e l’uvetta, togliete dalla macchina, dividete l’impasto in panetti da inserire negli stampi a forma di plum-cake imburrato. Cuocete a 200°C per 20 minuti circa.

Mischiate la crescenza con la pasta di salame, il mascarpone e gli aromi. Fate una quenelle e posizionatela sul pane. Infornate a 180°C per 10 minuti circa.

Conosci il mascarpone?

Il mascarpone è un formaggio, conosciuto in tutta Italia per il suo utilizzo nella preparazione del tiramisù e della crema natalizia per eccellenza preparata con mascarpone, zucchero e un pizzico di liquore. La parola mascarpone deriva dal dialetto lodigiano “mascherpa” che significa crema di latte. Un tempo veniva prodotto solo nella stagione invernale, oggi solamente i produttori artigianali che non utilizzano conservanti rispettano questa tradizione. Si presenta come una crema morbida di colore che va dal bianco al giallo chiaro, è molto calorico e tende ad irrancidire rapidamente infatti va consumato freschissimo. Viene prodotto a partire da crema di latte o panna fatta coagulare non con il caglio ma con acido citrico (limone) o acido acetico.

Come avviene la produzione?

Il latte è centrifugato e la panna che affiora viene riscaldata a 90°C. Viene aggiunto acido citrico e dopo pochi minuti si forma la cagliata che viene trasferita in tele di lino per farne sgrondare il siero. In un ambiente fresco e ben areato si attende che la massa raggiunga una consistenza ben compatta e densa. Successivamente è raccolta in fagotti o forme di legno e posta in cella per 18 ore. È molto calorico (circa 400 kcal ogni 100 gr) e adatto ai vegetariani in quanto non viene utilizzato caglio per la sua coagulazione.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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