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Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore. Tra piacere e audacia (+ ricetta)

Metti una sera con Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore, innamorato del lievito madre e mago della cottura. Un gran curioso alla ricerca di qualcosa d’innovativo nel mondo della pizza e dei lievitati. L’occasione è una degustazione pizza e champagne organizzata presso gli studi dell’agenzia di comunicazione MN Italia.

Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

Classe 1967, a soli 15 anni entra nelle ristorazione, nel 1985 scopre la pala quasi per caso, ed è amore a prima vista. Un amore che da 30 anni non conosce alcun tradimento. Da cuoco a pizzaiolo!

La sua pizza è il risultato di un fortunato mix di arte bianca e cucina gourmet. È il maestro del lievito madre, quando ne parla sembra un bambino che ti spiega con semplicità la magia di un gioco. La passione per il suo lavoro lo spinge a insegnare in diverse scuole.

A livello amatoriale presso il suo locale Saporè tiene le officine della pizza, corsi in cui insegna tecniche e metodi per realizzare pizze, pani e dolci lievitati a casa.

Il trionfo della stagionalità, dei prodotti della tradizione rivisitata, della creatività, sempre in nome del benessere

Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

Le sue pizze sono il trionfo della ricerca che lo ha portato a declinarle in modi inaspettati capaci di valorizzare gli ingredienti nel rispetto della stagionalità. Tra tradizioni e sapori dell’Italia, con qualche incursione all’estero, il suo universo percorre l’ardua strada dell’ innovazione. Impossibile non meravigliarsi di fronte alla pizza senza lieviti aggiunti con fermento di frutta. E che dire del piacere che provi dopo aver assaggiato la pizza vegetariana? La sua pizza fa rima con piacere e audacia.

Il nuovo locale di Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

renato bosco

Renato Bosco non si ferma mai e così la sua spinta innovativa lo ha portato a ideare e creare una nuova sala di degustazione a San Martino Buon Albergo (VR), suo paese natale, all’interno dell’edificio più storico di Piazza del Popolo, risalente al 1754, dove un tempo operava la confraternita di San Francesco.

Il nuovo locale narra una storia in cui passato, presente e futuro si fondono in una proposta eno-gastronomica unica, dove la pizza si veste di mille abiti sorprendenti e colorati, in linea con l’istrionica personalità del suo creatore.

Si è accolti in un ambiente di stile, dal design lineare, dove dominano colori tenui e naturali e l’illuminazione è studiata per esaltare la bellezza dei piatti. Ferro, legno e pietra rimandano alla concretezza, i tavoli tondi da 8 persone invitano alla convivialità, mentre un piccolo giardino verticale all’ingresso e alcuni tocchi di verde in sala sottolineano il legame con la natura, così come anche la frutta appesa nella cantina, gemma segreta del nuovo locale, dove è possibile degustare ottimi vini, tra cui quelli delle colline veronesi.

Il locale, da 60 coperti, è aperto dal martedì alla domenica, a pranzo con una proposta di pizze e cucina, e a cena con una selezione di pizze contemporanee. Non mancano una wine list di pregio, menu per bambini, dessert per golosi e  fuori menù che permettono di degustare nuove pizze in occasione delle festività o pensate per far scoprire prodotti di nicchia.

La ricetta di Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

Renato Bosco, il pizzaiolo sperimentatore

PIZZA DOPPIO CRUNCH®

Impasto diretto Lievitazione naturale

Ingredienti per l’impasto

500 g Farina macinata a pietra di tipo 1
375 g Acqua
12 g Sale
2 g Lievito compresso

Preparazione dell’impasto

Impastate in prima velocità la farina con 300 g di acqua, poi aggiungete il lievito sbriciolato, appena l’impasto prende corpo, impastate in seconda velocità, unendo il sale e l’acqua rimanente fino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciate riposare in massa a temperatura ambiente per un’ora.

Per le successive 12-15 ore mettere l’impasto in frigorifero.

Poi suddividete l’impasto in più bocce del peso desiderato (da 600 g per la PizzaCrunch® e da 700 g per la PizzaDoppioCrunch®) e fatele lievitare in contenitori di plastica per 4-6 ore a temperatura ambiente e comunque fino al raddoppio visivo delle bocce.

Dopodiché capovolgete l’impasto in una teglia da forno di cm 30×40, unta precedentemente e lo stendete in maniera delicata di modo da coprire l’intera teglia.

Aggiungete dell’olio sopra la base e lasciate lievitare nuovamente per un’ora circa.

Cottura e farcitura

Nel frattempo che la pizza lievita l’ultima ora preparate gli ingredienti e preriscaldate il forno a temperatura di 240-260°C in modalità statica.

Infornate la pizza per circa 10 minuti.

Una volta sfornata lasciar raffreddare, per la PizzaDoppioCrunch® tagliare la base per imbottirla poi procedere con farcitura e cottura per altri 5 minuti circa e secondo il grado di croccantezza desiderato.

Questa è la ricetta per la PIZZA DOPPIO CRUNCH® in versione amatoriale, da riprodurre a casa, nonché corrisponde alla linea delle ricette che verranno date durante la trasmissione.

Le farciture proposte all’evento Pizza & Champagne sono:

PizzaDoppioCrunch®

Burrata, carpaccio d’ananas alla senape, prosciutto cotto arrosto

La seconda farcitura valorizza il territorio Veneto per sottolineare il forte legame che Renato ha con le sue origini.

PizzaDoppioCrunch®

Mozzarella fiordilatte, Monte Veronese fresco, crema di broccolo di Novaglie, zucchine e carote croccanti, pepe

Questa farcitura richiama una pizza realizzata in collaborazione con uno Chef, la proponiamo per sottolineare un’altra caratteristica di Renato che è la continua predisposizione al confronto e allo scambio con i colleghi chef pasticceri e pizzaioli.

PizzaDoppioCrunch®

Mozzarella, pomodoro San Marzano a fette, ristretto di pomodoro, cappero, scorza e foglie di limone.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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