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Oktoberfest: un successo annunciato. A proposito di birra in Italia…

Oktoberfest: un successo annunciato. A Monaco di Baviera, tra la fine di settembre e la prima settimana di ottobre, si svolge una manifestazione famosa in tutto il mondo, come testimoniano le presenze vip, da Bill e Hillary Clinton fino ad Arnold Schwarzenegger.

Risultati assolutamente positivi: 6,3mln di visitatori, circa 100.000 in più dell’anno scorso, per un consumo totale di 7,5 milioni di litri di birra in 16 giorni.

E in Italia? La cultura della birra si sta diffondendo rapidamente, conquistando le tavole degli italiani. Una recente indagine di Coldiretti, ci conferma che la birra è gradita a quasi la metà degli italiani adulti con un consumo pro capite medio di 31,8 litri l’anno, per una spesa totale delle famiglie che nel 2018 potrebbe raggiungere il miliardo di euro. Un vero successo! La birra artigianale italiana rappresenta un interessante aspetto del Made in Italy.

Il successo della birra Made in Italy fa temere le sofisticazioni e dunque si è deciso sul mercato italiano il lancio del marchio che certifica la birra artigianale. A chiederlo è Unionbirrai, associazione di categoria dei birrifici indipendenti italiani. Sarà presentato a EurHop, il salone internazionale della birra artigianale in calendario a Roma dal 12 al 14 ottobre con l’esposizione di più di 800 birre e la presenza di 101 birrifici italiani e internazionali provenienti da 17 Paesi del mondo. Il marchio registrato verrà rilasciato da Unionbirrai e potrà essere revocato in caso di abusi o violazioni a seguito di controlli e verifiche di conformità. Chi aderisce non dovrà superare i 200mila ettolitri di produzione sulla base della normativa vigente che definisce la birra artigianale. La birranon dovrà essere pastorizzata né microfiltrata. L’adozione del marchio, in Europa, è fatta propria nel Regno Unito e nell’Irlanda.

Non solo tradizione, ma anche innovazione con interessanti studi che hanno portato alla produzione di birre che sposano prodotti della nostra tradizione gastronomica. Un esempio? La birra al carciofo, alle visciole o al radicchio rosso tardivo IGP. Non manca anche l’interessante tentativo di unire l’eccellenza della birra artigianale alla inconfondibile tipicità di un vitigno autoctono. Si chiama Biga (Bio Italian Grape Ale) ed è la prima birra artigianale italiana, in stile Italian Grape Ale (Iga), completamente biologica, frutto dell’esperienza  di Cantina Orsogna 1964 e del Birrificio artigianale Mezzopasso. Il risultato è frutto dell’ incontro tra la Birra Crevette Blanche Mezzopasso, speziata con coriandolo in semi, fiori di camomilla e scorze di limone, e mosto d’uva Malvasia d’Abruzzo, varietà aromatica dal tipico profumo di muschio e albicocca.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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