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La ricetta del polpo al miele di Vasiliki Kouzina da preparare a casa

Non temere le parole sbattile come il polpo sulla pietra fino a che non si arrendano, fino a guadagnarne tutto l’inchiostro fino a tingertene le mani. Stupido, per questo non sarai mai poeta perché non sei diventato polpo ma solo e soltanto ostinato pescatore.”

Spýros Aravanìs (poeta greco contemporaneo)

Se amate o volete conoscere la cucina greca, segnatevi questo indirizzo: Vasiliki Kouzina in zona Porta Romana a Milano. Ora che i ristoranti sono chiusi causa Coronavirus, possiamo deliziarci con una ricetta offertaci per ingolosirci. “Il polpo, le preoccupazioni e le gioie – racconta Vasiliki Kouzina – vanno condivise con gli amici e le persone care, eccovi allora la mia ricetta per sciogliere l’inquietudine davanti a pentole e fornelli”.

La ricetta del polpo al miele

Ingredienti

Per 4 persone

1 polpo fresco (solo tentacoli)
100 gr di cipolla bianca
100 gr di carota
100 gr di sedano
200 gr di miele di timo (o in alternativa miele millefiori)
1 bottiglia di vino rosso
4 anice stellato
5 foglie alloro
10 gr grani di pepe nero
150 gr salicornia
12 cipolline bianche fresche pelate
1 cucchiaio di zucchero semolato Aceto di mele Sale Pepe Olio extravergine

Procedimento

Tagliare il polpo dividendo i tentacoli e scottarlo in una pentola di diametro e bordi abbastanza alti molto calda (mettere sul fuoco la padella senza aver paura che cominci a fumare) con un filo di olio extravergine.
Aggiungere poi sedano, carota e cipolla tagliati a tocchetti, il vino rosso, le spezie secche e il miele.

Lasciar cuocere per un’ora e lasciar riposare la pentola con il coperchio per un’altra mezz’ora.

Scolare i tentacoli e tenere da parte l’acqua del polpo filtrata dalle verdure che non ci serviranno.

Mettere un pentolino con acqua sul fuoco e sbollentare per 40 secondi la salicornia e subito raffreddarla in un contenitore con acqua e ghiaccio.

Per le cipolline

Saltare in una padella antiaderente le cipolline bianche con olio, sale, pepe, zucchero e quando saranno colorate sfumare con un goccio di Aceto di mele. Lasciarle cuocere per un quarto d’ora. Dovranno risultare abbastanza croccanti in bocca.

In una padella saltare il polpo con le cipolline e qualche cucchiaio della sua acqua in modo che si venga a formare una salsa (una volta evaporata parte dell’acqua) e servire con la salicornia e qualche foglia di capperi.

In abbinamento

ghi & ouranos
thymiopoulos vineyards / isola di paros / vitigno xinomavro eleganti aromi di frutta rossa e violetta tannini intensi, notevole acidità e grande lunghezza ben strutturata un piacevole xinomavro della “nuova scuola” di naoussa
Xinomavro, Ξινόµαυρο , Sour Black , Nero Acido

Da sapere

La famiglia Thymiopoulos possiede vigneti a Naoussa da diverse generazioni. Fino a poco tempo fa, la famiglia coltivava uva e forniva ad altre cantine i loro raccolti Dopo essersi iscritto al programma di enologia dell’Università di Atene, Apostolos Thymiopoulos è tornato nei vigneti della sua famiglia e ha iniziato a produrre vino creando una propria etichetta: Ghi kai Uranos (Earth & Sky).

La prima produzione fu nel 2004. Fu un grande successo in tutta la Grecia e nel resto dell’ Europa. Ghi kai Uranos ha anche attirato l’attenzione di influenti scrittori di vino come Nico Manessis e il britannico Tom Stevenson. Con l’aumentare della capacità dell’azienda, è aumentata anche la quantità di vino.

Uranos è simile nello stile a un moderno aroma di frutta matura potente e concentrato del Barolo con acidità e tannini equilibrati.

La bellezza di questo vino? Apostolos ha ottenuto l’eccellenza di Xinomavro con scarsi livelli di acidità e tannino, con una capacità di invecchiamento fino a10-15 anni.

Grazie Vasiliki Kouzina!

Vasiliki Kouzina

Via Clusone 6, Milano

Tel 02 94381405 |

Sito: www.vasilikikouzina.com

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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