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Il Gavi, un vino e una terra cortese + una ricetta da abbinare

Il Cortese DOCG nasce in una terra di confine ricca di storia, cultura e ricette di una tradizione spesso rivisitata da grandi cuochi. Una sorpresa indimenticabile!

Il Cortese  è un vino versatile grazie all’acidità bilanciata e alla sua mineralità. “Terre bianche” e “Terre rosse”, alternandosi, regalano all’uva una nota fruttata

2020-2021? Sono gli anni del Cortese. Un’iniziativa, che ha fatto molto parlare di sé, messa in campo per valorizzare un vitigno storico piemontese prodotto in un fazzoletto di terra di 11 Comuni che si estendono nell’Alessandrino, nelle colline Astigiane e in parte nel Cuneese. Vitigno autoctono a bacca bianca di stanziamento antichissimo, il Cortese – conosciuto anche come Corteis, Courteis e Courteisa – predilige i terreni ricchi di sedimenti argillosi. “Terre bianche” e “Terre rosse”, alternandosi, regalano all’uva quelle dolci note fruttate che lo rendono unico. Il suo carattere, che gli consente di essere considerato un un grande vino bianco, è regalato dall’incontro di brezze marine che soffiano da Genova con le temperature rigide dell’Appennino.

Il Gavi non è solo un vino: è un progetto culturale

gavi vino terra cortese

Il Gavi è un vino ormai conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ricercato per la sua freschezza come aperitivo o come accompagnamento di numerosi piatti. Il Consorzio Tutela del Gavi, tutelando la sua produzione e la sua promozione, concorre alla difesa e alla valorizzazione del territorio e ad accrescere la sua vocazione turistica. Proprio per questo sono create etichette istituzionali fatte da artisti nazionali ed internazionali. L’etichetta del 2020 – affidata all’artista Riccardo Guasco – rappresenta l’abbraccio al territorio della Principessa Gavia, la nobildonna che secondo la leggenda ha dato il nome al borgo di Gavi. Le sue braccia stringono le colline della denominazione del Gavi Docg come per rivendicare quell’identità che poggia su storie che raccontano paesaggi, luoghi ed uomini e che si tramandano da immemore tempo, contribuendo a costruire una visione del futuro.

Il Gavi è caratterizzato dalla presenza di un’uva indigena come il Cortese e conosce diverse tipologie, tra cui Gavi o Cortese di Gavi Tranquillo, Frizzante, Spumante, Riserva e Riserva spumante metodo classico. Il nome Gavi trae origine dal comune alessandrino e l’etimologia rimanda a un’oscura lingua ligure in cui Ga significa terra e Va significa buca.

 Gavi e cibo: la ricetta dello chef Andrea Ribaldone

Lo stretto legame tra Gavi e cibo ce lo racconta lo chef  stellato Andrea Ribaldone: “Il ristorante gastronomico racconta un territorio, usando i suoi ingredienti, trasformandoli in un piatto che narra la terra, il lavoro di uomini nati in una zona ben definita. Il ristorante è la summa delle caratteristiche e delle qualità di un luogo. E il vino è quella bevanda che ne esalta i sapori “.

Le ricette di Andrea Ribaldone

ZUPPA DI GAVI RISERVA CON CROSTINI ALLA CANNELLA

ZUPPA DI GAVI RISERVA CON CROSTINI ALLA CANNELLA
Abbinamento GAVI RISERVA

Ingredienti per 4 persone

300ml di brodo di manzo fatto in casa

300 ml Gavi Riserva

200 ml panna fresca

3 tuorli d’uovo

100 gr Castelmagno di montagna grattugiato

1 grattata di noce moscata

pepe a piacere

200 gr crostini di pane

cannella in polvere

sale

Procedimento

Portate a bollore il brodo con il vino bianco, cuocete per qualche minuto a fiamma viva fino a che perda la parte alcolica.

A parte, montate la panna con i rossi d’uovo e il Castelmagno ad ottenere un composto ben amalgamato. Unite il tutto fuori
fiamma, e rifinite la cottura a bagno maria per 4/5 minuti continuando a sbattere con una frusta, evitando che il composto si sleghi.

Servite caldo con crostini di pane al profumo di cannella.

Le emozioni regalate dal vino Cortese di Gavi

Al naso è elegante, ricco, ma mai invadente. Si avvertono sentori di un  frutto polposo non troppo maturo, note floreali come camomilla e ginestra che poi lascia spazio al sentore di mandorle e a profumi minerali. In bocca è un vino armonioso, mai troppo corposo, un mix tra sapidità e freschezza. La mineralità concorre a conferirgli personalità e un discreto potenziale di invecchiamento.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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