Si spendono gli aggettivi per definire Antonello Colonna: eclettico, rivoluzionario, romano, molto romano, amante dell’arte, vulcanico, diretto, molto diretto; sicuramente queste e altre sono le doti che hanno fatto sì che Antonello Colonna fosse scelto come protagonista della nuova stagione Hotel Da Incubo: se c’è un problema, non ci sono vie di mezzo, bisogna risolverlo, ora, in questo momento. D’altronde è così che Antonello Colonna è uno dei pochi esempi italiani di chef imprenditore insieme ai fratelli Alajmo e ai Cerea; con la differenza che lui è solo e che è stato il primo a trasformare la vecchia trattoria di famiglia a Labico in quello che è uno dei più belli e accoglienti Resort vicino Roma, con tanto di caminetto e ristorante stellato con piatti assolutamente da coccole: qui si trova l’Antonello Colonna di sempre, quello delle origini, primordiale, e qui lo troverete, nella campagna che tanto ama.Poi è andato alla conquista di Roma, l’ha presa, abbattuta, riassetti, addobbata: lui fa così, ecco come è nato l’Open, il primo ristorante stellato italiano all’interno di un museo; ora Enrico Bartolini al Mudec ha preso due stelle Michelin, ma il progetto era già visto. Qualcuno lo ha definito “contadino dal cervello fino” ma, forse, Colonna vede oltre, troppo avanti e spiazza, nel suo modo un po’ irruento di fare, tutto il parterre un po’ paludato dell’enogastronomia italiana.
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