Ebbene sono due i test in corso in Italia sul fronte del servizio al bar da parte di robot: il primo fa la cameriera in un ristorante di cucina giapponese a Cagliari. Non sta sostituendo una collega in carne ed ossa e non sta togliendo un posto di lavoro ad un umano perché lo scopo è molto chiaro come ha spiegato il proprietario del locale Ma Jian: «L’ho presa come attrazione per i clienti: si divertono i più piccoli, ma sono interessati soprattutto i più grandi. Più precisamente: tutti vogliono fare un selfie con la cameriera robot». Idee chiare e ben espresse che non danno adito a strani pensieri. L’intelligenza artificiale applicata ai robot è una parte veramente infinitesimale del suo potenziale espressivo: l’Intelligenza artificiale (IA) è molto, molto altro ed è già presente in migliaia di applicazioni funzionanti da anni.
Il robot serve al tavolo
Nel locale ‘Gran Caffè Rapallo’ invece, ce ne sono due, che intrattengono clienti e curiosi, grandi e piccoli. Il nome del robot di produzione cinese è Ai, nome che, tradotto, significa ‘Piccoli amori’. Il proprietario Gabriele Hu, la pensa allo stesso modo del collega cagliaritano – ma forse, avendone messi due in fase di test ha qualche idea in testa. Insomma: aggiungi un posto a tavola, il robot serve al tavolo.
Nella foto il robot Amy in azione a Cagliari.
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