in

Una vacanza a Pasqua in Istria in nome di cibo e cultura

Una vacanza primaverile a Pasqua in Istria per conoscere il cibo e la cultura di un paese ricco di storia. Non perdetevi la pinca istriana. Noi vi diamo la ricetta.

Piccoli borghi dall’antica storia e ristoranti stellati, coste frastagliate e hotel di charme, cantine rinomate e taverne dall’atmosfera famigliare, il tutto sospeso tra il blu dell’Adriatico e le dolci colline dell’entroterra. L’Istria è davvero un mix straordinario che, proprio durante la primavera, offre il meglio di sé. È una regione della Croazia che si distingue per la possibilità di vivere una vacanza in completo relax senza rinunciare ai piaceri della tavola. La bellezza della penisola istriana, la sua ricchezza culturale attraggono sempre più amanti di vacanze organizzate in nome di cibo e cultura.

Oggi l’Istria è ancora più vicina e raggiungibile: dal primo gennaio di quest’anno, con l’ingresso della Croazia nell’area dell’euro e con l’abolizione dei controlli ai varchi di frontiera, arrivarci è diventato “a misura di eek end”.

Una vacanza pasquale in Istria in nome di relax, cibo e cultura

famelici vacanza Pasqua Istria

Nel periodo pasquale meritano attenzione, in particolare, Gračišće (Gallignana)e Poreč (Parenzo): la prima è un piccolo borgo medievale immerso tra le colline ondulate dell’Istria meridionale, la seconda invece è una famosa località balneare con un ricco patrimonio culturale. Due mete completamente diverse, distanti tra loro appena una quarantina di km, che permettono di assaporare le due anime diverse della penisola croata. A Pasqua, entrambe diventano l’epicentro di appuntamenti golosi per conoscere il meglio della produzione enogastronomica locale: Poreč, venerdì 7 aprile e lunedì 10, ospiterà in una grande fiera di prodotti tradizionali, mentre la domenica l’appuntamento è in centro per la frittata conšpaleta (spalla di maiale essiccata) accompagnata da un bicchiere di vino. Gračišće invece, il lunedì di Pasquetta, diventa teatro di una amatissima “rassegna di vini”: le strade della cittadina medievale si trasformano in un’osteria a cielo aperto, e i visitatori possono dedicarsi alle degustazioni nelle numerose cantine aperte dalle 11 alle 19.

Non perderti le tradizioni gastronomiche istriane

vacanza Pasqua Istria

Non solo pinze, nell’ Istria croata. Un altro dolcetto tipico sono le jajarice, trecce di pane sulla cui parte superiore viene inserito un uovo sodo, poi regalato ai bambini in occasione del pranzo pasquale. A tavola regna sovrana la stagionalità, con piatti come il prosciutto cotto, accompagnato da cipollotti con il sale e rapanelli, gli asparagi selvatici e, come piatto principale, la carne d’agnello cotta sotto la campana con patate, il tutto innaffiato da malvasia e terrano, star dei vini istriani. Infine le tradizioni sopravvivono e si tramandano con attività semplici come la decorazione con colori naturali delle uova, attività preferita dei bambini (che poi le usano per una sorta di gioco-competizione che consiste nel battere l’uovo contro quello dell’avversario-vince naturalmente l’uovo che resta intatto).

La ricetta della pinca istriana

Ingredienti

1 kg di farina

2 etti di zucchero

4 decilitri di latte tiepido

80 grammi di burro

la scorza grattugiata di un limone e di un’arancia

100 grammi di uvetta imbevuta di brandy

2 uova intere+2 tuorli

80 g di lievito

Procedimento

Impastare a lungo tutti gli ingredienti e lasciar riposarel’impasto per un’ora. Poi impastare nuovamente e lasciar lievitare per un’altra ora. Infine mettere in fornoa180°C per un’ora oppure sul fuoco sotto la campana per 45 minuti.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

5 borghi enogastronomici portofino

Portofino è uno dei borghi più belli al mondo per Travel

Ebike e Turismo l'intera gallura

Ebike e Turismo: l’intera Gallura no limits