San Gimignano e il Prosciutto Toscano DOP: un borgo di sapori

Il borgo medievale di San Gimignano, con le sue 14 torri, è la meta giusta per conoscere un eccellente prodotto toscano: il Prosciutto Toscano DOP. Oltre alla visita della cittadina, ti segnaliamo dove degustarlo.

San Gimignano e il Prosciutto Toscano DOP: storie di antichi borghi e sapori della tradizione nel segno di #famedivero

Comunemente chiamata “la città dalle cento torri”, San Gimignano è tra i centri medievali più affascinanti d’Italia e del mondo. A 56 km a sud di Firenze, nel cuore della Toscana, era un importante passaggio per i pellegrini in viaggio lungo la Via Francigena. La sua fortuna era determinata dalla posizione. Infatti, il borgo sorge su un’altura, dalla quale si apre una veduta straordinaria sulla Val d’Elsa.

San Gimignano e il mistero delle torri

Il soprannome “cento torri” è frutto di fantasia, poiché in realtà pare fossero solo 72. Nessun documento ci aiuta a conoscerne il reale numero. Di certo ognuna rappresentava la ricchezza e il potere delle famiglie patrizie che ne detenevano il controllo. Oggi le torri sopravvissute sono14. Il loro fascino contribuisce a mantenere viva quell’atmosfera di antico borgo feudale che attira, in ogni periodo dell’anno, migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Il fascino medievale di San Gimignano

Custode di numerosi capolavori dell’arte italiana del XIV e XV secolo, San Gimignano si sviluppa attorno alla triangolare Piazza della Cisterna, dominata al centro dall’antico pozzo, e alla fastosa Piazza Duomo che accoglie i più importanti monumenti. Nella metà del 1300 carestie e pestilenze provocarono un drammatico calo demografico che comportò la perdita del suo potere economico e politico.

Nel borgo medievale, nelle stradine del centro storico, protette da una doppia cinta muraria, si percepisce la forza dell’antico potere. San Gimignano è un luogo culturale di eccezionale valore. Lo è per l’originario impianto urbanistico che accoglie edifici che sono fulgido esempio di architettura medievale con influenze di stile fiorentino, senese e pisano. Non solo, anche per la grande concentrazione di piccole botteghe e laboratori che raccontano tradizioni di antichi saperi.

Passeggiando nel borgo di San Gimignano

Qui si visita la Cattedrale per ammirare, tra le tante grandiose opere, l’affresco del Giudizio Universale, il Paradiso e Inferno di Taddeo di Bartolo, il Martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli e gli straordinari affreschi di Domenico Ghirlandaio, tra cui il ciclo di Santa Fina e l’Annunciazione nel Battistero.

Ad impreziosire il borgo concorrono splendidi palazzi nobiliari ricchi di decorazioni in pietra e terracotta, chiese tardoromane, insegne originali e monumenti, la cui perfetta conservazione è segno di grande consapevolezza di una comunità orgogliosa e fortemente legata alla sua storia e alle sue radici. Il tessuto urbano è altrettanto significativo di genialità e aspetto estetico, capace di coniugarsi perfettamente con un prezioso sistema di frutteti disposti lungo strade secondarie e zone libere da edificazione, a completare ed ottimizzare l’impianto urbanistico tardomedievale.

Lo sviluppo del sistema turistico ha portato al borgo dovuti interventi necessari a fornire servizi primari e necessari all’accoglienza e all’ospitalità. Così sono sorti piccoli alberghi e numerose strutture in stile B&b, locali per la ristorazione e degustazione dei prodotti e della cucina locale, nonché musei e siti che raccolgono testimonianze di vita e di storia, da quella più antica alla più recente.

…e ora cediamo alla tentazione del cibo

Passeggiare lungo le stradine che convergono verso le piazze centrali significa essere inebriati dai profumi dei prodotti della terra toscana e dai colori delle colline circostanti. Tutti gli oggetti artigianali ci parlano di vecchi mestieri appartenuti a una cultura millenaria.

La varietà dei salumi offre odori che vanno dalla finocchiona al salame, dalla salsiccia allo strolghino fino al re di questo territorio: il Prosciutto Toscano DOP.

E questo lo abbiamo voluto assaggiare al Ristorante Linfa in un menù concepito e preparato dallo chef Vincenzo Martella, dove il Prosciutto Toscano DOP è stato il vero protagonista, presente in ogni portata, dall’antipasto al dolce. Si, avete capito bene, anche il dessert è stato a base di questa prelibatezza made in Tuscany. Di questa esperienza indimenticabile ve ne parleremo in un prossimo articolo. Ora invece vi portiamo a scoprire un’altra piccola chicca di bontà e di tradizionale creatività: La Vecchia Nicchia.

La Vecchia Nicchia: quando una fetta di pane è un’esplosione di bontà e di sapori

Parliamo di una bruschetteria che si affaccia su una delle tante stradine dell’antico borgo di San Gimignano, a pochi passi dalle centrali Piazza Duomo e Piazza Cisterna. All’interno di questo piccolo accogliente locale, dove la storicità delle sue mura è valorizzata dalle luci basse e da un rustico arredo in legno, Elisa Petrone e Alessandro Pieragnoli hanno voluto concentrare tutti i buoni sapori di questa terra toscana.

La selezione attenta delle materie prime e la ricerca certosina delle piccole realtà enogastronomiche, all’insegna del motto “poche cose ma fatte bene”, sono i cardini de La Vecchia Nicchia. Noi abbiamo assaggiato una serie di bruschette in un crescendo di sapori e sensazioni, tra verdure e carni, formaggi e salumi, sapientemente abbinati tra loro e accompagnati da ottimi vini locali, quali un Chianti Colli Senesi, una Vernaccia e un Colombaia Riserva.

Qui puoi scoprire come una semplice fetta di pane può diventare una portata indimenticabile, per scelta degli ingredienti e composizione, in un equilibrio capace di unire sapori forti e delicati che al palato offrono sensazioni di alta qualità. Oltre all’ottima bruschetta a base di prosciutto toscano DOP, ci ha colpito particolarmente la bruschetta con battuta di fassona e funghi porcini freschi.

E noi abbiamo pensato a voi e, dunque, a seguire vi riportiamo la ricetta.

Ricetta della bruschetta con battuta di fassona e funghi porcini freschi

Ingredienti

  • 250 g girello di fassona piemontese
  • 2 funghi porcini freschi giovani
  • 4 fette di pane toscano
  • qb fogliolina di nepitella (menta selvatica)

Procedimento

Mondare i funghi porcini e separare il gambo dalla cappella.
Tagliare la cappella a fettine di circa 3 mm, condire con sale pepe e foglie di nepitella.
Ridurre il gambo a cubetti mettere tutto in un recipiente.
Con il coltello tagliare.Battere la carne fino ad ottenere un impasto omogeneo e cremoso. Aggiungere il tutto ai gambi tagliati a cubetti.
Condire con sale, pepe, olio extravergine di oliva di ottima qualità e qualche fogliolina di nepitella.
Bruscare il pane toscano fino a renderlo bello croccante e adagiarci sopra la battuta condita. Guarnire con le fette di cappella messe a marinare precedentemente.

San Gimignano e il prosciutto toscano Dop, un’ottima scusa per un week end autunnale in Toscana!

La Vecchia Nicchia
Via San Martino, 12
San Gimignano (SI)
Aperto a pranzo, chiude alle ore 21.30
Tel. +39 0577.573172

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