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Niks&Co riapre con tante novità in nome di cibo e cultura

A Milano riparte alla grande il cocktail bar Niks&Co proponendo eccellenti cocktail e piatti strepitosi. In un ambiente retrò, con possibilità di ascoltare buona musica o suonare, si scopre che cibo è cultura.

Il ristorante Niks&Co è ritornato ad essere il punto di ritrovo di chi ama bere ottimi cocktail in nome di cibo e cultura, magari ascoltando ottima musica, con possibilità anche di suonare. Mentre i barman sono intenti a preparare sfiziosi cocktail, nella cucina a vista, la brigata guidata dallo chef Paolo Bertin mostra a tutti come si preparano piatti davvero sorprendenti.

La storia italiana degli anni Quaranta raccontata a sorsi da Nik

Niks&Co riapre a milano dopo la chiusura imposta dal Covid
Niks&Co riapre a Milano dopo la chiusura imposta dal Covid

La riapertura di Niks&Co ha coinciso con il lancio di un progetto ambizioso: fare conoscere l’Italia attraverso un viaggio lungo lo Stivale, ripercorrendo la cultura degli anni 40. Un menu che coincide con un diario di viaggio, così come ogni drink racconta un personaggio, un pezzo di storia della città visitata.

La lettura del menu, che riporta ad una città, ad una regione e ad un personaggio di riferimento, diventa il ripasso della storia dell’Italia del secondo Dopoguerra. Il cocktail abbinato è chiamato con una caratteristica, una battuta che contraddistingue il personaggio scelto a rappresentare la regione.

La scelta del viaggio in Italia prosegue l’esperienza di menu precedenti dedicati alla New York degli anni Venti caratterizzata dal proibizionismo e ad un giro intorno al mondo durato 180 giorni. Il centro di ogni viaggio è il bar con i suoi cocktail. Come dice Leo Sculli, proprietario del Niks&Co: “Il bar è per antonomasia il luogo cosmopolita, di transito di culture differenti, dove spesso persone lontane hanno l’occasione di incrociarsi e conoscersi. La socialità ci appartiene e il cocktail è uno strumento unico in grado di contenere conoscenze e cultura”.

Le ricette riprendono almeno un ingrediente del luogo che richiamano, creando una vera mappa dello stile italiano. Ci accompagna nel viaggio, a cavallo della sua Vespa, Nik, un personaggio in cui noi tutti possiamo identificarci. In giacca e cravatta, con borsa a tracolla, è il simbolo di quell’Italia che si è rimboccata le maniche per costruire un futuro che poteva sembrare incerto, ma che appariva nei sogni di tanti italiani meraviglioso.

I piatti e i cocktail degustati da Niks&Co raccontati in un diario di viaggio

Niks&Co riapre con un viaggio gastronomico nell'Italia degli anni 40

A prima vista può sembrare che il menu del Niks&Co sia semplice. In realtà il segreto del successo dei piatti proposto dallo chef Paolo Bertin sta tutta nella tecnica e nella scelta di ingredienti di grande qualità.

I cocktail, preparati dal Bar Manager Selvi Panepinto, viaggiano insieme ai piatti in un racconto a due voci. Le proposte gastronomiche e i cocktail utilizzano ingredienti della regione che si vuole raccontare. Come ci rivela Selvi Panepinto: “un esempio è la Campania con Totò. Il cocktail Io può richiama la pizza. La ricordiamo con un cordiale homemade al pomodoro e capperi“. Il cocktail con Gin Mare Capri risulta fresco, con bassa gradazione alcolica ed è servito con un santino che ricorda il grande Antonio De Curtis.

La stessa contaminazione – spiega Paolo Bertin – la troviamo anche nei piatti. Così l’Emilia rappresentata dal cocktail Testa Rossa, dedicato a Enzo Ferrari, è accompagnato da un riso carnaroli, barbabietola, caviale di Negroni e frutti rossi”. Il cocktail abbinato è fatto con Portobello Sloe Gin, cordiale di aceto balsamico ed estratto di barbabietola.

 

Credit Photo: Gianni Fontana

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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