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Dasein, una champagneria elegante a Milano

Una champagneria, un locale dove bere un calice di champagne selezionato con cura, accompagnato da piatti della cucina italiana. Tutto in uno spazio accogliente che mixa con eleganza elementi moderni con decorazioni vintage.

Finalmente è arrivato il momento di conoscere Dasein, una champagneria elegante che – ti avvertiamo -diventerà uno dei tuoi locali preferiti. E lo diciamo senza ombra di dubbio. Lo sarà per l‘atmosfera, per la carta degli champagne e perchè qui godrai di una gastronomia semplice ma di qualità e con un tocco gourmet. Una scelta perfetta per una serata divertente e informale o per celebrare un successo. Dove si trova? In una zona ricca di proposte gastronomiche: a due passi da Porta Venezia, in via Settala, 2.

Dasein è un locale recentemente rinnovato con, all’esterno, un dehors fiorito e con un piccolo ingresso provvisto di una grande scala che conduce al piano di sotto, dove si apre un piccolo scrigno ricco di dettagli scelti con estrema cura. Due conchiglie fossili sezionate di oltre 180 milioni di anni sono i sigilli che aprono un mezzo anfiteatro, dove si trova un pianoforte a disposizione di musicisti che vengono periodicamente coinvolti per serate dedicate alla musica. Dasein è uno spazio difficile da classificare perché riunisce diversi concept ma con un unico scopo, che riflette la sua anima e la sua essenza: fare godere di ottimi champagne, cercati con passione, e di una buona gastronomia in un ambiente elegante, confortevole e rilassato, con un servizio molto attento e accessibile a tutte le tasche.

Come anticipa l’insegna, è un locale che se per Kant “esiste” e per Hegel “è determinato“, per Heidegger è “esser-ci”. Per noi è un luogo dove stare. Il merito è dell’architetto Monika Zanic e dell’avvocato Victor Jerkunic. Monika definisce il suo locale come “uno spazio che vuole diffondere la cultura dello champagne e sfatare il mito che sia accessibile solo per una élite. Abbiamo poi scelto di accompagnarlo a prodotti italiani di qualità, come la Brisaola (e non bresaola perchè è quella di Alberto Prandini della Val Chiavenna), una verticale di bitto “storico ribelle” invecchiato dal 2013 al 2019, formai de munt e salumi di cinta senese. Non manca qualche piatto gourmet, come i ravioli di bitto e bresaola fatti a mano, il risotto alla bresaola o allo champagne e i tradizionali sciatt valtellinesi ripieni di formaggio casera.”

La carta degli champagne di Dasein

Il tasting è lo stesso che viene proposto dalle classiche champagnerie francesi con degustazioni di 2-3-4 calici di differenti champagne, assai usuale in terra transalpina, quasi insolita per Milano. Di certo, il modo migliore per assaggiarne e apprezzarne le differenti peculiarità! Accanto, sono state recentemente aggiunte alcune versioni eleganti ed originali di Spritz, anche in versione analcolica, per accontentare chi desidera qualcosa di diverso.

La scelta è quella di proporre, insieme alle etichette più conosciute, piccoli produttori poco noti, che secondo Monika e Victor meritano di essere degustati. Il Francis Orban, il Boulachin Chaput Dame Noire e il Coutelas blanc de blanc rientrano tutti tutti in questa categoria.

Il commento famelico

Dasein è il posto giusto per gustare un aperitivo o una cena piacevole. Un locale, che quando arriva la notte, si trasforma in uno spazio dove è possibile godersi un ottimo calice di champagne con performance musicali.

Dasein

Via Lodovico Settala 2N01 Milano
Martedì – Sabato 18:00 – 24:00
info@dasein.eu
www.dasein.eu

Per un calice e un piccolo tagliere si parte da dieci euro.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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