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Cinema, cultura e cibo: dal “Palazzo del Cinema Anteo” al “Moleskine caffè”

Cinema, cultura e cibo, dal “Palazzo del Cinema Anteo” al “Moleskine caffè” la capitale meneghina si conferma coraggiosa e determinata. Il cinema “colto” di Milano (alla suo terzo coraggioso cambiamento di format), passa dalle quattro attuali a undici sale (ed è molto bello che prenderanno i nomi di cinema storici milanesi ormai spariti: Abadan, Astoria, Abanella, Astra, Ciak, Obraz, De Amicis, Excelsior, President, Rubino, nomi scaturiti da oltre 3mila segnalazioni arrivate dagli appassionati, molte delle quali ampliate da una spiegazione “personale”), per ospitare un totale di 1150 posti: stiamo parlando di un vero e proprio villaggio multimediale dedicato alla settima arte ma non solo, come vedremo appena più avanti. Si cambia pelle: non solo film ma buon cibo, libri e giochi per bimbi ma soprattutto cultura. A partire dall’ 8 settembre gli storici spazi del Cinema Anteo di via Milazzo, a due passi da corso Como, diventeranno una vera e propria cittadella della cultura (e non solo del cinema, dunque). Molte le novità: la “biblioteca pubblica dello spettacolo”, la nursery dove lasciare i più piccoli per consentire ai genitori di godersi un film e il cinema-ristorante. Una sala di 24 posti (in collaborazione di Eataly, che ha una sede a pochi metri) dove si potrà gustare la cena (o il pranzo, o l’aperitivo) guardando le proiezioni. Anteo vuole essere un luogo di socialità e incontro, non solo di cinema con l’intenzione di valorizzare la parte cinematografica con focus particolare alle produzioni italiane e anche ai film per ragazzi e famiglie». Ultimi appunti: cambierà l’ingresso principale (da piazza XV Aprile) e cambierà pure la struttura della via Milazzo, dalla quale spariranno i marciapiedi, il tutto con orari tutti nuovi: il nuovo Anteo, infatti, resterà aperto dalle 10 del mattino all’1 di notte. Quindi un progetto che va a rafforzare l’orientamento preso da Porta Nuova per diventare un polo determinante d’avanguardia milanese.

Tante iniziative confermano Milano come ‘laboratorio’ di sperimentazione imprenditoriale e sociale. Parole chiave: cibo e cultura

Cinema, cultura e cibo: dal “Palazzo del Cinema Anteo” e il "Moleskine caffè"Non ne abbiamo parlato sinora e lo facciamo in questa occasione: vogliamo trattare l’argomento perché anche questa volta Milano funge da laboratorio a cielo aperto. Stiamo parlando del Moleskine Café in Corso Garibaldi aperto da mesi ma che in verità, dopo l’anteprima nell’aeroporto di Ginevra, dovrebbe essere il primo di una lunga serie. É un format originale che mescola vari elementi tipici del caffè letterario, della galleria d’arte, del negozio e della libreria. Un altro posto cucito addosso alla ‘classe creativa’ milanese onnivora, inquieta e dunque in cerca di spazi di relax psico-fisico e di net working. Proprio per questo cluster è stato pensato un programma di conferenze, sessioni formative mattutine e mostre di arte durante tutto l’anno, accompagnato ovviamente da un corner di vendita delle collezioni Moleskine. Quindi il nuovo format fa il suo esordio nel cuore del Brera Design District ma sta semplicemente rullando per essere riprodotto in altre grandi metropoli del mondo. Il caffè e il cibo sono i veri protagonisti. Insieme alla cultura, grazie alla partnership stretta con una azienda di torrefazione milanese, il bar propone miscele per espresso attentamente selezionate e caffè filtrato finissimo monorigine, in vendita in speciali confezioni Moleskine con una fascetta che racconta la storia dei luoghi, delle persone e dei metodi di tostatura del caffè.

Cultura e creatività. Un valore intangibile che sta assumento sempre di più il ruolo di potente driver di sviluppo

Cultura e creatività sono un nostro grande tesoro! La “Spesa turistica attivata dal sistema produttivo culturale e creativo” porta cifre importanti: Roma (3 miliardi di euro), Milano (1,4 miliardi di euro), Venezia (1 miliardo e 178 milioni di euro). Ecco, questo è stato l’investimento dei turisti nel 2016 in cultura e creatività a livello provinciale. Era solo poco tempo fa, il 2010, quando, l’allora ministro Giulio Tremonti, disse: “Con la cultura non si mangia“. Sembra un secolo fa: a noi piace di più dire “Cinema, cultura e cibo”.

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