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Una ricetta vegana sarda, il ciambellone che riesce sempre e…

E chi l’ha detto che le ricette regionali italiane non si possano fare in versione vegana? Simona Scarone ce lo dimostra. Non solo, ci regala anche la ricetta del “ciambellone che viene sempre”. A Santa Teresa Gallura organizza dei corsi di cucina vegana, dove insegna le tecniche, i segreti e a saper interpretare le ricette del web.

L’approssimarsi della stagione estiva è per la bella località turistica di Santa Teresa Gallura l’occasione per iniziare a creare appuntamenti ed eventi. Tra i più imminenti i corsi dedicati alla cucina vegana di Simona Scarone. Simona è diventata organizzatrice di corsi di cucina vegana dopo aver lasciato il mondo della musica. Ha abbracciato la cucina con la stessa passione con cui si è dedicata per molti anni ad un’arte che ha molti punti in comune con la musica. Chi dirige un corso di cucina è un pò come un direttore d’orchestra che coordina il lavoro dei suoi studenti, così come colui che crea una ricetta che deve essere una sinfonia di sapori. Per noi Simona ha “composto” una ricetta vegana sarda e la ricetta del “ciambellone che riesce sempre“.

Essere vegani, una scelta etica

Gli animali sono esseri senzienti che provano dolore e sofferenza, così come amore e gioia di vivere

Simona Scarone e la tua scelta di vita vegana: parlacene un pò:
La mia scelta di diventare vegana nasce dal desiderio di rispettare la vita degli animali, e non ucciderli per il nostro piacere personale. Non manca chi si è avvicinato al veganesimo per motivi salutistici. Io sono diventata consapevole, oltre 10 anni fa, che gli animali sono esseri senzienti che provano dolore e sofferenza, così come amore e gioia di vivere. Non possiamo tollerare gli allevamenti intensivi, dove gli animali sono sottoposti a innumerevoli atrocità“.

simona vegana ai fornelli famelici

I tuoi corsi quale tipo di ricette privilegiano? E a Santa Teresa Gallura cosa porti?
In realtà privilegio l’insegnamento delle tecniche e di quei segreti che consentono di trasformare le ricette spesso ricercate sul web. Voglio che il mio corsista sappia personalizzare le ricette e qualcuna la suggerisco anch’io. Il mio cavallo di battaglia è il ciambellone che riesce sempre. Per i corsi che sto organizzando a Santa Teresa Gallura propongo alcune ricette e spiego come approcciarsi alla cucina vegana, tecniche e segreti. Non manca poi una ricetta della tradizione sarda, i culurgiones“.

La cucina vegana sarda? Un’evocazione

I culurgiones sono un piatto tipico della cucina sarda, nello specifico si rifà alla zona del nuorese ed ell’Ogliastra, con diverse interpretazioni. Simona racconta che “con i culurgiones riesco a dare due ricette in una: la prima per la pasta fresca, l’altra per il ripieno. Si tratta di una ricetta semplice, dove in realtà si modifica solo il ripieno, poichè la pasta ha componenti già per una cucina vegana. Il formaggio lo sostituisco con una base di mandorle e lievito alimentare.

Si può reinterpretare la cucina sarda in versione vegana? “Non è facile, anzi è un pò complicato perchè la cucina sarda ha, come protagonisti delle sue ricette e nella sua tradizione culinaria, la carne e i formaggi. Più che di rivisitazione, per evitare scimmiottature, parlerei di evocazione. Una rilettura molto personale“.

Una ricetta vegana sarda: i culurgiones

Ingredienti

culurgiones

Per la sfoglia

  • 250 g semola rimacinata di grano duro
  • 115 g acqua tiepida
  • 1/2 cucchiaino sale fino
  • 1/4 cucchiaino curcuma in polvere
  • 1 cucchiaino olio (evo o di semi)

Per il ripieno

  • 500 g patate lesse
  • 1 lime (scorzetta grattugiata e succo)
  • q.b. gromage
  • q.b. panna di soia
  • q.b. olio (evo o di semi)
  • q.b. sale

Procedimento

Per la sfoglia 

Disporre a fontana la semola e fare un buco al centro, mettete il sale, la curcuma e l’olio.

Incorporate poco a poco l’acqua tiepida e impastate fino a ottenere un panetto omogeneo piuttosto sodo. Avvolgete il panetto con la pellicola e mettetelo in frigo per almeno un’ora.

Per il ripieno 

Schiacciate le patate lesse con lo schiacciapatate (o con la forchetta) fino a ottenere un impasto morbido, piuttosto uniforme. Aggiungete la scorza e il succo del lime, il sale, il gromage, l’olio e la panna di soia. Amalgamate delicatamente, assaggiate e correggete se necessario. Stendete l’impasto con il mattarello (o con la nonna papera) fino a ottenere una striscia sottile ma non troppo.

Con il coppapasta ritagliate dei tondi, mettete al centro del disco un cucchiaino abbondante di ripieno e procedete con la chiusura a spiga. Il tempo di cottura varia a seconda dello spessore della sfoglia, (intorno ai 5 minuti dovrebbe bastare).

Solitamente si servono con un semplice sugo di pomodoro, ma condite pure a vostro piacimento.

La ricetta del “ciambellone che riesce sempre”

ciambellone di Simona famelici1

Suggerimento: utilizzo di una teglia a forma di ciambellone, perché in uno spazio più ristretto l’impasto lievita verso l’alto dando un risultato migliore.

Ingredienti

Per 8/10 persone

  • 40 gr olio semi di girasole spremuto a freddo
  • 120/150 gr zucchero di canna
  • 300 gr acqua temperatura ambiente
  • 250 gr farina 0 Bio (o 150 farro, 100 riso)
  • 50 gr amido di mais
  • 16 gr lievito per dolci (o 10 gr cremor tartaro+6 gr bicarbonato+1 cucchiaio di aceto di mele)
  • Gocce di cioccolato, mele o pere a fettine…a piacere!

Procedimento

In una ciotola mischiare l’olio, lo zucchero e l’acqua. Emulsionare per incorporare aria.

Setacciare le farine, l’amido e il lievito 

Unire la parte liquida a quella secca aiutandosi con una frusta a mano

Se usate la versione cremor tartaro, bicarbonato e aceto, aggiungere l’aceto alla fine

Versare in uno stampo da ciambellone oliato e infarinato

Cuocere in forno caldo statico a 170° per 35 minuti.

I corsi di Simona Scarone a Santa Teresa Gallura

I corsi di Simona si terranno presso la sede dei Servizi Sociali a Santa Teresa Gallura nelle mattinate del primo e dell’ultimo week end di marzo e dell’ultimo week end di aprile. All’organizzazione dell’evento hanno contribuito in modo determinante alcune figure istituzionali, su tutte Angela Vulpis e Sonia Tatti, dipendenti comunali interne all’ufficio dei Servizi Sociali. Il costo per ogni partecipante, grazie proprio al sostegno del Comune, è di solo 50 euro a persona.

Date del corso

4 – 5 marzo (3 ore al sabato e 3 ore alla domenica)

25- 26 marzo (3 ore al sabato e 3 ore alla domenica)

15-16 aprile (3 ore al sabato e 3 ore alla domenica)

Dove

Centro Polivalente La Fontana in viale La Fontana 4

Numero corsisti

Minimo 8, massimo 12

Scadenza domande

24 febbraio

Recapito telefonico

Tel. 0789.740928-912

Il blog di Simona

www.ottimoblog.com

Locandina e modulo iscrizione al corso

locandina corso
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