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Il gelato, il prodotto estivo più amato, costerà di più

Pessime notizie, proprio mentre un’ondata di caldo si abbatte suIl’Italia. Il gelato, il prodotto estivo più desiderato in Italia, costa sempre di più. Le cause? inflazione e guerra in Ucraina.

Basta accendere la Tv o sfogliare un giornale per scoprire che l’inflazione avanza. E noi ce ne accorgiamo anche quando acquistiamo il gelato, il dessert estivo per eccellenza. Una vera sfortuna per i buongustai e i vacanzieri! Il gelato costerà di più: ormai una pallina di gelato costa almeno 3 euro.

Perchè il gelato costerà di più? L’aumento dell’energia e delle materie prime

Secondo Altroconsumo il rincaro dei prezzi tra i generi alimentari è assai sensibile, toccando anche punte del 43% in aprile. E i prodotti estivi non fanno eccezione. La guerra In Ucraina è la responsabile dell’aumento di tutto ciò che serve per fare un buon gelato artigianale. Basta pensare a quanto costano le materie prime. Qualche esempio? I lamponi sono aumentati del 70% negli ultimi mesi, le uova del 60%. Ovviamente parliamo di materie prime di qualità. Gli stabilizzatori, che danno consistenza al ghiaccio, si aggirano tra i 45 e i 55 euro al chili contro i 15-18 euro dell’anno scorso. A peggiorare la situazione si aggiungono gli aumenti di gas ed elettricità, utilizzati soprattutto durante le fasi di pastorizzazione. Sul costo del gelato si abbatte anche l’aumento della benzina. Una tempesta perfetta che non poteva che abbattersi sul consumatore! L’inflazione colpisce sia il gelato artigianale che industriale.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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