Il tonno farebbe male. Secondo l’Istituto Oceanografico Scripps della University of California il tonno, ricco di omega 3, vitamine e sali minerali, alleato delle diete e persino antidepressivo, sarebbe vittima dell’inquinamento marino: conterrebbe mercurio. Certo ad essere inquinato non è solo il tonno, anche altre varietà di pesci, ma è il tonno quello che consumiamo maggiormente! La ricerca, condotta fra alcuni esemplari del tonno Pinna Gialla, ha sottolineato come la stanzialità di questi pesci in tratti di mare inquinati aiuta l’accumulo di sostanze dannose. Il tonno, essendo carnivoro, si ciba poi di altri pesci, che, se a loro volta hanno ingerito sostanze tossiche, contribuiscono a renderlo più pericoloso per la nostra salute. A farne le spese sarebbe soprattutto il nostro sistema cardiovascolare. I tonni “più pericolosi” provengono dall’emisfero boreale, in particolare dal Messico. Meglio il pesce pescato nei mari asiatici e nelle Isole del Pacifico. Vale la solita raccomandazione: leggere con attenzione l’etichetta. Certo occorrerebbe riflettere sullo stato di salute del nostro ecosistema. Quando affronteremo seriamente il problema dell’inquinamento?
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