Scure, non verdi, come le nostrane, le cimici asiatiche stanno mettendo a rischio il raccolto delle pere. La Halyomrpha halys, il nome con cui è classificata, raggiunge una lunghezza di 1,5-1,7 centimetri. Sembrano prediligere il nostro Paese, dove sarebbero arrivate cinque anni fa. Le prime sarebbero state avvistate accanto all’Autosole, a Campogalliano, uscite probabilmente da un container partito dall’Asia. Se il clima delle loro zone di provenienza (Giappone, Cina, Corea) garantisce loro una solo generazione all’anno, con il clima mediterraneo riescono a raggiungerne quattro. Una femmina riesce a deporre in media 285 uova all’anno. In Italia non ha antagonisti capaci di fermarla. Un suo punto debole? Soffre il freddo e il grande caldo. Il pericolo è che la cimice asiatica cerchi il tepore delle case riscaldate. Le pere sembrano il frutto maggiormente colpito da questo flagello: il 40% della coltivazione.
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