Forse non lo sapete ancora ma presto il pesce presente sulle vostre tavole, nelle pescherie e nei ristoranti si chiamerà Skrei o Valentine’s Fish, il pesce dell’amore.
Lo conoscevano anche i Vichinghi, tanto che quando avvistavano stormi di Skrei era uso festeggiare: il “miracolo norvegese”, così veniva chiamato, determinava la sopravvivenza di tante famiglie e il nome deriva proprio dall’antica parola norrena “skrida” che significa “migratore”. Nei primi mesi di ogni anno milioni di merluzzi migratori intraprendono il loro viaggio nuotando in acque pure per migliaia di chilometri fino a raggiungere le Isole Lofoten e l’arcipelago delle Vesterålen, questi pesci modificano la propria alimentazione e sviluppano una carne soda, bianca e morbida, diventando così il merluzzo raffinatissimo, di trama sottile e dal sapore prelibato, oltre ad avere delle ottime qualità nutritive: magro ma al tempo stesso saporito, non necessita di quantità importanti di sale, un’esperienza che chi vuole allargare il proprio portafoglio gastronomico dovrebbe fare.
Oltre alla carne soda e bianca, si possono mangiare le uova e il quinto quarto: fegato, stomaco, lingua e persino le mascelle dello Skrei non si buttano!
Lo Skrei è ricco di proteine, vitamine (in particolare vitamina D, così importante per l’alimentazione nei mesi invernali quando si è meno esposti al sole), minerali e acidi grassi essenziali omega-3.
Lo Skrei è anche una scelta sostenibile: la più grande riserva di merluzzo al mondo, di cui fa parte anche lo Skrei, si trova nel Mare di Barents ed è in ottime condizioni. Questo stock di merluzzo è considerato uno dei meglio gestiti al mondo dato che la Norvegia ha una visione olistica e di lungo termine della gestione sostenibile.
Ogni anno, circa 2 milioni di tonnellate di merluzzi migrano verso le coste norvegesi, di questi ne viene pescata solo una piccola percentuale sostenibile alla riproduzione e l’ente che ne tutela la pesca è il consorzio Norwegian Seafood Council (NSC), fondato dal Ministero della Pesca nel 1991 con sede a Tromsø, ha il compito di vegliare sulla commercializzazione dei prodotti ittici norvegesi nel mondo e divulgarne la cultura.
Il modo migliore per gustarlo?
Ecco la ricetta dello Skrei con avocado e pistacchi su pane tostato.
Ingredienti
4 filetti di Skrei, con la pelle
4 fette di pane di segale
100g di pistacchi
1 avocado
1 limone
1 cucchiaino d’olio d’oliva
Tabasco
Sale e pepe
Preparazione
Svuotate la polpa dell’avocado, schiacciatela con una forchetta e mescolatela con il succo di limone, la sua scorza grattugiata e alcune gocce di tabasco. Salate, pepate e mescolate bene.
Scaldate un cucchiaio d’olio d’oliva in una padella, a fuoco vivo. Ponete lo Skrei salato e pepato nella padella con la pelle rivolta verso il basso e cuocete per 5-8 minuti. Girate con attenzione i filetti di Skrei e cuocerteli per ancora 1 minuto.
Tostate le fette di pane di segale e stendetevi prima uno strato del composto di avocado e poi disponetevi sopra i filetti di Skrei.
Tritate i pistacchi e distribuiteli sul piatto. Completate con qualche altra goccia di tabasco, se si desidera un tocco più piccante.
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