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Lost in Translation e whisky: Sofia Coppola fa un piccolo regalo al padre e celebra il 100° anniversario di un whisky

Sofia Coppola torna a parlare di whisky e gira il nuovo spot per il 100° anniversario del whisky Suntory.

Sono passati vent’anni dall’uscita di Lost In Translation di Sofia Coppola. Tutti ricordano Bill Murray mentre beve un whisky. Un cameo dedicato al padre. Oggi è lei a girare il nuovo spot per il 100° anniversario del whisky Suntory.

Ricordi Lost in Translation e whisky? Quando sorseggi un whisky puoi sentirti come Bill Murray nel film di Sofia Coppola Lost in Translation. Bill Murray, Bob nel film, attore al crepuscolo, va a Tokyo per girare uno spot pubblicitario del celebre whisky giapponese Suntory. Ebbene quelle scene sono un cameo, un ricordo che la regista dedica a uno spot in cui il padre, Francis Ford Coppola, promuoveva quel liquore amatissimo da tanti e assai rinomato in Giappone.

Lost in Translation e whisky

Parliamo di una pubblicità girata nel 1979 proprio per promuovere il rinomato whisky giapponese Suntory. Il vero protagonista è il regista Akiro Kurosawa, ma in uno dei cinque spot girati il regista giapponese lo sorseggia proprio con Francis Ford Coppola. Il claim con enfasi proclama: ” Non c’è amicizia più forte che quella tra questi due uomini”.

Francis Ford Coppola non guadagnò nulla, ma aiutò l’amico regista, in difficoltà economiche, ad incassare 30 mila dollari.

I due spot sono però diversissimi. Se in quello giapponese ci sono cavalli e samurai, in quello di Sofia Coppola c’ è un distinto signore attempato e un po’ triste che beve whisky. Un po’ a disagio, costretto a scimmiottare attori americani noti al grande pubblico, Bill Murray-Bob, scandisce stancamente lo slogan: “Tempo di Relax, Tempo di Suntory”. In effetti tra le tante delusioni inferte dalla vita si aggiunge quella di sorseggiare tè e non whisky durante le ridicole riprese!

Lo spot di Sofia Coppola per il centenario del whisky Suntory

Sofia Coppola non ha avuto dubbi. Ha accettato subito la proposta di girare il nuovo spot per il 100° anniversario del whisky Suntory. Il protagonista dello spot non è Bill Murray, ma Keau Reeves. Un modo per riconfermare il suo amore per la cultura giapponese. La clip, infatti, mostra Keanu Reeves mentre beve il whisky a Tokyo con degli amici. Subito dopo scorrono immagini e clip: spot vintage del brand, manifesti, spezzoni di film, tra cui la nota scena in cui Murray  alza il bicchiere e guarda in camera.

Lost in Translation e whisky continua nello spot per il centenario del whisky Suntory

Ecco cosa ha dichiarato Sofia Coppola a Cosmopolitan: «Ho chiesto di esaminare tutti gli archivi» –ha raccontato la regista parlando del video per il centenario – «abbiamo cercato di dimostrare che Suntory ha molto rispetto per la natura e le origini da cui proviene. Volevo anche solo mostrare la bellezza di Tokyo stessa: ho sempre amato l’ikebana e poi tutte le insegne al neon e Akihabara con tutti i gadget. Tokyo ha quel mix di elementi contrastanti che adoro»

Identikit della Suntory

La Suntory Holdings Limited è una società giapponese fondata nel 1899, una delle più vecchie aziende di produzione e distribuzione di bevande alcoliche in Giappone. L’eccessiva richiesta di Hakushu  e di Hibiki l’ha spinta recentemente a sospenderne la vendita. Il Suntory Hakushu 12 years old, nonostante il costo di una bottiglia superi i 100 dollari,  è uno dei prodotti più ricercati della distilleria Hakushu.  Il Suntory’s Hibiki 17 year old è stato classificato da Forbes come uno dei whisky blended “più famosi e limitati al mondo”. Ricordiamoci che stiamo parlando del whisky che oggi è considerato da tutti uno dei migliori whisky giapponesi al mondo.

La House of Suntory è conosciuta per la diffusione della cultura del whisky ispirata dall’armonia con la natura (Wa), esaltata dall’artigianato giapponese (Monozukuri) e vissuta come un’autentica esperienza culturale (Omotenashi).

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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