Lessico #foodcultural: Sanapo

In ordine sparso, parole di lessico #foodcultural da degustare, una alla settimana, in questi tempi satolli. Daniela Ferrando, FamFriend :-), le cura per il nostro blog.

*** Sanapo ***

[sa-nà-po] s.m. botanico. Pianta spontanea della famiglia delle crucifere. Di origini asiatiche, poi diffusa in Occidente, nota ai Greci e ai Romani che ne usavano i semi pestati come condimento. L’indizio vi suona familiare? Il sanapo è la pianta della senape.

Dove l’ho sentita:
Colpa dell’amore per la terra – alma mater, generatrice di frutti – di Corrado Assenza, pasticciere siciliano e filosofo estremo. O, invertendo i termini, pasticciere estremo e filosofo siciliano. Lui il sanapo l’ha messo in un gelato, al confine tra dolce e salato.

Eravamo a Identità Golose 2018 e Assenza ha preparato sotto i nostri occhi e per il nostro assaggio gelato al finocchietto selvatico con crema di carote, broccolo, oliva candita, candito di bergamotto della Calabria. E sanapo.

Un dessert, forse. Un inno alla Sicilia e alla natura più naturale. Un modo per “ritrovare in bocca l’ultimo respiro del vegetale fresco“. Perché così, letteralmente, si è espresso il creatore.

Sanapo. In francese, si dice Moutarde; in inglese: Mustard; in spagnolo: Musitata; in tedesco: Senf; e naturalmente in siciliano: ‘U Sanapuni.

Ma se la senape siamo abituati a conoscerla come spezia, non tutti probabilmente sanno che le foglie del sanapo hanno un sapore simile agli spinaci. È così bello frequentare la natura selvatica e conoscere altri utilizzi delle parti di una pianta, come cosa viva.

Per saperne di più:
Per cucinare il sanapo, due ricette.

Assenza, nomen omen. Non social per eccellenza, sostiene che la missione del pasticciere è non esserci, sparire rispetto alla naturalezza del manufatto. Salvo ritrovarlo in tv a livello mondiale. Attenzione al titolo dell’articolo: “decadent” qui non significa “decadente”, ma “voluttuoso”!

[Immagine: iPhone di Daniela]