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Il filo nascosto: se la moda è estetica, il cibo è fisicità. E il sesso?

Negli anni 50 lo stilista inglese Woodcock vive per il suo atelier, nutrendosi del ricordo dell’amore materno perduto in tenera età  e della passione per il suo lavoro. Il suo cuore è arido, le donne sono solo manichini da vestire e da ammirare fino alla prossima creazione. Ecco chi è il protagonista del film Il filo nascosto.

Il filo nascosto, moda, cibo e sesso…forse!

La vita scorre sempre uguale scandita da orli, trine pizzi e velluti. Fino a quando in una locanda incontra una cameriera: Alma. La vuole. Non se ne innamora, desidera trasformarla in Musa, in un manichino per i suoi abiti, in un boccone da divorare per soddisfare la sua fame pantagruelica. Deve diventare una sua creatura, bella quanto un suo abito. Ma Alma ha un cuore e una testa e ha deciso di impossessarsi di quell’uomo che ha sostituito il cuore con gli occhi. Woodcock è una vittima dell’estetica, del bello fine a se stesso.

Ne Il filo nascosto l’amore è nascosto in piatti a base di funghi

Alma, dopo aver provato a usare tutte le “armi” a sua disposizione, decide di usare un’arma letale: il cibo, più precisamente i funghi. Un veleno centellinato con maestria. “Non morirai. Ti voglio inerme. Sottomesso. Poi di nuovo forte ma eternamente mio”.

Il cibo li aveva inizialmente uniti: le colazioni, la lacrima di vino usato per cancellare il rossetto. Solo un piatto poteva evitare la parola fine a una storia che ammetteva un solo vincitore. Il cibo è gioco, ma può essere anche un campo di battaglia per una lotta fino all’ultimo sangue.

Una cena di compleanno sbagliata, asparagi al burro al posto del familiare condimento con olio e limone, sembra segnare la sconfitta di Alma. Rovinare un piatto amato equivale per il sarto a volergli rovinare la vita. Ma i piatti a base di funghi ribalteranno il risultato.

Giochi di amore, giochi di potere

Ma in guerra  si è  sicuri di aver vinto solo quando il nemico capitola e così Alma ribalterà l’esito dello scontro con piatti preparati con funghi allucinogeni. Finalmente Alma ha trovato il modo di placare quell’insaziabile fame tanto temuta dal sarto.

Lo ha quasi ucciso, ma, come una madre, gli ha ridato la vita. Si è posta tra abito e essenza, corpo e anima. Se lui l’ha vestita, lei lo ha spogliato, scarnificato. Un gioco di ruoli sadomasochista, che presuppone la massima fiducia, e che non può conoscere la parola fine. Non c’è redenzione, non c’è happy end.

Cibo e moda diventano il filo nascosto che unisce due persone che hanno bisogno l’una dell’altra. Dopotutto il cibo con la sua ricerca del gusto è l’altra faccia della moda!

Nel film Il filo nascosto di Anderson la fisicità è il cibo. La moda è esteriorità. E il sesso? Solo evocato.

Il filo nascosto

Regia: Paul Thomas Anderson

Attori: Daniel Day Lewis, Lesley Manville

Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson

Anno: 2017

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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