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Hitler e il cibo, un rapporto di amore e odio

Hitler e il cibo

Hitler aveva un rapporto complesso con il cibo. Era vegetariano ed astemio, ma, prima di morire, sviluppò una passione per il cioccolato.

Chi si dedicava a preparare i pasti del Führer? La cuoca e nutrizionista Constanze Manziarly. Prima di lei Marlene von Exner. Inevitabilmente furono le testimoni involontarie di pranzi e cene in cui pochi erano ammessi a presenziare. Nonostante questo, quasi nessuno storico ha dedicato attenzione alle loro vicende. Eppure Constanze Manziarly ha assistito alla morte di Hitler!

La fedele cuoca fuggì solo quando Hitler ed Eva Braun si suicidarono. Nonostante Hitler l’avesse incoraggiata senza successo ad andarsene prima del suo suicidio, fu tra le ultime persone ad abbandonare il bunker per evitare di cadere nelle mani dei russi. Di fronte al suo rifiuto, come racconta la segretaria di Hitler Trauld Junge nella sua autobiografia Until the Last Moment: Hitler’s Secretary Tells Her Life, il Führer disse: “Vorrei che i miei generali fossero coraggiosi come te”.

Constanze Manziarly, testimone della morte di Hitler

La cuoca viveva nel bunker a diretto contatto del Führer e ciò le permise di assistere al suo declino. In una rara apparizione in pubblico di Hitler, lo si vede con la divisa disordinata, addirittura macchiata. Si tratta di macchie di cibo, come conferma la presenza di briciole intorno alla bocca. Probabilmente il Führer aveva mangiato biscotti.

Hitler e il cibo, un rapporto complesso

Hitler, non mangiava carne, abbracciò alla fine degli anni 30 il vegetarianesimo. Non amava neppure l’alcol, era astemio. Sembra che non amasse i pranzi luculliani, prediligendo pasti spartani. Apprezzava i brodi vegetali, le verdure bollite, in particolare le carote.

Non mangiava molto, ma nel periodo in cui fu costretto a vivere nel bunker sviluppò una passione famelica per il cioccolato, tanto che Constanze Manziarly continuava a preparare torte. Fu lei a cucinare l’ultimo pasto del Führer, una pasta al pomodoro. Secondo la testimonianza di Trauld Junge, per nascondere la notizia della morte di Hitler e di Eva Braun, Constanze, preparò una cena con uova e purè, fingendo che fosse per loro.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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