I cambiamenti climatici mettono a rischio coltivazioni di prodotti come il miglio, il cioccolato, l’avocado e persino il vino. Un problema non solo nutrizionale, ma anche culturale.
15 colture rappresentano il 90% del consumo mondiale. Ora il cambiamento climatico mette in crisi la loro coltivazione. Cosa fare? Un’ipotesi è rivolgersi a colture minori.
Quando i cambiamenti climatici mettono in discussione coltivazioni di prodotti come il miglio, rischia di sparire anche una cultura e l’identità di un popolo. É quello che sta accadendo in Africa. In Uganda le comunità Banyoro e Batooro organizzano da sempre feste conosciute come okuruka amabara organizzate per dare un nome ai bambini. Un compito importante, una vera responsabilità. Il nome, infatti, deve rappresentare il carattere del nascituro. Al culmine della festa è offerto del pane di miglio servito in cesti di vimini chiamati endiiro, posti accanto a pentole colme di manzo affumicato fumante. É un passaggio culturale, un momento identitario. Tutto questo rischia di scomparire.
I cambiamenti climatici rischiano di minare quei legami identitari che contribuiscono a costituire il senso di comunità
Il pane di miglio per le comunità Banyoro e Batooro richiama il susseguirsi delle stagioni. Da tempi immemori ogni famiglia coltiva il proprio appezzamento di terreno dove non manca mai il prezioso cereale. La sua raccolta coinvolge l’intera comunità. Durante la stagione del raccolto i bambini difendono i campi di miglio dagli uccelli, sbattendo barattoli con bastoni per allontanarli. A novembre e dicembre, gruppi di donne “armate” di cesti e coltelli raccolgono il miglio che è poi pronto per Natale. Occupazioni, gesti che hanno contribuito a formare l’identità delle comunità Banyoro e Batooro.
Ora tutto ciò può diventare solo un ricordo. Il miglio, una delle principali colture africane ed asiatiche, uno dei cereali più nutrienti è a rischio di estinzione. La produzione sta diminuendo e molte famiglie hanno abbandonato la sua coltura e così il piatto di pane di miglio e stufato di manzo non è più il pasto della tradizione, comune in molte famiglie.
Non solo miglio, ma anche cioccolato e avocado sono a rischio di estinzione
Ci sono oltre 2.000 cereali e frutti nativi poco considerati in Africa, tra cui miglio, riso africano, miglio perlato e sorgo, che costituiscono un’enorme risorsa alimentare per la popolazione in crescita.
Anche prodotti ricercati in tutto il mondo per la loro bontà sono oggi a rischio di estinzione. Un esempio per tutti: cioccolato e avocado. Lo stesso rischio lo corrono il caffè, il mais, i fagioli, la patata, la vaniglia, il peperoncino, la zucca e certe varietà di pomodori.
La perdita di varietà selvatiche rappresenta un grave pericolo per la sicurezza alimentare globale. Si rischia, infatti, la perdita della diversità genetica. In Uganda le stagioni umide e secche durano sempre più a lungo. Ad esse fanno seguito piogge torrenziali che provocano inondazioni devastanti. Il cambiamento climatico mette a rischio la coltura del miglio e, di conseguenza, provoca l’aumento dell’impoverimento di popolazioni dedite all’agricoltura. In Kenya colture tradizionali come la manioca, la patata dolce e la zucca sono lentamente ma inesorabilmente scomparse dalla dieta di molte famiglie.
La variabilità climatica e gli eventi una volta considerati eccezionali, come inondazioni, tempeste e siccità, hanno reso drammatico nel 2021 il problema della fame e della malnutrizione nel mondo. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, la percentuale di paesi a basso e medio reddito esposti agli estremi climatici è aumentata dal 76% al 98% tra il 2000 e il 2020. Circa il 52% di questi paesi ha sperimentato tre o quattro tipi di eventi climatici estremi come inondazioni e siccità tra il 2015 e il 2020, rispetto all’11% nel periodo 2000-2004. I cambiamenti climatici potrebbero mettere a dura prova il sistema alimentari di molti Paesi. Per evitare che ciò accada occorre rafforzare e incentivare le colture tradizionali.
Cosa fare per salvare miglio, cioccolato e avocado
La coltivazione del miglio conosce una profonda crisi, tanto da rischiare l’estinzione. Eppure è una coltura che si presta a rendere i sistemi alimentari più resilienti in futuro. Resiste alla siccità e ai parassiti, si conserva a lungo. Ha tutte quelle caratteristiche necessarie per combattere la carestia e la malnutrizione.
Il miglio conosce diverse varietà. Ogni varietà è diversa per colore, forma, composizione della spiga, periodo di maturazione e gusto. Alcune varietà sono usate per produrre birra, altre pane o porridge.
Nella regione brasiliana a sud di Bahia, produttrice di cacao, gli agricoltori, che affrontano raccolti in continua diminuzione, si sono rivolti a un metodo tradizionale di agroforestazione, chiamato Cabruca, in cui il cacao viene coltivato in fitte foreste. Il sistema Cabruca si basa su un gran numero di varietà di cacao, ma la più coltivata è la parazinho, che permette di ottenere un eccellente cioccolato.
Nello stesso tempo in Nord America, l’Università della California, Riverside sta studiando la possibilità di sviluppare varietà di avocado con maggiori capacità di combattere le malattie, resistere alla siccità e di reagire all’aumento della salinità del suolo.
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