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Cibo, cultura e imprenditoria: Oscar Farinetti

Cibo e cultura sono due facce della stessa medaglia. Lo ha capito perfettamente Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly, l’imprenditore che promuove il Made in Italy nel mondo. Se c’erano bisogno di conferme, lo abbiamo capito a Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo al Festival Letterario Sentieri e Pensieri durante la presentazione del suo libro: “Ricordiamoci il futuro”, edito da Feltrinelli.Oscar-Farinetti In una piazza Risorgimento gremita, l’imprenditore-scrittore ha presentato un testo che abbatte i confini spazio-temporali per parlarci del futuro e di quanto sia bellissima la vituperata Italia. Oscar Farinetti non nasconde il suo amore per il Rinascimento, tanto da proporlo come modello per la rinascita del nostro Paese. “Dobbiamo riappropriarci del futuro attraverso la fiducia, il patriottismo e il coraggio” dice più volte dal palco. Il libro è costruito in modo originale: 7 storie, più un riassunto. Racconta la storia dell’umanità attraverso la scelta di alcune relazioni, spesso contradditorie ma sempre portatrici di reale progresso, come quelle tra uomo e fuoco, uomo e agricoltura, uomo e vino, olio e birra, uomo e pesca e uomo e animali. Non manca un dibattito tra 8 persone sul futuro e un breve romanzo d’amore a lieto fine. La narrazione contamina con semplicità, ma con profondità, realtà tangibili e realtà immaginate, con l’unico fine di creare un dibattito capace di leggere il periodo in cui viviamo. Temi raccontati attraverso personaggi spesso appartenenti a epoche diverse, da Noè a Fabio Brescacin di NaturaSì, da Plinio il Vecchio a Tonino Guerra, da Hemingway ad Alice, “acciuga filosofa”. Una avventura costruita attraverso momenti di pura magia. Il mio capitolo preferito? Il breve romanzo d’amore. La giovane Angela, pessimista, ostinata nel vivere un amore che è esistito solo nella sua immaginazione e che non le consente di vivere la realtà, imbattendosi in un angelo dipinto nel quadro Il Battesimo del Cristo del Verrocchio, è attratta da un angelo, che diventa il suo amante, ma soprattutto colui che le spiega la grandezza del Rinascimento e di una figura come Leonardo. É un sogno, ma un sogno talmente reale da spingere Angela ad acquisire consapevolezza che la realtà va affrontata con coraggio e con fiducia, imparando dagli esempi del passato. Un libro che studia, esplora l’Italia e la racconta con passione. Oscar Farinetti ha una convinzione: presto l’Italia conoscerà un nuovo Rinascimento!

L’intervista a Oscar Farinetti

Perché dobbiamo ricordarci il futuro?

Tonino Guerra amava spesso concludere le sue chiacchierate con queste parole: “c’era un uomo che camminava dritto e preciso verso il futuro, ma spesso voltando la testa all’indietro”. E quando gli chiedevano che cosa volesse dire, lui rispondeva: se io non capisco da dove arrivo, difficilmente so dove andare. La decisione più onesta da prendere, dopo che siamo nati senza decidere né quando e dove, né il nostro sesso e il nostro orientamento sessuale, è quella di migliorare. Come? Copiando, uno dei gesti più poetici e furbi allo stesso tempo. Sottintende l’ umiltà di essere consapevoli che esistano persone con maggiore conoscenza e talento di noi. Richiede capacità di ascolto, e soprattutto preferire i dubbi alle certezze. Copiare non è imitare, copiare significa trovare in altri valori e informazioni utili per poi adattarli alla propria sensibilità, al proprio progetto”.

Quali sono i temi principali del libro?

“Ho analizzato temi come il fuoco, la terra e dunque l’agricoltura, il mare ovvero la pesca, gli animali, il vino, l’olio e la birra. Ho  compiuto un viaggio mettendo a confronto generazioni differenti. Così per quanto riguarda vino, olio e birra ho immaginato che Noè chiacchierasse con tre produttori moderni; per raccontare il fuoco ho scelto una giovane donna, Dorothy, la figlia dell’inventore Philip. Dorothy racconta la storia della sua famiglia, vissuta 1 milione e mezzo di anni fa nel Pleistocene, le liti tra il padre, innovatore, e la moglie Lucy, conservatrice, timorosa nei confronti dei cambiamenti. Il fuoco è una metafora sui nostri tempi, il fuoco è internet. Cercando di capire cosa è successo nel passato di fronte a un’invenzione rivoluzionaria, invito a comprendere la portata del digitale nelle nostre vite, senza demonizzarlo. All’inizio molti temono le novità, non sanno come fronteggiarle, ma quando le si comprende è una meraviglia. C’è anche una storia dedicata al futuro, dove 8 personaggi di generazioni diverse, discorrono sul tema del nostro destino. Infine c’è una storia, un romanzo breve, dedicato al Rinascimento e a Leonardo da Vinci. Una storia d’amore potente tra due persone che appartengono a due generazioni diverse una dall’altra. É un confronto tra i tempi di oggi fatti di caccia alle streghe, di sfiducia e il Rinascimento dove, al contrario, regnava la fiducia, la voglia di fare. É un invito a abbandonare il pessimismo per diventare protagonisti del cambiamento. Bisogna costruire un modello sociale basato su un nuovo rapporto con la natura e tra noi uomini, in cui la parola chiave deve essere rispetto. From duty to beauty, ovvero chi si comporta con rispetto è un Fico!”

A proposito qualche anticipazione sul tuo grande progetto Fico…

Fico è una grande installazione, un grande parco dedicato all’agroalimentare. Ci sarà la biodiversità italiana, 40 fabbriche contadine che fanno vedere come si trasformano i prodotti dell’ agricoltura, 45 ristoranti, 6 università, cinema, teatro, sale conferenze, un centro di congressi e 6 giostre! Porteremo a Bologna 3 milioni di turisti stranieri con un obiettivo poetico: fare sì che il rispetto non sia percepito come un dovere ma come un piacere. Deve essere considerato “fico” comportarsi bene. Nella nostra società domina la ricerca e la richiesta del piacere, per vivere senza dimenticare la dimensione etica dobbiamo legare il valore del godimento al valore del rispetto”.

Cibo e cultura sembrano indicarci la strada per risollevarci da un periodo buio in nome della Rinascita. Famelici ci crede!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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