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A tavola con l’arte. A tu per tu con lo chef Emanuele Mazzella

Ci sono esperienze gastronomiche che lasciano il segno. A rendere memorabile un ristorante o il locale scelto sono i fattori più diversi: certamente le pietanze e i vini assaggiati, la qualità del servizio, i commensali, ma anche l’umore della giornata, il luogo e…l’ atmosfera. Spesso siamo affamati di nuovi sapori, gusti, profumi ma soprattutto di bellezza. E ci sono posti capaci di soddisfare le nostre papille gustative ma anche altri appetiti.

Villa Porro Pirelli esterno chef emanuele mazzella

A Induno Olona (Varese) c’è una splendida villa settecentesca, Villa Porro Pirelli, una dimora in origine di proprietà di una famiglia nobiliare, oggi trasformata in hotel e ristorante. Tra volte affrescate, lampadari da favola e un parco da sogno si può incontrare la cucina di Emanuele Mazzella. Il giovane che, nel dicembre 2015,  ha ricevuto al Ristorante Vespasia di Palazzo Seneca la sua prima stella Michelin. A Emanuele, chef executive della villa, abbiamo chiesto che rapporto ha con il suo luogo di lavoro – “l’ambiente giusto” sappiamo tutti quanto può essere importante – e l’arte…

Una villa barocca e un parco secolare sono la nuova cornice del tuo ristorante. Come influenza la tua attività questo luogo d’arte?

Sicuramente è affascinante pensare a quanta ricchezza, a quanta storia ci circonda in questa location. La mia cucina vuole essere tradizionale e contemporanea al contempo. Il concetto del mio nuovo ristorante sarà incentrato tutto sul tempo…credo che questo ambiente mi influenzerà in modo molto positivo.

Quanto conta l’estetica nell’ideazione e mise en place dei tuoi piatti?

L’estetica non è la prima cosa a cui penso. Il primo step è il gusto! Un nuovo piatto deve essere, per prima cosa, buono: basato sulla stagionalità degli ingredienti che lo compongono, ingredienti da utilizzare nella loro massima espressione di sapori e profumi. Una volta individuati i tre ingredienti che comporranno il piatto, iniziamo a ragionare sull’estetica, quindi forme e colori.

 

Quali sono i colori, le forme e le geometrie che raccontano meglio la tua cucina?

Colori vivi, accesi, come il rosso, il verde, il giallo. Per le forme… amo molto il rettangolare, ma mi ispira anche il quadrato. In generale apprezzo le forme nette e pulite, anche quelle che si possono trovare in bel un cerchio o sfera.

Se dovessi ricevere come ospite un artista, chi ti piacerebbe servire? Che menu gli prepareresti?

Come ospite, sarei felice di cucinare per Joan Mirò, mi attirano molto le sue opere. Credo gli servirei un bel piatto dell’orto. Un piatto ricco di colori totalmente vegetariano con verdure, ortaggi, tuberi, radici, in forme, colori, consistenze, cotture e acidità diverse.

 

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Written by Alessandra Cioccarelli

Le mie radici sono milanesi, lo sguardo... sempre in viaggio. Scrittura e didattica sono la mia passione e diventata giornalista mi sono specializzata nel settore cultura, viaggi ed enogastronomia. Alla Paolo Grassi ho incontrato la scrittura creativa e dal 2017 sono co-founder di Famelici.it. Cosa amo raccontare? Posti segreti, itinerari curiosi, storie insolite e contaminazioni di saperi...

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