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Una ricetta verde per la festa di St. Patrick: riso al gelato di basilico e seppioline al timo

Il 17 marzo si festeggia la festa nazionale irlandese. Si celebra il patrono del paese, san Patrizio, morto il 17 marzo 461. Una festa che ha superato i confini dell’Irlanda e che è occasione di divertimento in tutto il mondo. In particolare è molto popolare negli Stati Uniti, dove vive una nutrita comunità di irlandesi. A Chicago il fiume Chicago River durante la giornata di festeggiamenti del St. Patrick’s Day diventa addirittura verde. Ben 20 chili di tintura green sono riversati nelle acque per richiamare il colore che ricorda il paese d’origine! Il simbolo della festa è il quadrifoglio e l’usanza ancora oggi rispettata è quella di vestirsi di verde, soprattutto se si partecipa a una delle tante parate organizzate a Dublino o in altre città irlandesi. La ricorrenza coinvolge tutta la popolazione, che ama festeggiare bevendo birra. E in Italia? Noi vi proponiamo una ricetta verde per la festa di St. Patrick: riso al gelato di basilico e seppioline al timo, una ricetta dello chef Dimitri Mattiello.

Un menu per festeggiare il St. Patrick’s Day

É la festa in cui la birra (meglio se irlandese) la fa da padrona, ma noi vi suggeriamo anche una bevanda green da proporre agli astemi. Ecco gli ingredienti: banana, spinaci, kiwi e acqua di cocco. Come prima portata un piatto con protagonista il riso, il basilico, le seppioline e il timo, di cui vi diamo la ricetta. E i dolce? Che ne dite di un tiramisu al té Matcha?

Una ricetta verde per la festa di St. Patrick

Mantecato di riso Carnaroli al gelato di basilico e seppiolina al timo e olio crudo di Nanto

Di Dimitri Mattiello

Ingredienti

Riso Carnaroli super fino 80 g per persona
Vino bianco
Olio
Sale
Pepe

Per il brodo

Sedano bianco
Cipolla bianca
Cuore di zucchina

Per il gelato salato al basilico

20 foglie di basilico
2 zucchine
Olio
Sale

Per la seppia  a vapore

Seppia

Per mantecare

Stracciatella o cuore di burrata
Olio crudo
Pepe da macinare
30 g a porzione salicornia o asparago di mare

Preparazione

Per il gelato al basilico salato

Sbollentare in acqua basilico e zucchina senza parte bianca. Lasciare riposare almeno un’ora. Riporre in congelatore le foglie di basilico e la zucchina. Successivamente mettere in un bicchiere o cutter la zucchina e il basilico e creare una emulsione tipo gelato aggiungendo solo olio sale e pepe.

Per il risotto

Tostare il riso con olio e successivamente iniziare la cottura dopo aver sfumato con vino bianco profumato. Il brodo dovrà essere fatto solo di verdure bianche senza carota. Cucinare il riso aggiungendo poco brodo alla volta per 12 minuti. Allo scadere del tempo spegnere il fuoco, coprire il riso e lasciarlo riposare per almeno tre minuti. Procedere ora mantecando il risotto con il gelato di basilico salato, olio crudo, sale, pepe e il cuore della buratta o stracciatella.

Per la seppia  a vapore

Portare a ebollizione una pentola d’acqua e appoggiarci sopra una placca solo con olio e timo. Successivamente tagliare alistarelle la seppia e cucinarla lentamente senza muoverla.

Impiattamento

Dopo aver mantecato il riso, disporre al centro del piatto appoggiando la seppia sopra. Decorare con insalatina di salicornia leggermente condita con l’olio di cottura della seppiolina.

Dimitri Restaurant – Alla Legnara
Via Roma 49 – Altavilla Vicentina (Vi)
Tel 0444 372065 / 392 0655629
www.dimitrirestaurant.it
info@dimitrirestaurant.it

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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