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La ricetta tradizionale del castagnaccio che amiamo

Il castagnaccio è un dolce semplice e goloso, la cui ricetta tradizionale ci è stata tramandata dalle nostre nonne. E per farlo bene occorre conoscere i loro segreti. Noi sappiamo che le nonne sono imbattibili nell’arte dei dolci! Fanno i castagnacci più fragranti e golosi di sempre!

Il castagnaccio, conosciuto anche come baldona o pattona, è un dolce  di origine contadina, di cui non si conoscono le origini. Noi vi presentiamo la ricetta originale con l’aggiunta di alcune varianti regionali, sempre rigorosamente suggerite dalle nostre nonne.

La ricetta tradizionale del castagnaccio della nonna

Ingredienti

300 g Farina di castagna

380 g Acqua

50 g Uva passa

30 g Pinoli

20 g Olio di oliva

2 g Sale

Pangrattato per preparare la teglia

Olio per ungere la teglia

Procedimento

Fare ammorbidire l’uva passa in acqua tiepida, nel frattempo amalgamare la farina di castagne all’acqua tiepida, cercando di ottenere un composto denso e morbido. Unire i pinoli, l’uva passa ben strizzata e il sale.

Mescolare bene, incorporando con il cucchiaio l’olio d’oliva.

preparare la teglia ungendola leggermente con l’olio e spolverarla con il pangrattato. Fatto ciò, unire il composto e infornare a 170 *C  per circa 40 minuti.

Il castagnaccio sarà da sfornare quando sulla sua superficie si sarà formata una crosticina scura che deve tendersi a screpolarsi leggermente.

Le varianti del castagnaccio

Il castagnaccio è un dolce proposto in numerose regioni, per cui esistono diverse varianti regionali che prevedono l’aggiunta di ingredienti offerti dal territorio di provenienza della ricetta. Le più conosciute prevedono l’aggiunta di una mela tagliata a piccoli dadini, gherigli di noci, semi di finocchio, farina di carrube o rosmarino. A voi la scelta!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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