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#pizzaUnesco: svelati i 10 finalisti del contest internazionale

Appuntamento a Napoli il 14 novembre per conoscere il vincitore del concorso, ideato per sostenere la candidatura Unesco dell’arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Vanno dalla Campania agli Usa, passando per i Paesi Bassi, i dieci finalisti del contest internazionale #pizzaUnesco, organizzato da Mysocialrecipe. Tra i dieci finalisti, anche una lady italiana con la sua pizzeria a Melbourne e un decano della pizza napoletana al comando di una delle quattordici pizzerie centenarie di Napoli. Nato per sostenere la candidatura Unesco dell’arte del pizzaiolo napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, il contest, alla sua seconda edizione, ha registrato quasi il triplo delle partecipazioni rispetto allo scorso anno e un’importante presenza estera, con 373 pizze complessivamente in gara. E ora, dopo la selezione dei top 10, si prepara a decretare il vincitore nella finale live che si svolgerà la mattina del 14 novembre a Napoli, presso  Mulino Caputo, mentre la premiazione si terrà la sera presso il chiostro del Cinquecento di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel. Qualità, creatività e originalità, insieme al rispetto dei requisiti tipici della pizza napoletana: questi i principi alla base del contest, che ha riunito sul web estrosi e talentuosi pizzaioli da tutto il mondo per celebrare un autentico simbolo del made in Italy. Provengono infatti da 24 Paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Cina, Corea, Kenya, Russia, Kuwait, Cile, Argentina, Uruguay, Olanda, Marocco, Colombia, Norvegia, Belgio, Romania, Ungheria, Polonia, Austria, Grecia e naturalmente Italia, i 232 protagonisti di questo goloso viaggio virtuale, ideato a sostegno della candidatura Unesco che sarà valutata il prossimo dicembre a Seul. Ecco i nomi:

  1. Giovanna Alberti (Melbourne, Australia) con ‘pizza Marina’. Sogna fin da piccola la terra dei canguri, dove sceglie di trasferirsi per coltivare il suo sogno. Oggi è Head Chef presso la Woodstock Pizzicheria;
  2. Gennaro Battiloro (Lucca, Italia) con ‘pizza Sensazioni’. Anima della pizzeria “La Kambusa” di Massarosa, Battiloro è un giovane pizzaiolo originario di Torre del Greco ma naturalizzato toscano che, a detta dei più, sforna un prodotto strepitoso;
  3. Raffaele Bonetta (Napoli, Italia) con ‘pizza Ottospek’. Al forno della pizzeria “Ciarly”, Bonetta non manca di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’impasto e di portare avanti la sua scelta di usare il metodo della biga e una lievitazione lunga;
  4. Salvatore Grasso (Napoli, Italia) con ‘pizza 1916’, un numero che ha segnato i 100 anni di attività della pizzeria “Gorizia”, nata appunto nel 1916, nel periodo della Grande Guerra, mentre le truppe italiane stavano entrando in Gorizia (da qui il nome del locale);
  5. Ciro Iovine (New York, USA) con ‘pizza Summer’. Dal quartiere di Fuorigrotta a Napoli ne ha fatta di strada, fino alla grande Mela, dove nel Greenwich Village ha aperto la pizzeria “Song ‘e Napule”, una bandiera della pizza napoletana oltreoceano;
  6. Vincenzo Onnembo (Rotterdam, Paesi Bassi) con ‘pizza del Padron’. Nasce a Napoli nel 1982 e dopo gli studi artistici lavora come filmmaker e creative director tra Inghilterra, Italia, Olanda e Belgio. Nel 2014 decide di convertire il suo studio a Rotterdam in una sorta di pizzeria “dopo lavoro” e nel 2016 arriva il progetto “Old Scuola”, dove oggi è pizza chef e storyteller;
  7. Francesco Pone (Napoli, Italia) con ‘pizza Terra Antica’. Nella “Pizzeria 18 Archi”, affacciata sul golfo di Pozzuoli, Pone si dimostra degno successore del suo maestro, Diego Vitagliano;
  8. Carlo Sammarco (Napoli, Italia) con ‘pizza Fior di zucca e alici’. Pizzaiolo della nouvelle vague diventato il simbolo della pizza canotto è titolare della “Carlo Sammarco 2.0” ad Aversa (Caserta);
  9. Clemente Valentino (Forlì, Italia) con ‘pizza Veggie’;
  10. Giuseppe Vitiello (Caserta, Italia) con ‘pizza Doppia’. Vincitore del neocampionato europeo ‘Pala d’oro’ per la sezione “pizza napoletana” e erede della famiglia di pizzaioli più famosi del casertano. Oggi nella pizzeria “La Loggetta” (la più antica e rinomata di Caserta) sperimenta impasti alternativi con curcuma, caffè, cacao, farina semintegrale, multicereali e paprika, ma la vera novità è la pizza ad aria, la cui sana lievitazione non influisce sulla digeribilità.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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