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L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino, il vino rosa del Garda

Torna la tredicesima edizione della rassehna del vino rosa del lago di Garda

Torna per la tredicesima edizione la rassegna del vino rosa del lago di Garda veronese. Domenica 5 e lunedì 6 marzo si svolgerà la grande festa alla Dogana Veneta di Lazise con 120 etichette di 40 produttori gardesani.

L'Anteprima del Chiaretto di Bardolino

C’è un tipo di vini che molti consumatori ricercano sempre più: vini morbidi, leggeri, freschi, con una gradazione alcolica inferiore rispetto ai rossi. Una manifestazione come l’Anteprima del Chiaretto di Bardolino è l’occasione giusta per conoscere una proposta enologica che ha saputo rispondere alle nuove esigenze del mercato. Lo dimostrano i dati: nel 2022 l’imbottigliamento del Chiaretto è aumentato del 3%, nel segmento Ho.Re.Ca. italiano è cresciuto del 10%.

Il successo del Chiaretto di Bardolino, ambasciatore del Garda

Il Chiaretto di Bardolino si presenta con un colore rosa tenue con sfumature granata se invecchiato. Morbido e fresco in bocca, regala un’ottima espressione balsamica che, nei vini invecchiati, acquisisce un sentore agrumato candito. Con l’invecchiamento aumenta la sua complessità olfattiva, che si arricchisce di eleganti venature speziate, mantenendo intatto la sua caratteristica nota acida-sapida.

Il Chiaretto di Bardolino è un vino che può ben accompagnare un pranzo o una cena, ma anche essere bevuto lontano dai pasti, come calice di metà pomeriggio. La sua versatilità è determinata dalla sua leggerezza e freschezza. Un successo ottenuto grazie alla capacità del Consorzio di costruire uno stile creato per esaltare il territorio, reso ancor più riconoscibile attraverso l’evoluzione aromatica della Corvina che muta i suoi sentori a seconda dell’annata.

Il caso del Chiaretto di Bardolino, il vino rosa della sponda veneta del lago di Garda – composto da Corvina Veronese, utilizzata fino al 95% nell’uvaggio, fatta salva una quota minima del 5% di Rondinella – è particolarmente interessante. Ottenuto prevalentemente dall’uva autoctona corvina veronese, esprime in modo netto l’identità territoriale del Garda. La corvina veronese è una varietà autoctona a bacca nera, il cui grappolo ha dimensioni medie, compatto e a forma piramidale. La Corvina matura tra fine settembre e inizio ottobre e ha, dunque, un germogliamento tardivo e una maturazione medio – tardiva. Tradizionalmente è stata usata per produrre il Bardolino, oggi ha un grande utilizzo per la produzione del Chiaretto di Bardolino, un vino rosato su cui il Consorzio sta puntando molto. Un vino che si impone all’attenzione per il suo colore rosato, la sua acidità, la sua tannicità ed aromaticità.

Presente e futuro del Chiaretto di Bardolino

Anteprima del Chiaretto Bardolino

Il Chiaretto di Bardolino ha ottenuto il riconoscimento della DOC nel 1968 all’interno della denominazione di origine del Bardolino. Con la vendemmia 2014, i produttori di Chiaretto hanno messo in atto la Rosè Revolution, orientata a valorizzare il colore delicato delle uve autoctone locali e a mettere in luce i profumi agrumati della Corvina Veronese. “La Rivoluzione del Chiaretto -dichiara Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela – è iniziata ufficialmente il 12 aprile 2021 con l’approvazione del nuovo disciplinare di produzione, che ha portato al 95% la quota della Corvina Veronese“. L’obiettivo del cambiamento è anche quello di approcciare un pubblico più esigente, offrendo diverse proposte riconoscibili per la capacità di declinare il vino in mille modi.

Oggi sta nascendo una nuova generazione di Chiaretto di Bardolino pensata per essere affinata prima di arrivare al mercato. Come sottolinea Franco Cristoforetti : “si cerca di dare al vino più volume in modo da facilitare anche l’abbinamento a piatti più ricchi. Per fare ciò si è scelta la via dell’invecchiamento“. Le diverse annate del Chiaretto di Bardolino hanno il grande merito di mantenere la gastronomicità. La componente minerale del Chiaretto consente un grande equilibrio tra acidità, tannicità e aromaticità. Negli assaggi fatti durante la presentazione alla stampa de L’anteprima del Chiaretto di Bardolino ho trovato interessante, in particolare, la sperimentazione di vinificazione in anfora dell’azienda vitivinicola Zeni 1870.

Il Chiaretto di Bardolino: un grande salto culturale

chiaretto bardolino rotated

La freschezza del Chiaretto di Bardolino ci porta direttamente in vigna, a quelle viti piantate sui terreni delle colline moreniche della sponda orientale del lago di Garda, che hanno avuto origine dai ghiacciai che modellarono il territorio, lasciando evidente traccia di sé in una serie di rilievi collinari concentrici affacciati verso il Garda, dotati di suoli tendenzialmente ghiaiosi e profondi. In questo territorio vi è una situazione climatica influenzata da due fattori: la vicina presenza dell’acqua del lago di Garda e la presenza del massiccio del monte Baldo, che garantiscono una costante ventilazione nei vigneti. Il Chiaretto di Bardolino è un pezzo di Mediterraneo incastonato nelle Alpi.

Senza dubbio, il rapporto qualità-prezzo di questo vino è eccellente. E c’è anche un altro fattore importante. Il Chiaretto di Bardolino rappresenta un grande progetto sociale e territoriale. Dietro ad ogni bottiglia ci sono molte famiglie di viticoltori che hanno saputo affrontare strade nuove per affermare la propria identità.

Un’importante novità che sarà lanciata al Vinitaly è il progetto Chiaré Rosé. Cinque grandi produttori della Doc (di cui 4 cooperative) lanceranno un extra dry spumante metodo Martinotti. Un marchio consortile, il cui obiettivo è quello di sbarcare presto anche all’estero.

Un’occasasione per conoscere il Chiaretto di Bardolino

Il consumo di vino rosa non è più una moda, ma una tendenza consolidata che può rappresentare una risposta alla crisi del vino rosso. Abbiamo cambiato il modo di mangiare e questo inevitabilmente ha delle conseguenze sulle scelte delle bevande.

Domenica 5 e lunedì 6 marzo la Dogana Veneta di Lazise (Verona) ospiterà Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino. Durante la manifestazione, organizzata dal Consorzio di tutela del Chiaretto di Bardolino, sarà possibile assaggiare la nuova annata del Chiaretto di Bardolino. In degustazione ci saranno 120 etichette di 40 produttori gardesani. L’ospite speciale della rassegna sarà la Scuola della Formazione Professionale Salesiani Bardolino, che presenterà Il Savio, il vino rosato prodotto dai propri allievi cantinieri nel vigneto sperimentale della rocca di Bardolino. I corsi per formare cantinieri e operatori vitivinicoli sono una grande novità per recuperare antichi mestieri e dare dignità a quei lavori di grande importanza che vanno dalla cura dei campi alla cantina.

Le 40 aziende presenti a L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino

40 le aziende che prenderanno parte alla manifestazione: Bergamini, Bolla, Vinicio Bronzo, Cantina Caorsa – Consorzi Agrari d’Italia, Cantine Vitevis, Casaretti, Casetto, Cavalchina, Corte Campara, Costadoro, Enoitalia, Gentili, Gorgo, Guerrieri Rizzardi, Il Pignetto, La Pesenata, La Rocca, Le Fraghe, Le Ginestre, Le Morette, Le Tende, Le Vigne di Giorgio Pasqua – Fructus Vinea, Le Vigne di San Pietro, Marchesini Family, Monte del Frà, Monte Oliveto, Monte Zovo – Famiglia Cottini, Morando Lorenzo, Albino Piona, Poggio delle Grazie, Raval, Santi, Seiterre, Giovanna Tantini, Tenuta La Presa, Tinazzi, Valetti, Vigneti Villabella, Villa Medici e Zeni 1870.

Informazioni per Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino

  • Domenica 5 marzo dalle ore 10.00 alle 18.00 per il pubblico;
  • Lunedì 6 marzo dalle ore 14.00 alle 18.00 per gli operatori dell’accoglienza, della ristorazione e della distribuzione.
  • Luogo: Dogana Veneta di Lazise (Verona)

Il costo del biglietto d’ingresso è di €15 con rilascio del calice in vetro (€10 ridotto con prenotazione on-line, soci Ais, Fisar, Onav, Slow Food). Gratuito per soci Assoenologi e operatori di settore.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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