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La ricetta dei casoncei della Valcamonica

Casonsei o casoncelli, la ricetta tipica di Brescia

Casonsei o casoncelli, ricetta tipica di Brescia e, con alcune varianti di Bergamo, sono una pasta ripiena di carne e grana padano grattugiato a forma di mezzaluna o caramella. Noi ti presentiamo la ricetta dei casoncei della Valcamonica.

I casoncei, ravioli a forma di mezzaluna o caramella, sono un piatto davvero sostanzioso, una volta preparato per il pranzo della domenica dei contadini o, in versione più ricca, nelle corti rinascimentali. ravioli a forma di mezzaluna, serviti in una versione opulenta nelle corti rinascimentali. Per alcuni studiosi è il piatto di pasta ripiena più antico d’Italia.

Le origini dei casoncei risalirebbero al Medioevo e, secondo alcuni documenti sarebbero nati nella bergamasca, per poi diffondersi nel bresciano. In realtà la Valcamonica ne rivendica la paternità. Il nome, secondo alcuni storici, deriverebbe da “caseus”, formaggio, richiamando l’ingrediente utilizzato per il ripieno, mentre per altri trarrebbe origine da “calzoncino”, alludendo alla tecnica per realizzare la classica forma. Si consigliava di ripiegare la pasta a partire da un quadratino a ferro di cavallo. I casoncei nel Medioevo avevano un sapore diverso da quello che conosciamo. Erano, infatti, ripieni con un ripieno agrodolce composto da pere, mandorle e mostacciuoli tritati. 

La ricetta dei casoncei della Valcamonica

Ricordiamo che ogni famiglia ha la sua ricetta.. Il condimento tradizionale prevede burro, salvia, grana e pancetta.

Ingredienti

Per pasta

  • 1 o 2 uova
  • 500 g farina
  • un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
  • un goccio d’acqua (se serve)

Procedimento

Il segreto è ottenere un impasto morbido liscio che non attacchi. Ottenuta una palla di pasta, la si avvolge in una pellicola e la si lascia riposare, mentre si procede alla preparazione del ripieno.

Ingredienti

Per ripieno

  • 3 anelli cipolla
  • 400 g carne di manzo mista a suino
  • 60 g mortadella
  • 60 g Grana padano
  • uno spicchio d’aglio
  • prezzemolo
  • rosmarino
  • salvia
  • noce moscata
  • 2 mandorle di pesca
  • 2 amaretti
  • 2 uova intere
  • 6 cucchiai pane grattato
  • olio extra vergine d’oliva
  • sale
  • pepe
  • latte

Procedimento

Occorre soffriggere in un goccio di olio extra vergine d’oliva gli anelli di cipolla tritata, unire la carne (anticamente si aggiungevano anche le frattaglie del pollo e le budella ben lavate), fere rosolare con rosmarino e salvia legati, noce moscata, le mandorle di pesca tritate, pepe e sale.

Successivamente mettere la carne rosolata in una ciotola e aggiungere la mortadella, il Grana, l’aglio, il prezzemolo, gli amaretti, le uova intere e il pane grattato.

Mischiare bene il ripieno, aggiungendo del latte per ammorbidirlo. Fare dei dischi del diametro di 8 cm. aiutandosi con un bicchiere o coppapasta.

Riempire due dischi e chiudere su se stessi a mezzaluna e passare il bordo con la forchetta. Poi si prende la pasta sul bordo del perimetro con il dito pollice e l’indice e si pizzica, almeno 4 volte, per non farli aprire. Se il procedimento di chiusura, è troppo complesso, si possono servire come dei ravioli.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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