Na Tazzulella ‘E Cafe‘, del latte, l’aggiunta di un tozzo di pane. Ecco il ritratto della colazione anni 50-60. Poi sono arrivati i biscotti, le barrette, i cereali, lo yogurt, le spremute e le bevande vegetali. Gli anni passavano e il consumo di “fresco” diminuiva del 9,5%.
Negli anni 60- secondo Assolatte– se ne bevevano 63 litri all’anno, 60 nel 1990 fino ai 47 di oggi. L’Italia attualmente consuma 322 mila tonnellate di “fresco” in meno, pari al 20% del totale. E le aziende? Si adeguano. Un esempio? Se fino al 2000 per Granarolo il latte rappresentava il 62% del fatturato, ora solo il 40%. Crisi? No, sostituzione del latte con prodotti maggiormente richiesti dal mercato, come il latte biologico e di quello senza lattosio.
La colazione dei Millennium: i motivi del cambiamento della colazione di oggi
- La si fa sempre più velocemente
- I bambini- da sempre grandi consumatori di latte- sono sempre meno
- Le famiglie numerose spesso vengono da paesi dove non c’è la cultura del latte
- L’aumento della popolazione vegana
- Non è più un rito
L’italiano beve meno latte, orientandosi su bevande di soia, di riso, di nocciola, di cocco. Secondo un’indagine Nielsen la colazione per gli italiani vale 6,8 miliardi di euro. Sono cresciute le confetture (+1,9%), mentre calano le fette biscottate (8-1,2%) e il caffè (-0,4%). Per i biscotti aumentano i frollini (+0,8%), con un balzo in avanti dei biscotti salutistici (+6,4%) che con i senza glutine arrivano a + 21% . Le merendine non scompaiono, anzi dopo due anni di segno negativo, tornano a crescere, +1,2%. Per il latte vaccino la Nielsen registra un calo del 7,4%, ma un aumento di quello ad alta digeribilità (+8,4%). Le bevande vegetali crescono arrivando al 23% con 4,8 famiglie di acquirenti. Bene le barrette (+3,3%), male lo yogurt (-2,3%), ad eccezione del magro e del biologico (+1,3% e +3,3%).
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