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Il Geranium di Rasmus Kofoed è il miglior ristorante al mondo

Il ristorante gourmet Geranium di Copenaghen è il migliore del mondo ai The World’s 50 Best Restaurant 2022. Ben sei gli italiani in classifica.

In quali paesi del mondo ci sono i migliori ristoranti? Il World’s 50 Best Restaurants ha appena svelato la sua classifica annuale. Sorpresa! L’Italia si piazza con 6 ristoranti in classifica, di cui due nella top ten.

Il ristorante Geranium di Copenaghen è stato eletto come “migliore del mondo” a Londra, la sera del 18 luglio, ai The World’s 50 Best Restaurant 2022 sponsorizzati da S.Pellegrino & Acqua Panna. Il verdetto è stato letto dall’attore e regista italoamericano Stanley Tucci. L’Italia si piazza bene con ben sei ristoranti italiani in classifica, di cui due nella top ten. Il Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia), guidato dallo chef Riccardo Camanini, sale alla posizione 8 (nel 2021 era quindicesimo); mentre Le Calandre di Rubano (Padova), capitanato dallo chef Massimiliano Alajmo, si piazza al 10° posto, guadagnando 16 posizioni dal 2021. Buone anche le posizioni conquistate dal ristorante Uliassi di Senigallia dello chef tre stelle Michelin Mauro Uliassi che si classifica al 12° posto, scalando ben 40 posizioni dal 2021; al quindicesimo posto si piazza il Reale di Castel di Sangro (L’Aquila) dello chef Niko Romito. Il Piazza Duomo di Alba (Cuneo), guidato dallo chef Enrico Crippa, è al diciannovesimo posto; alla posizione 29 troviamo lo chef Norbert NierdKofler con il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano, che nel 2021 si era posizionato 54esimo. La particolarità di questa scelta? Tra i premiati nessun ristorante del Sud.

Chi è lo chef Rasmus Kofoed

A 47 anni, unico chef ad aver mai vinto le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo alla competizione culinaria mondiale Bocuse d’Or, è conosciuto per la presentazione di una cucina stagionale capace di esaltare le materie prime danesi. Il ristorante gourmet Geranium, situato a Parken nel centro di Copenaghen, è stato con il Noma il primo ristorante danese a conquistare tre stelle Michelin. Che cosa si può degustare? Dalle foglie di topinambur e noci in salamoia alla rosa di verdure “Roi Soleil” servita con barbabietola gialla in salamoia con dell’olivello spinoso e della barbabietola gialla grigliata assieme a formaggio e tuorlo fritto, fino a una ricca selezione di portate di pesce e frutti di mare.

Ecco che cosa ci racconta il sito del World’s 50 Best Restaurants: “Cinque anni dopo aver smesso di mangiare carne, nel 2022 Kofoed ha reso Geranium una zona senza carne, concentrandosi esclusivamente su frutti di mare e verdure locali provenienti da fattorie biologiche e biodinamiche in Danimarca e Scandinavia….Ogni piatto è un’intricata opera d’arte servita su stoviglie ispirate alla natura.”

Lo chef vegetariano con la sua cucina ha dimostrato come si possono raggiungere ottimi risultati anche senza utilizzare la carne. Qualche esempio? Si può fare un ottimo brodo di pollo utilizzando infusioni di vegetali, dashi, riduzioni al succo di fungo, fiocchi di lievito. Per ricordare il gusto del parmigiano, si possono utilizzare ceci e lievito grattugiati sul pane. Tutti piatti serviti con molta attenzione ad un’estetica raffinata ed equilibrata.

World’s 50 Best Restaurant, il barometro delle tendenze gastronomiche

Nato nel 2002, il World’s 50 Best Restaurants svela ogni anno la lista dei migliori ristoranti del mondo. Un elenco selezionato da 1080 esperti culinari. Il suo obiettivo? Essere “un barometro globale delle tendenze gastronomiche“. La cerimonia che originariamente avrebbe dovuto svolgersi a Mosca è stata spostata a Londra a causa della guerra in Ucraina. Gli organizzatori hanno escluso dalla lista i ristoranti russi.

L’elenco dei 50 migliori ristoranti del mondo per i World’s 50 Best Restaurants:

  1. Geranio, Copenaghen
  2. Centrale, Lima
  3. Disfrutar, Barcellona
  4. Diverxo, Madrid
  5. Pujol, Messico
  6. Asador Exebarri, Atxondo
  7. A Casa do Porco, San Paolo
  8. Lido 84, Gardone Riviera
  9. Quintonil, Messico
  10. La Griglia, Rubano
  11. Maido, Lima
  12. Uliassi, Senigallia
  13. Steirereck, Vienna
  14. Don Julio, Buenos Aires
  15. Reale, Castel di Sangro
  16. Elkano, Getaria
  17. Nobelhart & Schmutzig, Berlino
  18. Alchimista, Copenaghen
  19. Piazza Duomo, Alba
  20. Den, Tokyo
  21. Mugaritz, San Sebastián
  22. Septime, Parigi
  23. The Jane, Anversa
  24. Il Presidente, Hong Kong
  25. Frantzén, Stoccolma
  26. Restaurant Tim Raue, Berlino
  27. Hof Van Cleve, Kruishoutem
  28. Le Clarence, Parigi
  29. Sant’Uberto, San Cassiano
  30. Florilegium, Tokyo
  31. Arpège, Parigi
  32. Mayta, Lima
  33. Atomix, New York
  34. Hiša Franko, Kabarid
  35. The Clove Club, Londra
  36. Odette, Singaporeano
  37. Fyn, Città del Capo
  38. Jordnær, Copenaghen
  39. Sorn, Bangkok
  40. Schloss Schauenstein, Fürstenau
  41. La Cime, Osaka
  42. Quique Dacosta, Denia
  43. Boragó, Santiago
  44. Le Bernardin, New York
  45. Narisawa, Tokyo
  46. Belcanto, Lisbona
  47. Oteque, Rio de Janeiro
  48. Leone ( Bogotá)
  49. Ikoyi, Londra
  50. SingleThread, Healdsburg

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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