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Cooking style: come evitare cadute di stile

Oggi enogastronomia è diventato per molti sinonimo di cibo e cultura. Gli anni 70 e 80 con i loro piatti esteticamente tristi e con ingredienti improbabili sono diventati un lontano ricordo. Vi ricordate il cocktail di gamberi in salsa aurora o le penne alla vodka servite a mezzanotte in discoteca? Pericolo scampato? No, come ci suggerisce nell’ultimo saggio il sociologo Zygmunt Bauman, viviamo nell’epoca della retrotopia, ovvero in quel periodo storico in cui, non esistendo più il futuro, ci si rifugia in un passato rassicurante. O come non richiamare alla mente le parole del filosofo Walter Benjamin: “L’angelo della storia ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui nel cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta”? Perfetta sintesi di ciò che sta accadendo oggi a patto di invertire le parole futuro e passato. Se nel passato abbiamo saputo costruire utopie, che ci hanno permesso di credere in un futuro realizzabile, oggi sembriamo immobilizzati in un presente che ci spinge a cercare rassicurazioni volgendoci indietro per paura di guardare avanti. Non sappiamo più fare l’amore con la nostra fantasia. Sopravviviamo cullandoci nella nostalgia. In un contesto culturale incapace di progettare un futuro quali rischi corriamo in cucina? E se tornasse lo “stile cafone”? Se andate a New York, il cibo considerato trendy sono le pennette alla vodka…sì avete letto bene le famigerate pennette alla vodka! E se stessimo per vivere un’altra trasformazione delle proposte culinarie? Se per passare dalla “cucina della nonna” allo “stile gourmand” abbiamo dovuto attraversare la tristezza  dello “stile cafone”, ora per traghettare dallo “stile iper gourmand“, che francamente ci ha stancato, a un ottimo “cooking style” a quale nefandezza dovremo sottostare? Famelici, sotto la dicitura “cooking style”, in questa settimana di metà ottobre vi propone dei post che vi invitano alla riflessione…aspettando il Chocoday, che celebreremo con voi!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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