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5 dolci poveri, ma buoni!

La storia dell’enogastronomia è ricca di dolci nati nonostante la scarsità di ingredienti pregiati. Frutto della genialità di pasticceri o di donne che non volevano rinunciare a dolci tentazioni! Noi ve ne proponiamo 5.

  • La Nutella è stata inventata durante la II° Guerra Mondiale, quando un pasticciere ha mescolato le nocciole con il cioccolato fondente per conservare le sue provviste di cioccolato.
  • Il gianduiotto deve le sue origini al blocco napoleonico. Le quantità di cacao erano inferiori rispetto alla richiesta. Michele Prochet decise di sostituire il cacao con la nocciola delle Langhe, allora abbondante. 
  • Il Bacio Perugina, inventato nel 1922 da Luisa Spagnoli, nasce dall’esigenza di recuperare gli scarti di lavorazioni di altri prodotti, come il cioccolato gianduia, granella di nocciola e il cioccolato fondente. All’inizio fu chiamato “Cazzotto” perché ricordava la nocca di una mano. Fu Giovanni Buitoni a inventare il nome “Bacio”.
  • I brutti ma buoni, i famosi biscotti senza burro, senza lievito e senza latte. Conosciuti in tutta Italia, con leggere variazioni di ricetta, sono preparati con meringae granella di nocciole.
  • La torta di pane dolce, una ricetta conosciuta in tutto lo Stivale che permette il recupero del pane avanzato. Nelle varianti più conosciute prevede l’aggiunta dell’uva sultanina, della frutta secca e del liquore locale.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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