Linea di confine tra Grosseto e Siena, intima unione tra terra e acqua. Ecco descritta la Val di Farma, dove si trovano le calde sorgenti delle Terme di Petriolo. Noi per conoscerla siamo partiti dalle atmosfere borghesi del Petriolo Spa Resort, da dove puoi partire per conoscere la Val di Farma, riserva naturale toscana, ricca di storia e gusto. Ricordatevi il costume da bagno…
Immergersi nelle acque termali con forte presenza di idrogeno solforato della Val di Farma
Alla sera, dopo aver passato un’intera giornata alla Spa del Petriolo Spa Resort, ti accorgi di che cosa significhi stare bene. Se, prima di andare a cena, ti affacci alla finestra, ti accorgi del potere rigenerante della natura. Non vedi il mare, ma ti sembra di avvertire la sua presenza. Qui sei immerso nella tanto decantata toscanità, resa famosa dal libro di Forster “Camera con vista”. Un libro che ha fatto conoscere la Toscana agli inglesi, che ne hanno fatto la loro seconda dimora. Noi abbiamo trascorso un week end al Petriolo Spa Resort. Dopo essere appartenuto alla famiglia Ligresti, il Petriolo Spa Resort è stato acquisito dal Gruppo Unipol con l’unico obiettivo di riportarlo agli antichi splendori, quando ospitava diversi personaggi illustri. Ora, sotto la guida di Massimo Patalano, la struttura alberghiera è diventata un’importante spa medicale e di benessere, dove la vera protagonista della vacanza è l’acqua termale di tipo bicarbonato-sulfureo, un’acqua che sgorga a 43°C. La forte presenza di idrogeno solforato consente di raggiungere grandi effetti terapeutici a livello dell’apparato respiratorio, della pelle e dell’apparato articolare e muscoloscheletrico. L’acqua termale insieme a quella di sorgente sono alla base di molti trattamenti come:
- il percorso Rigeneraquae
- le vasche a temperature differenziate
- gli idromassaggi
- il percorso Kneipp
- la biosauna aromaterapica.
Insomma una spa dove sei estremamente coccolato! Al rientro dalla Spa, alla sera, un gentile cameriere ti porta una sorpresa dolce. Altra coccola, veramente un’esperienza da Dolce Vita! Tutto è studiato per esaltare il piacere e il godimento.
…senza dimenticare i piaceri della tavola
Al Petriolo Spa Resort si dedica molta attenzione anche alle proposte gastronomiche. Ce lo conferma il General Manager Massimo Patalano: “la nostra struttura si vuole distinguere per una proposta enogastronomica capace di fare conoscere la cucina del territorio, ma anche una più creativa. Puntiamo molto sulle capacità dello chef Luigi Sorrentino, un giovane di grande talento”. Luigi Sorrentino, partenopeo DOC, 33 anni, è l’anima e il cuore della cucina del Petriolo Spa Resort. Propone una cucina di alto livello che sposa con originalità ed eleganza tradizione e innovazione. Il segreto? La ricerca di materie prime di altissima qualità.
L’intervista allo chef Luigi Sorrentino
Luigi Sorrentino ci accoglie con un sorriso e subito ci dice: “qui al Petriolo Spa Resort ho trovato quello che mi serve per esprimere una cucina fatta di attenzione alle materie prime, capace nella sua semplicità di fare riconoscere immediatamente ogni singolo elemento che la compone. Unica concessione: impreziosisco i miei piatti con l’aggiunta di spezie, fiori edibili e aromi. Nei due ristoranti dell’hotel proponiamo due tipologie di cucine capaci di rispondere alle diverse esigenze e curiosità del nostro ospite. Al Petriolo Gourmet si possono assaporare piatti della tradizione toscana ma anche piatti più creativi e gourmet. Al Brigante Toscano, dove l’ospite si reca per sfruttare al massimo la piscina e la zona termale, proponiamo una cucina light ma gustosa. Io sono napoletano, ma amo mixare sapori e tradizioni che provengono da tutte le regioni italiane”.
L’obiettivo della cucina del Petriolo Spa Resort?
“Nel nostro albergo ci si può rilassare, dedicare al benessere, ma non per questo rinunciare al gusto”. La tua formazione? “Dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Castellamare di Stabia, ho lavorato in numerosi hotel e ristoranti 4 e 5 stelle d’Italia, tra cui l’Hotel Chateau Monfort e lo Starwood Sheraton Diana Majestic di Milano”.
Una sfida vinta? “Essere chef”.
Con chi ti piacerebbe lavorare?
“Antonino Cannavacciuolo, uno chef che sa riportare nella sua arte culinaria la semplicità e la bontà indiscussa della cucina italiana”.
Mai pensato di fare un altro lavoro?
“Ho avuto un momento di crisi a 22 anni, ma l’ho superato grazie all’aiuto di mia madre”.
Sei social? ”Poco. Al momento utilizzo solo Linkedin”.
Che cosa ti piacerebbe fare nei prossimi anni?
“Raggiungere il livello di cucina espresso dagli stellati. Per questo voglio seguire corsi di formazione che mi diano la possibilità di sviluppare la mia creatività”.
Il piatto che suggeriresti a un tuo ospite di assaggiare?
“L’uovo al cacao, un raviolo fatto con pasta al cacao e con un ripieni di coniglio e patata”.
La dote necessaria per guidare una brigata?
“La pazienza e la capacità di mixare autorevolezza e autorità”.
Si parla tanto di cibo. Che cosa si rischia?
“Di essere banali. Il cibo è come una bella donna, lo si conquista con amore e con garbo”.
Ci proponi una ricetta, magari che possiamo anche realizzare a casa per ricordarci la vacanza trascorsa al Petriolo Spa Resort?
“Un piatto estivo: la freschezza di Partenope. Un piatto semplice, fresco capace anche di divertire grazie ai suoi colori e agli abbinamenti di gusti declinati in modo da sorprendere!”. L’esperienza che ricorderemo sarà soprattutto il panorama, la piscina termale e l’incontro ravvicinato con la cucina di Luigi Sorrentino. Altro che sogno americano!
La freschezza di Partenope
Insalatina di seppia e pesca noce con spuma di ricotta di bufala, pistacchi e scorzette d’agrumi
Ingredienti per 2 persone
Seppia 130 gr
Pesca Noce1
Ricotta di bufala 80 gr
Granella di pistacchi 5 gr
Buccia limone e arancia 1
Olio, sale pepe
Polvere di pistacchi
Mentuccia
Zeste di agrumi
Procedimento
Pulire le seppie internamente. Estrarre delicatamente la testa, successivamente sotto acqua corrente, eliminare le interiora e l’osso centrale. Infine togliere la pelle. Asciugare su un panno e con un coltello liscio tagliare le seppie a metà, ed infine scalopparle, per poi passarle, una per volta, con una spatola di acciaio, in padella antiaderente, con una leggera pressione con una spatola per tenerle piatte. Premere sulla seppia in modo da mantenerla compatta. Successivamente prendere una pesca noce e, dopo averla lavata, tagliarla a fettine. Metterla in un piatto e condirla con olio, sale e pepe. A parte lavorare la ricotta di bufala, aggiungendo la buccia di limone e arancia grattugiata e la granella di pistacchi.
Presentazione
In un piatto piano mettere nel suo centro prima la seppia, poi la pesca e infine la ricotta. Ripetere l’operazione e, a piatto completato, decorare con zeste d’agrumi, mentuccia e polvere di pistacchi.
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