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Cultura del cibo: le sagre e il Carnevale, quando l’impossibile diventa possibile

Il Carnevale è uno dei periodi migliori per partecipare alle sagre. Piccola guida per una scelta famelica

Cultura del cibo: le sagre e il Carnevale

Febbraio, il mese del mondo alla rovescia, dove l’impossibile diventa possibile. Il nostro fil rouge di questo articolo? La cultura del cibo: le sagre e il Carnevale. Ma quandocibo e Carnevale s’incontrano? Nel Medioevo, quando si sono sviluppate diverse feste il cui ingrediente principale era il ridere. Un modo per creare un “secondo mondo”, un mondo alternativo rispetto a quello organizzato dalla chiesa e dallo stato feudale.

Il Carnevale era il tentativo di liberarsi temporaneamente dalle verità imposte da un regime opprimente. Si abolivano provvisoriamente tutti i rapporti gerarchici, i privilegi, le regole e i tabù.

Se nelle celebrazioni dello Stato e della Chiesa si ostentavano i simboli del potere, occupando il posto assegnato al proprio rango, durante il Carnevale tutti erano uguali, tutti potevano toccarsi e relazionarsi senza alcun limite di censo. Tutto era lecito in nome della possibilità di capovolgere il mondo, sfuggendo a una quotidianità fatta di fame e soprusi. Uno spazio concesso dal potere, ma certo uno spazio che faceva sognare e assaporare la libertà.

Cultura del cibo: le sagre e il Carnevale. Dove andare

Dal punto di vista enogastronomico, l’Italia è ricca di tradizioni dolci e salate legate al Carnevale. Per esempio a San Donato in Collina, vicino a Firenze, puoi degustare le tradizionali frittelle con la possibilità di aggiungere l’uvetta, mentre a Vho, alle porte di Tortona, si può degustare la polenta preparata in grandi paioli di rame nel centro del paese. Talvolta, come a Ivrea, il cibo si trasforma in arma per una cruenta battaglia di origine medievale.

Famelici vi propone un viaggio goloso in nome di cibo e cultura in 5 località del Centro Italia.

Sagra delle Frittelle – fino al 20 marzo – San Donato in Collina (Firenze)

Piccolo comune nei pressi di Firenze, tra Rignano sull’Arno e Bagno a Ripoli, San Donato in Collina è il “paese della frittella”, una sagra che si tiene ogni sabato e domenica del mese di febbraio fino al 20 marzo. Le golose frittelle preparate secondo tradizione con arance, latte, zucchero,rigorosamente da tuffare nel vinsanto sono preparate “in diretta” e sicuramente divorate sul posto! Vi si trova anche una variante con l’aggiunta dell’uvetta. Le frittelle proposte sono senza glutine.

www.facebook.com/smssandonato.incollina/

Battaglia delle arance – Ivrea (To)

La battaglia delle arance di Ivrea trasforma la cittadina piemontese in terreno di una guerra che si combatte a colpi di arance. La manifestazione risale al Medioevo, quando un barone che affamava la città fu scacciato da una rivolta popolare, nata dal coraggio della figlia di un mugnaio, che si rifiutò di sottostare allo jus primae noctis imposto a tutte le spose.

Nella battaglia delle arance si fronteggiano nove squadre di “aranceri” a piedi, che combattono a tiri di arance le armate del feudatario, posizionate su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che richiamano le armature medievali.

Fino alla prima metà dell’800, non erano utilizzate le arance, ma i fagioli. Due volte all’anno il feudatario regalava una pignatta di fagioli ai poveri, che, per disprezzo, la gettavano per le strade.

Un consiglio: da Giovedì Grasso scatta l’obbligo di calzare il Berretto Frigio. Chi non lo indossa nei giorni e nelle zone della battaglia può essere colpito dagli aranceri.

www.storicocarnevaleivrea.it/i

Carnevale del Tumaron – 9 febbraio – San Michele di Morfasso (Pc)

Piccolo borgo, a cavallo tra il piacentino e il parmense, tappa ideale per chi vuole visitare il Castello dei Bardi, San Michele di Morfasso è noto per il Carnevale del Tumaron, un carnevale intitolato al personaggio tipico e popolare della Valtolla che animava le feste tradizionali, spesso comparendo come uomo mascherato.

Come si fa da 16 anni, dalle 14.30 si potrà assistere alla sfilata di trattori trasformati in carri allegorici accompagnati da gruppi mascherati a piedi. Assicurati premi e riconoscimenti ai carri più belli.

www.facebook.com/proloco.sanmichele.7/

Carnevale Vhoese (Vho) – 21, 23, 25 febbraio – Vho (Tortona- AL)

Nel tortonese, sui colli che confinano con l’appennino ligure, nel piccolo borgo di Vho si festeggia il Carnevale recuperando storie di solidarietà contadina.

É festeggiato fin dagli inizi del 700, soprattutto nel giorno del Martedì Grasso quando i contadini portavano ognuno qualche prodotto del proprio raccolto per organizzare il “banchetto del contado“.

Il carnevale divenne presto famoso, coinvolgendo anche i paesi vicini, così che nell’800 il parroco del paese regalava le “saracche” (pesce conservato sotto sale) e le famiglie locali portavano i paioli in rame per la cottura della polenta. I festeggiamenti duravano tutto il giorno tra la distribuzione di polenta, salumi cotti, frutta di stagione e vino locale, terminando in serata con il consumo dei cibi e dei vini avanzati.

Oggi la tradizione si mantiene, diluendola in tre giornate. Il venerdì 21 febbraio nel teatro civico si allestisce il ballo in maschera, mentre la domenica 23 è il giorno dedicato ai bambini, con la pentolaccia ricca di dolci e regali.

Il martedì grasso, il 25 febbraio, in piazza e nel centro storico si prepara la polenta, preparata dagli anziani del luogo con la farina di mais ottofile in cinque grandi paioli di rame posti sui bracieri di legna. Insieme vengono serviti salamini e vini Vhoesi, senza dimenticare le tradizionali saracche.

Tel: 0131 864297 (Ufficio manifestazioni comune di Tortona)

Carnevale dei Ragazzi – dal 23 al 25 febbraio – Granarolo Faentino

Il Carnevale di Granarolo Faentino è una festa dalla lunga tradizione che tinge l‘inverno di colori, musica e tante golosità. Qui sopravvive quella tradizione che vede raccogliersi artisti e scenografi esperti nelle allegorie di cartapesta che poi sfilano per le vie del paese.

Si costruiscono veri capolavori utilizzando materie prime comuni come il fil di ferro, legno, carta di giornale e colori, materiali facili da usare, per coinvolgere tutti, dai più grandi ai più piccoli. La maestria dei costruttori fa sì che ne risultino delle “costruzioni mascherate” di grandi dimensioni, azionate da congegni e meccanismi che ne potenziano la spettacolarità.

Non mancano tante leccornie gastronomiche: caramelle, cioccolata, dolciumi e tante gustosissime sorprese. Nel corso delle sfilate saranno in funzione punti di degustazione gastronomica con piadina fritta, romagnola con prosciutto, salsiccia, bisò e buon vino.

www.sagreinromagna.it

Le date del Carnevale

Talvolta inizia già a gennaio e a Milano supera la data del martedì grasso come ultima giornata. Addirittura non manca chi sostiene che inizi il giorno di Santo Stefano. L’ipotesi meno “radicale” fa partire il periodo carnevalesco  dopo l’Epifania. I più “moderati” propendono per la data del 17  gennaio, il giorno di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, nella cui notte si accendono fuochi propiziatori in molte parti d’Italia.

Nel 2020 Giovedì Grasso è il 20 febbraio, Martedì Grasso è il 25 febbraio. Il 26 febbraio è il mercoledì delle Ceneri.

Con l’eccezione del rito ambrosiano (perchè Sant’Ambrogio arrivò in ritardo al ritorno da un pellegrinaggio), è certa la data di chiusura: il mercoledì delle ceneri.

La cultura del cibo passa anche attraverso, feste e sagre popolari, per cui non poltrite e organizzate il vostro week end all’insegna del buon cibo e della cultura popolare.

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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