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La colonna del Verziere: la peste, il mercato e la Ninetta del Verzee

Il Coronavirus, spesso ci riporta alla peste e alle tracce che ha lasciato a Milano. Questa volta vi raccontiamo la strana storia della colonna del Verziere.

La colonna del Verziere: la peste, il mercato e la Ninetta del Verzee

La colonna del Verziere

In pieno centro a Milano, in Largo Augusto, si erge una colonna, il Verziere, eretta nel 1580, per fare cessare un’epidemia di peste che mieteva migliaia di vittime.  Subì due crolli, tanto che fu terminata quasi cento anni dopo il suo inizio.

Nel 1673 si aggiunse sulla sommità della colonna la statua del Cristo Redentore, realizzata dall’architetto Francesco Maria Richini e da Giovanni Battista Vismara. 

La storia della colonna del Verziere

É un piccolo pezzo di storia che ricorda come ancora oggi nel capoluogo lombardo ci siano tracce storiche della peste. Usata, durante la pestilenza anche come altare per celebrare la messa, ebbe una vita travagliata. Superate le pestilenze, nel 1860, le venne infatti consegnato il compito di ricordare i caduti delle Cinque Giornate. Ancora oggi, sui lati del basamento, sono visibili i loro nomi.

Qui un tempo, quando la via non aspirava all’eleganza, si svolgeva il mercato, da cui il monumento prende il nome. Nello slargo cittadino, circondato da edifici del 600 e del 700, i venditori di cibi pronti, di formaggi, di frutta e di verdura vivacizzavano un luogo assai affollato e frequentato anche da perditempo e piccoli criminali.

Il Verziere tra sacro e profano: la storia della Ninetta del Verzee

Poteva mancare una figura popolare a rallegrare il mercato? No di certo. Ecco allora la Ninetta del Verzee, il più grande personaggio creato dalla penna di Carlo Porta.

Ninetta è un’ex venditrice di pesce al mercato Verziere che, dopo una travagliata storia d’amore, è costretta a prostituirsi.

Un’esistenza difficile quella dell’orfana Ninetta, crescita dalla zia pescivendola. Si innamora del Pepp, figlio del pasticciere, con cui la zia ha una relazione, ma, dopo un primo momento di felicità, il giovane amante si dimostra un cinico calcolatore che le estorce somme di denaro fino a costringere Ninetta alla fame e alla prostituzione per sopravvivere.

Il poeta dialettale Carlo Porta riporta in versi le sue confidenze a un vecchio cliente.

Vuna de sti mattinn tornand indree

de la scoeura de lengua del Verzee

con sott la mia scorbetta

[con sottobraccio la mia sporta]

caregada de tucc i erudizion

che i serv e i racatton [le serve e i rivenditori]

dan de solet a gratis ai poetta,

me treuvi senza asquas vessem accort

denanza San Fedel…

L’ultima scoperta…grazie alla M4

A causa dei lavori della M4, la statua è stata smontata per poi riposizionarla. E che cosa si è scoperto? All’interno del basamento della colonna, ne è stata rinvenuta una seconda.

Forse una colonna più antica, successivamente crollata, legata proprio all’epidemia della peste, quando, tra il 1576 e il 1630, i milanesi pregavano rivolti verso la colonna.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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