Venite con noi da Mater Bistrot a Milano. In zona Cinque Giornate, in via Sottocorno 1, è nato un ristorante dal sapore letterario, con un menu goloso ma raffinato proposto dallo chef Alessandro Leone. Non uno, ben tre scelte distinguono il ristorante da altri locali: il menu servito con un libro di poesie, piatti da degustare con le posate o con le mani (per cui è concesso leccarsi le dita!) e una ricca carta di vini naturali.
Leggendo poesie prima di iniziare la degustazione, come da foto, vi raccontiamo la nostra cena da Mater in modalità “Doppiamente famelici” (Monica in tondo, Daniela in corsivo).
A Milano Mater Bistrot: partiamo dal nome Mater
Madre, ma anche materia. Creazione e consistenza. Ovvero l’esperienza gastronomica.
Mater Bistrot, che punta tutto su cibi audaci e vini naturali, è spuntato a un passo da Piazza V Giornate nel settembre 2018, complici due pubblicitari gourmet – Giuseppe Pillone e Salvatore Giannone – con un amore per il cibo e la sua fisicità, ma anche per la parola scritta e il design. A maggior ragione, non è tanto un caso la scelta dello chef-writer.
Alex Leone non è uno chef qualunque
Lo chef Alex Leone descrive così la sua cucina: “Colore, forma e consistenza. Gusto, ma anche estetica!”. Insomma cibo e cultura. Ex writer, con importanti esperienze, dal Four Season al Rebelot, a differenza di tanti colleghi, non ama parlare, ma conquistare con i suoi piatti. Ha poco a che fare con l’impostazione da “belli e dannati” di Carlo Cracco o Bruno Barbieri. Ti colpisce con alcuni piatti irriverenti, ma sempre eleganti. Come descrivere la sua cucina? L’ignoranza trasformata in eleganza. Non solo: autentica ed essenziale. Gustosa, da leccarsi le dita, l’idea di proporre con il menu dei piccoli libri di poesia.
Street Art, Poesia e Cucina Gourmet: le strane accoppiate
Er Gambero e l’ostrica
Trilussa
— Ormai che me so’ messo
su la via der Progresso,
— disse er Gambero all’Ostrica — nun vojo
restà vicino a te che sei rimasta
sempre attaccata su lo stesso scojo. —
L’Ostrica je rispose: — E nun t’abbasta?
Chi nun te dice ch’er Progresso vero
sia quello de sta’ fermi? Quanta gente,
che combatteva coraggiosamente
pe’ vince le battaje der Pensiero,
se fece rimorchià da la prudenza
ar punto de partenza?… —
Er Gambero, cocciuto,
je disse chiaramente: — Nun m’incanti!
Io vado all’antra riva e te saluto. —
Ma, appena ch’ebbe fatto quarche metro
co’ tutta l’intenzione d’annà avanti,
capì che camminava a parteddietro
Annunciazione (le parole dell’Angelo)
Rainer Maria Rilke
Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani
tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare a te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
Piero Fornasetti, l’alchimista del gusto
Non una poesia ma un pensiero di un maestro del design:
“Immaginazione, fantasia e creatività sono cibi insopprimibili per l’anima e per lo spirito: è un dovere per chi ne ha il darne agli altri, ed è così, che la fantasia chiama la fantasia e che la poesia invita alla poesia per tutti, a tempo pieno”.
Archìloco, e il mare potente, speranza dei naufraghi
Direttamente dall’isola greca di Paros e dal VII sec A.C.:
Nel mare – candida schiuma chiomata –
molti invocarono il dolce ritorno.
Calamaro ripieno su crema di zucca e suo ciuffo fritto. Questo il secondo di pesce bello come un graffito multicolore (diabolico il writer e la sua anima visual) e voluttuoso come un tuffo in mare è stato il calamaro. Per l’esattezza: crema di zucca, calamaro cotto a bassa temperatura, scannellato e ripieno di cavolo viola all’aceto, con il suo ciuffo fritto.
William e Emily
di Edgar Lee Masters
C’è qualcosa nella Morte
che ricorda l’Amore.
Se con qualcuno con cui avete conosciuto la passione,
e la vampa del giovane amore,
dopo anni di vita comune
sentite spegnersi la fiamma;
e così insieme svanite,
a poco a poco, soavemente,
per così dire abbracciati,
nella stanza consueta –
c’è, fra gli spiriti, un unisono
che ricorda l’amore!
I dolci? Quattro in degustazione. Rispettivamente, la “Cheese cake dal mare“, “I vizi dell’uomo” dove trionfava il cioccolato, “Not an ordinary apple pie” e il più curioso, anche graficamente, il più memorabile: “Sognando l’America“, si direbbe una riformulazione della bandiera a stelle e strisce con creme di limone, pompelmo, bergamotte, burro d’arachidi e … capperi di Pantelleria canditi!
Mater Bistrot
via Pasquale Sottocorno 1
T. 02-91321602
Monica Viani e Daniela Ferrando
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