in

Kiwi verdi e gialli: quali scegliere, come conservarli?

Quali sono le differenze tra le due varietà? Quando mangiarli? Qual è la regione italiana che ne produce di più?

Il kiwi è uno dei frutti consigliati ai diabetici perché ha un indice glicemico basso.

Partiamo dalle aride cifre. Gli italiani in 11 mesi hanno consumato frutta e verdura per 5, 4 milioni di tonnellate spendendo il 5% in più rispetto al 2019 a causa dell’aumento del prezzo medio (fonte: Osservatorio di Mercato di Cso Italy). Il kiwi sembra non essere stato tanto apprezzato, avendo conosciuto un -10%, nonostante molti nutrizionisti lo consiglino per conquistare la giusta dose di vitamina C. Ne contiene circa 93 mg in 100 grammi, quasi il doppio rispetto all’arancia! É ricco di minerali, fibre e antiossidanti, favorisce la digestione, rafforza il sistema immunitario, riduce il colesterolo, diminuisce il rischio di malattie cardio-vascolari e, purificando il colon, aiuta a prevenire il cancro. I suoi semi sono ricchi di acido alfa-linoleico, acido grasso Omega-3, carotenoidi. 100 grammi di kiwi apportano 44 calorie e 0,6 di grassi (per questo è spesso consigliato nelle diete per dimagrire). É anche un ottimo alleato per combattere la stitichezza. Insomma un superfood e se lo dice la scienza, dobbiamo crederci!

….ma non tutti i kiwi sono uguali

Ebbene ce ne sono 60 specie! Tutte appartengono alla stessa pianta, l’actidinia. Noi conosciamo soprattutto il kiwi verde e giallo, simili per apporto di grassi e calorie. Ma una grande differenza c’è: i kiwi gialli hanno più vitamina C! I verdi si rifanno, se sei stitico. Il giallo è meno acido, più dolce perchè ricco di fruttosio.

Come scegliere i kiwi?

Per sapere se è maturo al momento dell’acquisto, devi tenerlo tra l’indice e le dita del pollice ed esercitare una leggera pressione. Se cede un poco, è maturo. Più è chiara la scorza, più sarà verde. Unica avvertenza: non fateli maturare troppo a casa, il loro sapore assume note sgradevoli. Si possono conservare 2-3 giorni fuori dal frigo, lontano dalle fonti di calore. Se volete accelerare la maturazione, metteteli in un sacchetto di carta con una mela o una banana. Se sono maturi, è meglio conservarli in frigo. Non cedete al falso mito che vadano mangiati a stomaco vuoto per aumentarne le potenzialità.

In quale regione si coltiva di più il kiwi?

Oggi l’Italia è il primo produttore mondiale di kiwi, superando la Nuova Zelanda il Cile. Il Lazio è la regione che in cui se ne produce di più tanto da avere ricevuto l’IGP per il kiwi di Latina. Altre regioni italiane dove questo frutto viene coltivato sono:

  • il Veneto
  • l’Emilia-Romagna
  • la Calabria
  • il Piemonte.

Le origini del kiwi

Molti sostengono che provenga dalla Nuova Zelanda, ma in realtà le sue origini sono cinesi. La pianta selvatica cresceva specialmente nelle vicinanze del fiume Yangtze e nella regione del Sechuán. Arrivarono alla fine del 700 in Inghilterra come pianta ornamentale. Poi approdarono in Nuova Zelanda, dove se ne comprese l’utilizzo alimentare. Il nome che oggi tutti utilizziamo nacque  nel 1951 quando i neozelandesi lo esportarono in USA. Fu cercato un nome facile da memorizzare e la scelta ricadde sul nome di un piccolo uccello nativo, il piccolo kiwi che presenta un piumaggio marrone che in qualche modo ricordava l’aspetto esterno del frutto.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

tutto ciò che c'è da sapere sul maiale

Tutto ciò che c’è da sapere sul maiale: vizi e virtù

Carne sintetica il futuro green. Cos' è e come si produce

Carne sintetica: il futuro green per salvare il Pianeta?