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San Valentino e i cibi afrodisiaci: una storia controversa

Esistono davvero i cibi afrodisiaci? Ve lo diciamo subito: non esistono prove scientifiche

Ostriche, cioccolato, mandorle, rucola, peperoncino, avocado, banane, carote, caffè, fichi, persino la paciosa polenta e chissà quanti altri… ma esistono davvero i cibi afrodisiaci? O è solo che cibo e cultura…

Ve lo diciamo subito per non illudervi: non ci sono prove scientifiche che dimostrino che il cibo vi regali quel “certo quid” necessario per fare faville a letto. Ahimè il mito dei cibi afrodisiaci è una costruzione culturale che ha il merito di avere dato vita a miti e leggende capaci di resistere alle ingiurie del tempo. A tavola con i romaniDioniso, Afrodite  forse più conosciuta come Venere – ci hanno messo del loro per farcelo credere. Dioniso, da sempre connesso alla vite e al vino, è una divinità dalla natura doppia, ama le donne e ne è riamato. É il dio dell’esuberanza selvaggia e naturale della vigna e dell’uva, ma nello stesso tempo è il dio della cultura del vino, della fermentazione del mosto nei tini, delle tecniche della vinificazione e dell’insegnamento del corretto uso della bevanda. A lui poi sono legate le danze forsennate delle Baccanti. Lo sguardo di Dioniso toglie il respiro, confonde, annienta ogni equilibrio e misura. Afrodite, dea dell’amore, della bellezza e della sessualità, non è da meno. É colei che detiene il potere di unire l’elemento femminile a quello maschile, è la più grande traditrice della storia. Dal suo amore clandestino (ma a conoscenza dell’intero Olimpo!) nasce Eros, refrattario a tutte le regole (schioccava le frecce senza indagare se il concupito fosse sposato). A lei è consacrata la mela e tutti quei cibi che sono diventati nell’immaginario un viagra naturale.

Lo strano caso della mela

San Valentino e i cibi afrodisiaci

Il frutto proibito è stato poi messo sotto i riflettori addirittura dalle Sacre Scritture. Nella Genesi Eva si fa tentare dal serpente e mangia la mela, il frutto proibito, convincendo anche Adamo a cedere alla tentazione. All’improvviso i due si accorgono di essere nudi e conoscono il senso del pudore, della vergogna, della malizia, sentimenti prima sconosciuti, la cui comparsa porta alla scoperta del sesso. L’albero proibito è un melo il cui frutto rimanda all’attività sessuale. In latino malum significa sia male che mela e se non bastasse il suo plurale  designa gli organi genitali.

mela daiSe nella tradizione ebraico-cristiana il melo è l’albero del bene e del male di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, nella mitologia scandinava la mela è il cibo degli dei. Non vi basta: la mela d’oro scatena la guerra di Troia, la mela in Biancaneve è usata come mezzo ucciderla. Quale insegnamento dobbiamo trarne? La mela è un frutto che cela un segreto simbolico proibito. Appare innocente, ma non lo è. Non ci credete? Prendete una mela, tagliatela a metà per verticale e quali sembianze assume? Quella di una vagina.

Come vi abbiamo dimostrato tanti sono i richiami culturali che hanno fatto sì che il cibo è legato all’eros. Che sia più forte la cultura rispetto alla scienza nel determinare quali prodotti alimentari siano afrodisiaci ce lo suggerisce una domanda birichina: non vi siete mai chiesti perchè alcuni cibi sono considerati tali in talune culture e in altre no? É il caso del cioccolato, dagli europei considerato un potente e seducente afrodisiaco e dai giapponesi un buon dolce senza alcuna possibilità di contendere al viagra lo scettro di potente “aiutino” per notti calienti.

I cibi afrodisiaci e uno storytelling seduttivo costruiscono falsi miti

Parma, Piacenza e reggio Emilia: pomodori

Vi abbiamo raccontato della povera mela, diventata nelle Sacre Scritture simbolo della tentazione e della perdizione del genere umano, ma potremmo anche  raccontarvi la cattiva reputazione del pomodoro, che in America è simbolo del male per la sola colpa di richiamare il colore del sangue e di adattarsi in cucina sia a preparazioni dolci che salate. Per fortuna a difendere la reputazione del succoso ortaggio ci ha pensato lo scrittore e saggista spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, che definì il pane con il pomodoro, un classico della cucina catalana, una prodigiosa koiné culturale che concretizza l’incontro tra la cultura del grano europeo, con quella del pomodoro americano, dell’olio d’oliva mediterraneo e del sale” .

Di certo la Chiesa è stata l’istituzione che maggiormente ha contribuito ad associare cibo e sesso. Lo ha fatto anche papa Francesco, che lo ha sostenuto nell’ultimo libro di Carlo Petrini: TerraFutura. «Il piacere di mangiare è lì per mantenerti in salute, proprio come il piacere sessuale c’è per rendere più bello l’amore e garantire la perpetuazione della specie». In tempi più lontani il pensiero religioso e cristiano in particolare, quello della tradizione monastica, ha evidenziato il nesso stretto fra temperanza e intemperanza, ricordando come il mangiare e il bere incidono sulla dimensione sessuale dell’uomo.

La scienza non ha mai avvalorato l’esistenza di cibi afrodisiaci. In realtà ciascuno di noi dà ad uno o più cibi tale valore. Il pericolo più grande? Che le leve del marketing ci privino anche della nostra personale ricerca di ciò che più ci sembra congeniale ad accompagnare le nostre calde notti d’amore. San Valentino ne è la prova.

…eppure c’è chi sa interpretare San Valentino in modo erotico!

San Valentino e i cibi afrodisiaci: fabio borrega

La lussuria enologica è sempre stata dipinta come il terreno che facilita l’incontro, o talvolta lo scontro, tra il proibito e il piacere, tra il desiderio e la sua realizzazione. Film, romanzi hanno contribuito a costruire una leggenda affascinante, in realtà il vino contribuisce a creare un’atmosfera che favorisce lo sbocciare della passione, ma nulla di più. “Il vino seduce fino al punto di richiamare Omero, il cantore che ha contribuito con i suoi versi a fondare la civiltà. Per i Greci i popoli civili si distinguevano dai barbari per la loro capacità di lavorare in vigna e produrre il vino. Non solo. Se noi solleviamo il nostro sguardo al cielo, condividiamo quell’orizzonte in cui si perdeva anche il poeta dell’ Iliade e dell’Odissea. Noi ci nutriamo del  cibo, del vino, della cultura, della tradizione e persino delle trasgressioni che fanno parte della nostra identità culturale. Il vino conosce mille declinazioni, sei solo tu che gli dai valore e gli costruisci la tua cornice. Ti rallegra, ti dà un motivo per stare insieme” commenta Fabio Borrega, produttore di ottimi vini pugliesi (di cui ve ne parleremo presto).

solbiati simona

I pasticcieri ne hanno intuito le grandi potenzialità, per cui in occasione del 14 febbraio le pasticcerie propongono torte a forma di cuore, ricorrendo spesso a glassature rosso fuoco. I più audaci ricorrono addirittura alla riproduzione di grosse labbra ammiccanti. Simona Solbiati, titolare e matre Choclatier di Solbiati Cioccolato ci svela il segreto per proporre dolci della festa degli innamorati di sicuro successo: “è fondamentale emozionare. Stimolare  i sensi è un elemento imprescindibile nella creazione di un dolce per San Valentino e la vista deve essere il primo senso da coinvolgere, quindi forma e colore sono importantissimi. Lo stesso vale per il gusto, così io utilizzo solo cioccolato belga di altissima qualità per tutte le mie creazioni, praline e tavolette“. Quale proposta hai studiato per San Valentino 2021?Cuori e baci,  impreziositi da dediche d’amore, sono queste le due proposte principali per questa edizione: piccoli baci realizzati con cioccolato bianco, laccati di rosso e ripieni di una ganache allo zabaione, mentre i cuori in fine cioccolato fondente o al latte che possono essere anche decorati a mano con delle brevi frasi d’amore.” Su quali abbinamenti di gusto punti?Un buon cioccolato ha di per sé una gamma di variabili nel sapore, dal profumo di vaniglia dominante nel cioccolato bianco alle note amare del cioccolato fondente. Proprio in base alle tipologie di cioccolato possono essere realizzate infinite variabili di accostamenti ma nelle mie Chocolate Love Box di quest’anno l’abbinamento è quello del cioccolato bianco con lo zabaione, per un gusto dolce e morbido“.

piatto bassanine ambra2Anche i ristoratori si sbizzarriscono a proporre menu afrodisiaci accompagnati da una ricca carta di vini.
Tra questi segnaliamo i locali che fanno del territorio piacentino luogo di sapori e di antiche tradizioni enogastronomiche. Il circuito degli agriturismi e dei ristoranti piacentini accoglie eccellenze della cucina emiliana, in un itinerario che porta dal lungo Po fino alle alte vette, attraverso i dolci pendii delle colline, meta preferita dagli appassionati biker che ogni giorno percorrono queste belle e panoramiche strade.

Tra i locali del circuito l’Agriturismo Bassanine  guidato con maestria da Ambra, giovane imprenditrice che ha risposto ad alcune nostre piccanti domande sul tema cibo ed eros… Qual è il menu che hai pensato per San Valentino? “Il menu sarà un menù piuttosto tradizionale, dai salumi ai tortelli con la coda alle altre specialità della nostra cucina piacentina”. Perché hai scelto questi piatti? “Puntiamo sulla qualità dell’offerta, preferisco selezionare cibi ritenuti meno “afrodisiaci” ma che siano saporiti e di stagione. Mi fa sempre sorridere vedere ad esempio l’utilizzo delle fragole a febbraio… saranno anche rosse e simbolo di passione… ma il sapore…? Per tua esperienza… o formazione, esistono a tuo parere cibi afrodisiaci? E per te qual è un piatto afrodisiaco? “Credo che sia un retaggio prettamente culturale e anche un po’ di marketing… e se non ci sono evidenze che il cibo sia afrodisiaco… ci sono evidenze del fatto che il cibo piacentino è superlativo!

E qui, amici Famelici, vi vogliamo salutare, dicendovi che non intendiamo disilludervi: un partner noioso, che non suscita alcuna corrispondenza di amorosi sensi, non sarà mai, e ribadisco mai, salvato da un calice di vino e da un piatto di ostriche!

Grazie Ambra, nelle tue risposte c’è tutta la saggezza che abbiamo conosciuto in te frequentandoti e assaporando le tue ottime specialità, condite sempre dall’immancabile simpatia e dalla tua professionalità. Complimenti per il tuo lavoro e per come tieni altissimo il nome del tuo territorio, della sua cucina, delle sue tradizioni. C’è tanto bisogno di donne come te, capaci di mantenere saldi i valori di un luogo, della sua gente, della sua storia.

Nella foto di apertura una proposta di Peck

EXOTIC PASSION

Una torta a forma di cuore che racchiude sicuramente ingredienti afrodisiaci: arance Moro siciliane, ananas e crema chantilly al peperoncino fresco per conferire un leggero tocco di piccantezza.

Monica Viani e Roberto Rossi

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