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Il vino è la poesia della terra. I vitigni aromatici

Ci sono vini che incontrano il gusto anche degli astemi più incalliti. Sono i vini ottenuti dai vitigni aromatici che, per il loro profumo morbido e seducente, conquistano spesso anche chi muove i primi passi nel vino. Il primo appuntamento, di solito un colpo di fulmine per quasi tutti, è l’assaggio di un dolce spumante proveniente da moscati o malvasie. Per apprezzare questi vini, non è necessario però aspettare il momento del panettone o quello del brindisi. Di varietà e occasioni d’uso c’è un ottimo assortimento, ecco le principali varietà di vitigni aromatici e i nettari che si possono ricavare…

MOSCATO

E’ il vitigno aromatico più familiare, anche se esistono diversi cloni, con caratteristiche proprie a seconda delle zone e delle tecniche di vinificazione applicate. Il moscato bianco è quello più diffuso e nel Monferrato ha trovato l’habitat ideale per sprigionare le sue peculiari essenze di muschio e salvia, rosa e pesca bianca.

Meno noto è il moscato giallo, chiamato anche trentino, che in Alto Adige e Trentino dà vita a valide versioni secche ma specialmente a vini passiti, densi e al profumo di miele e frutta candita, caramella d’orzo ed erbe aromatiche. In Veneto dal moscato giallo si ottiene l’apprezzato Colli Euganei Fior d’Arancio. Sempre in Trentino e in Alto Adige è diffuso poi il moscato rosa, meno strutturato e più fresco dal profumo di rosa e fragolina di bosco. Nella provincia di Bergamo nella zona di Scanzorosciate c’è invece il moscato di Canzo, sempre a bacca nera.

Famosissimo è infine il moscato di Alessandria, noto ai più con il nome di zibibbo. Coltivato nella penisola iberica, nel Sudafrica e in Australia, in Sicilia a Pantelleria è impiantato ad alberello interrerato per far fronte allo scirocco.  Il risultato? Delisiosi passiti ambrati dal profumo di miele, marzapane, uva passa…

BRACHETTO

Simile per certi aspetti al moscato rosa, è il brachetto che viene coltivato nell’area di Acqui in Piemonte. Da questo vitigno sono ottenuti, secondo il metodo Martinotti, spumanti dolci e leggeri che ricordano rose e fragoline di bosco.

GEWURZTRAMINER

Grappoli piccoli e compatti, acini succosi, esuberante aromaticità, grande morbidezza. Il gewurztraminer è il vitigno aromatico per eccellenza, nato nella culla di Termeno in Alto Adige ma ha trovato un ottimo habitat anche in Alsazia e una buona resa in Trentino, Austria, Germania e Nuova Zelanda. Amato per i suoi sentori di rosa, fiori di acacia, mango, papaia, pesca e albicocca ha un lungo finale ammandorlato. Da questo vitigno, oltre ai celebri vini secchi, si ottengono anche sciropposi Icewine, Passiti e Vendemmia tardiva.

MALVASIE

Gruppo composito ed eterogeneo, comprende varietà a bacca nera e bianca, a sapore aromatico o semplice. La malvasia più conosciuta è quella di Lipari e, specialmente a Salina, matura nella prima metà del mese di settembre.  Appassita su graticci per alcune settimane, questa malvasia dà vita a vini dolcissimi e vellutati con profumi di erbe aromatiche e frutta candita.

Tra le malvasie a sapore semplice ricordiamo invece quella lunga del Chianti o di Toscana, diffusa anche in varie regione del Centro Sud, dal profumo di frutta e fiori freschi. Coltivata con buoni risultati in Friuli Venezia Giulia è invece la malvasia istriana, impiegata per vini naturali, a volte ottenuti con ancestrali tecniche in anfora.

Le malvasie a bacca nera di Brindisi e Lecce si fanno riconoscere per l’elegante aromaticità fruttata e, usate in vari uvaggi, conferiscono accenti di frutti rossi e melagrana. Le malvasie di Casorzo e Schierano, malvasie aromatiche piemontesi, sono famose infine per la produzione di spumanti fragranti e dolci dagli accenti di rosa e fragoline di bosco.

Da dove cominciare? A voi la gradita scelta….:)

 

 

 

 

 

 

 

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Written by Alessandra Cioccarelli

Le mie radici sono milanesi, lo sguardo... sempre in viaggio. Scrittura e didattica sono la mia passione e diventata giornalista mi sono specializzata nel settore cultura, viaggi ed enogastronomia. Alla Paolo Grassi ho incontrato la scrittura creativa e dal 2017 sono co-founder di Famelici.it. Cosa amo raccontare? Posti segreti, itinerari curiosi, storie insolite e contaminazioni di saperi...

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