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Palle di Mozart: i cioccolatini austriaci rischiano di sparire

Le palle di Mozart, i cioccolatini austriaci ripieni di marzapane, sono un’illustre e golosa vittima del Coronavirus. La mancanza di turisti provoca la loro scomparsa.

 Le palle di Mozart, con la Sacher Torte, sono il simbolo della pasticceria austriaca. Oggi le Mozart -Konfekt, almeno le originali, sono a rischio di estinzione.

Le Mozart-Konfekt, i cioccolatini tondi ripieni di marzapane al pistacchio, confezionati nella carta dorata con il bordo rosso e con un ritratto del compositore Wolfgang Amadeus Mozart, rischiano di diventare solo un dolce ricordo. Simbolo di Salisburgo, i cioccolatini di Mozart o palle di Mozart sembrano la prima vittima eccellente del Covid. Creati 130 anni fa dal pasticciere austriaco Paul Furst per celebrare il compositore più celebre del paese, sono destinati a non essere più prodotti. L’azienda produttrice Salzburg Schokolade, che li produce in esclusiva per il marchio Mirabell, ha infatti dichiarato bancarotta. La pandemia ha ridotto notevolmente la presenza di turisti e, di conseguenza, l’acquisto di gadget golosi.

La crisi della Salzburg Shokolade

Il fallimento della Salzburger Schokolade mette a rischio il posto di 140 dipendenti e coinvolge circa 600 creditori. I debiti ammontano a 27 milioni e 290mila euro, contro un capitale di 23 milioni. L’unica speranza è che l’azienda venga rilevata da un investitore straniero. Il timore degli austriaci è che il nuovo acquirente non rispetti la ricetta tradizionale.

Le palle di Mozart non saranno più prodotte?

Le palle di Mozart prodotte da Salzburg Schokolade sono state da sempre imitate e per questo molti sono sicuri che non spariranno dal mercato. Di certo sarà impossibile trovare le originali sugli scaffali dei supermercati e dei negozi turistici.

Perchè fu scelto di dedicare a Mozart un nuovo cioccolatino?

Si narra che il compositore di salisburgo fosse goloso di cioccolata e ne bevesse una mezza dozzina di tazze al giorno.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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