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Lo chef Roberto Conti e il suo stile gourmet-III° parte

Siamo arrivati alla terza e ultima puntata del viaggio intrapreso per scoprire come lo chef Roberto Conti abbia costruito uno stile gourmet inconfondibile. Lo chef inaugura il suo terzo anno a Il Ristorante Trussardi alla Scala dando spazio ad una “seconda stagione” della sua espressività gastronomica, confermando la sua scelta di una cucina che alleggerisce senza rinunciare al gusto. Per farlo ha investito molto sulla costruzione di una squadra, puntando sull’autorevolezza. “Ogni staff ha bisogno di un leader- ci racconta-che tracci il percorso da seguire per raggiungere la meta, ma anche un leader ha bisogno di una squadra per andare oltre i propri limiti: la mia sfida è trovare ogni giorno il canale più corretto per dare valore al ruolo di ciascuno”.

Ma chi è lo chef Roberto Conti?

Tutti abbiamo avuto un’occasione interessante nella vita. Qualcuno l’ha colta, qualcuno non l’ha neppure vista, qualcuno l’ha scartata per paura di mettersi in gioco. chef Roberto Conti: gamberoDevi avere molta voglia di vivere ogni emozione, di rischiare per un’ideale che hai in testa e che vuoi inseguire, consapevole che potrebbe sgretolarsi sotto gli occhi. Ecco per me Roberto Conti è un professionista che ha avuto la forza di fare una scelta coraggiosa: misurarsi con se stesso, accettare la sfida di costruire la propria firma “gourmet” in un ristorante blasonato, rischiare le critiche di chi forse si aspettava il nome di uno chef già affermato. Conti ha scelto il proprio futuro con la consapevolezza che inseguire i propri sogni non è semplice. Lo ha fatto in modo intelligente, scegliendo di intraprendere da subito un percorso personale senza tentennamenti. A Famelici piace chi mette in gioco se stesso mixando ragione e sentimento. E a voi?

2017 – Collezione P/E

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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